mercoledì 21 marzo 2018

I PORTICI DI BOLOGNA ↦ verso San Luca

SECONDO PERCORSO




aggiornato 2021

Di carattere religioso, nato con lo scopo di proteggere dalle intemperie i pellegrini che si recavano al Santuario, il Portico di San Luca pare essere il più lungo del mondo: misura 3.796 m.


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Per effettuare il percorso completo dei portici di Bologna a piedi, primo percorso + secondo percorso, cioè dal Portico degli Alemanni fino al Santuario di San Luca, occorre circa 1 ora e 30.

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Ma è da Porta Saragozza (Arco Bonaccorsi) che ha inizio il lungo portico verso il Santuario, 3796 m., circa 45 minuti.



I PORTICI DI VIA SARAGOZZA

Sono fra i più belli della città, alti e bassi miscelati insieme, in un'opera disordinata che crea armonia, un'ossimoro ricoperto di intonaci e di colori di una Bologna detta anche "la rossa". 

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Le case di via Saragozza, verso San Luca conducono a

 PORTA SARAGOZZA

Venne ristrutturata nel 1859 nella forma attuale, per dare degna cornice alla processione annuale della sacra icona della Madonna, che entra ed esce dalla città passando sotto al suo arco.

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Ed è da questa porta che ammiro, dall'altra parte della strada

l'ARCO BONACCORSI,

 edificato da Giangiacomo Monti nel 1675, che dà inizio, nel suo tratto pianeggiante, al famoso Portico di San Luca.

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 PORTICO DI SAN LUCA

 Fu costruito fra il 1674 e il 1721 dagli architetti Giangiacomo Monti e poi Carlo Francesco Dotti, che progettò anche l'arco del Meloncello.

Fu costruito anche con il contributo dell'intera cittadinanza: molti cittadini infatti non solo parteciparono alle spese di costruzione, ma formarono una lunga catena umana realizzando un passamano che permetteva di trasportare i materiali fino alla cima del colle, suddividendo fra tanti la fatica.
Tanto che ogni anno, nel mese di ottobre, viene organizzata la giornata del → PASSAMANO PER SAN LUCA, una rievocazione storica della lunga catena umana del 1677, con gli studenti di Bologna e Provincia di ogni ordine e grado.

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Nel 2013, la prima iniziativa italiana di crowdfunding civico promossa da una pubblica amministrazione, ha raccolto, attraverso le donazioni dei cittadini e delle imprese, i 300.000 euro necessari per → il restauro del portico più lungo del mondo.

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Il primo tratto su via Saragozza vede al civico 177 la Statua della Madonna con il Bambino, opera settecentesca di Andrea Ferreri, per le sue floride proporzioni detta la "MADONNA GRASSA".

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Nel 1990 la Madonna è stata restaurata dalle Confcooperative: C.E.R costruzioni e CO.PRO.B. di Minerbio.

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All'altezza di Via Casaglia, vi è l'entrata di Villa Spada con il Museo Storico del Tessuto e della Tappezzeria e il suo bel parco.

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Bologna-Villa Spada




ARCO DEL MELONCELLO

Il tracciato pedecollinare di via Saragozza viene scavalcato dall'arioso e barocco Arco del Meloncello: sotto il passaggio alle auto e sopra il passaggio pedonale porticato.

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Si nota un'antica fessura per le elemosina,

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e il suggestivo affaccio su via Saragozza che ripercorre la zona porticata appena percorsa.

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Da qui, prima di proseguire per la salita verso San Luca, si può fare una deviazione per conoscere il percorso su via Pietro de Coubertin fino in via della Certosa.

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IL PORTICO DEL CIMITERO MONUMENTALE DELLA CERTOSA 

Fu cominciato molto più tardi, nel 1811, da Ercole Gasperini, allo scopo di unire due celebri monumenti: la Certosa con il Santuario.

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Il portico inizia dal Meloncello e finisce all'entrata della Certosa Monumentale.

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Torno al Meloncello e inizio la via di San Luca, che è la parte più ripida del percorso pedonale e stradale, con diversi e suggestivi affacci.

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L'origine della costruzione è dovuta alla famosa processione dell'icona della Madonna, per proteggere i pellegrini dalle intemperie.
Inizialmente il percorso venne lastricato, poi si decise di ricoprirlo con il portico.
Spesso infatti la processione era accompagnata dalla pioggia, tanto che i bolognesi, nel giorno in cui "viene giù la Madonna", sanno che con ogni probabilità pioverà.

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Una tavola di raccomandazioni accompagna il visitatore:

LASCIA O PASSEGGIERE DI SCRIVERE O
IN ALTRO MODO IMBRUTTARE QUESTE
COLONNE E QUESTE MURA
SE SPREZZI LI BANDI SE NON TEMI LE PENE
IN ESSI MINACCIATE,
PAVENTA ALMENO PER IL DISPIACERE
CHE PORTI A MARIA SSḾA DI CUI SONO
QUESTI ARCHI, E QUESTE MURA

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Lungo la salita vi sono 15 cappellette in cui sono dipinti i Misteri del Rosario, e lunette che recano stemmi di famiglie e confraternite che parteciparono alla costruzione, purtroppo oggi in maggioranza rovinati.

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I Misteri del Rosario sono 15, e riguardano episodi significativi di Cristo e di Maria, verso i quali i credenti meditano e recitano Ave Maria.
Sono raggruppati in 3 corone: ogni Corona comprende 5 Misteri.
-cinque Misteri Gaudiosi (o della gioia)
-cinque Misteri Dolorosi (o del dolore)
-cinque Misteri Gloriosi (o della gloria)

Primo Mistero Gaudioso
"L'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele a Maria Vergine"

Il primo Mistero del Portico, Arco 317 (numerazione 2018), è rappresentato da una vera e propria chiesetta, nota come la Chiesetta della Santissima Annunziata.
Viene aperta al pubblico in occasioni particolari o su richiesta.

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Al suo interno l'affresco dell'Annunciazione, di Marcantonio Franceschini, 1695.
Sono del Franceschini anche gli ornati.

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Il committente della chiesetta è Carlo Moretti, sarto bolognese, attivo a Roma, che donò i suoi lasciti alla Fabbriceria del portico.
Con la stessa donazione furono costruiti anche i primi dieci archi del portico.




Stralci di panorama sulla città e qualche bella villa.

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Al di là dei muretti e attraverso gli archi.

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Si dice che il tratto curvilineo del portico, con i suoi 666 archi, numero dell'Apocalisse di San Giovanni, rappresenti il serpente, ovvero il demonio, e il serpente verrà schiacciato dalla Madonna con il suo Santuario, in cima al colle.

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Si tratta di una leggenda metropolitana.
A tale riguardo allego un accuratissimo conteggio degli archi, dove si dimostra che gli archi non sono 666. → Origine di Bologna.

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Tutti i bolognesi sanno invece che si va a San Luca anche a seguito di un personale giuramento. Tipo: "Se mia figlia verrà promossa a scuola, andrò a San Luca a piedi!".
Naturalmente se il fatto si avvera, a San Luca a piedi bisogna andarci!
Una preghiera che diventa una promessa quando riguarda i non cattolici: la salita verso San Luca è uno spazio cittadino. 

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Nel frattempo sono arrivata in cima: non resta che 



Elenco delle fonti consultate/utilizzate per la ricerca.

Bibliografia:
-C.Ricci e G.Zucchini, Guida di Bologna, edizioni Alfa Bologna, 1976
-Emilia Romagna, Touring Editore, 2010
-Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna..., Newton Compton Ed.
-I Portici di Bologna, plico informativo Comune di Bologna


Sitografia:






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