Collepietra - BOLZANO
Le Piramidi di terra di Collepietra sono immobili testimoni della bellezza di questo territorio.
Il paese di Collepietra si trova sopra la Valle di Tires.
Si raggiunge attraverso una strada di montagna con 15 tornanti, che collega Prato Isarco (uscita Bolzano Nord) al paese di Collepietra.
Vi si può arrivare anche dalla Val di Fiemme, attraverso Passo Lavazè-Ponte Nova e salire lungo la strada LS 132 con altrettanti tornanti.
Arrivo a Collepietra e sistemo l’auto nel parcheggio libero della piazza, di fronte ad un piccolo supermercato.
Seguo le indicazioni che si trovano proprio accanto al supermercato e percorro un tratto di strada asfaltata prima di arrivare al sentiero: non è il massimo camminare sull'asfalto, d’altronde non sarebbe possibile avvicinarsi ulteriormente in auto e parcheggiare lungo la strada, si rischierebbe una multa salata!
Eccomi girare a sinistra, all’altezza di un antico fienile, al cui muro sono affisse le indicazioni dei due sentieri per visitare le piramidi:
-un percorso breve di andata e ritorno, 1,3 km e 25 minuti di tempo, proseguendo a destra lungo la strada asfaltata.
-un percorso più lungo ad anello di 3,4 km percorribile in un’ora e 30 circa, che inizia a sinistra dietro il fienile.
Non mi posso sbagliare, sul retro vi sono le chiare riproduzioni delle piramidi in miniatura, che danno inizio al percorso.
Sullo sfondo lo Sciliar.
IL SENTIERO DELLE PIRAMIDI
percorso ad anello
Sentiero n. 2
Difficoltà: E
Tempo: ore 1,30
Lunghezza: 3,4 km
Dislivello: 280 m
Scendo lungo il prato tappezzato di erba medica (Medicago sativa), detta anche erba Spagna.
È considerata la pianta foraggera per eccellenza, soprattutto come coltura da fieno o per produrre farine zootecniche attraverso disidratazione.
Il nome "erba medica", contrariamente a ciò che lascerebbe supporre, deriva dalla Media (Persia), antica provincia del primo impero persiano (odierno Iran nordoccidentale), da cui si pensa abbia origine.
Significa dunque "erba della Media".
Il nome specifico "sativa" è un aggettivo latino che significa "atto a essere coltivato".
Il lontananza vedo già le piramidi.
Oltrepasso il cancello in legno ed entro nel bosco scendendo fin giù nella gola.
Arrivo così al ponte in legno che attraversa l'alveo di un torrente asciutto.
Il sentiero è vario, ci sono gradini, si scende, si sale, a tratti è esposto, insomma è divertente ma adatto a bambini e adulti abituati a camminare.
Risalgo ed esco dal bosco.
Prati verdi, malghe e la vista sulla Valle di Tires.
La sezione Cichoriinae è una sottotribù della famiglia delle Asteraceae.
Di questa sottotribù fa parte la Cichorium Endivia che trovo nel prato, dal colore blu brillante.
Oltrepasso il Maso Dosser-Hof e risalgo il sentiero, prima su asfalto...
...poi per un breve tratto di bosco, seguendo le chiare indicazioni, dove la salita si fa di nuovo ripida.
Quindi di nuovo sull'asfalto, ma qui passano solo le auto dei residenti.
Infine trovo l’accesso in discesa del sentiero che mi porterà ad ammirare le piramidi da vicino; intravedo le punte di argilla e il paese di Collepietra lasciato poco fa.
Eccomi alle piramidi e inizio ad osservarle da un bel percorso terrazzato.
Come si sono formate?
Durante l'epoca glaciale il territorio di Collepietra era coperto da giganti masse di ghiacciaio.
Le piramidi sono colonne di argilla morenica formatesi con l'erosione dovuta alla pioggia e alla sciolta della neve nel corso dei millenni.
Sono alte fino a 30 metri, ciascuna delle quali porta sulla sommità una grande pietra, la quale impedisce che il terreno sottostante venga rimosso da pioggia e vento, andando così a generare, nel corso del tempo torrette e coni, diventati monumenti.
La loro formazione avviene per la presenza di un terreno particolare e condizioni metereologiche specifiche.
IL TERRENO
Nel materiale morenico di cui sono composte è presente un'argilla di sabbia e limo con ciottoli e sassi nelle giuste proporzioni.
Se fossero presenti troppi ciottoli, l’argilla sarebbe permeabile e potrebbe franare facilmente.
Inoltre non vi è presenza di dolomie (il deposito risulterebbe troppo resistente) e di marne (il deposito risulterebbe troppo fragile).
Naturalmente nel corso del tempo può avvenire che la piramide si assottigli per erosione, il masso soprastante crolla e la colonna si disfa.
LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE
Le piogge devono essere intense e distribuite in pochi giorni dell’anno per dare al sole il tempo di asciugare completamente la morena.
E non devono essere presenti venti costanti che potrebbero inclinare la pioggia rendendo inefficace la protezione del masso.
Infine è importante anche la forma del masso, perché se fosse ad esempio troppo arrotondato le gocce dell’acqua lo aggirerebbero scavando il deposito sottostante e facendolo cadere.
Più in basso il sentiero permette di passare in mezzo a questi spettacolari elementi naturali.
Proseguo nel mio percorso di ritorno, ogni tanto voltandomi indietro perché da qui le piramidi, sullo sfondo di un imponente Sciliar, diventano paesaggio da cartolina.
Un affettuosissimo gatto nero mi accompagna per un breve tratto e poi mi saluta.
Raggiungo infine nuovamente il paese di Collepietra a recuperare l’auto.
→ DOLOMITI
→ MONTAGNE
_________________________
Note:
-il fenomeno delle piramidi di terra è diffuso nell'intera regione, in particolare sull'Altopiano del Renon e a Plata, vicino a Brunico.
-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 23 agosto 2022 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.
-*per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi ↦ Dolomiti presentazione
-le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna
Sitografia:
Nessun commento:
Posta un commento