martedì 28 maggio 2024

FIERA DISTRICT

e SEDE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
viale Aldo Moro, 52 - Bologna


Nel 1967 il Comune di Bologna incaricò l'architetto giapponese Kenzo Tange di progettare un nuovo quartiere.
Di questo ambizioso progetto, fu realizzato solo il "Fiera District", con 7 torri, le prime delle quali furono inaugurate nel 1983.


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Le torri si trovano nella zona nord della città.
Rispetto al centro storico di Bologna sono situate a circa 3,5 km e 12 minuti in auto, accesso agevole anche provenendo dalla vicina tangenziale.
Inoltre l'area è ben collegata con i mezzi pubblici, grazie a diverse linee di autobus.

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©google earth - ©didascalie Monica Galeotti





CHI ERA KENZO TANGE E LA STORIA DEL PROGETTO

Kenzo Tange, nato ad Osaka nel 1913 e morto a Tokyo nel 2005 a 91 anni, è stato uno dei maggiori rappresentanti dell'architettura del Novecento.

Dopo gli studi superiori vicino a Hiroshima, si iscrisse alla facoltà di architettura di Tokyo nel 1935, laureandosi con una tesi su Le Corbusier, il maestro del modernismo.
Nel 1946 divenne professore nella stessa università e fondò un laboratorio di architettura, circondato da giovani architetti che lo seguirono a livello internazionale.


Il 6 agosto 1945, la bomba atomica esplose su Hiroshima.
Nel 1949, Kenzo Tange fu incaricato di progettare il Parco della Pace, completato nel 1955.
Il progetto fu criticato da alcuni che ritenevano i fondi dovessero essere destinati alla popolazione, ma il centro divenne un simbolo importante per la pace.
Il parco include una scultura monumentale, un museo della pace, un auditorium e i resti di un edificio sopravvissuto all'esplosione.
Per questo progetto diventò noto in tutto il mondo.

Parco Memoriale della Pace, Hiroshima - ©japan.travel


Nel 1951, Tange fu invitato al congresso mondiale degli architetti, 
incontrando molti professionisti che aveva ammirato sui libri, incluso Le Corbusier.
Durante il suo soggiorno di due mesi in Europa, Tange visitò resti romani e greci, il gotico e il Rinascimento.

Il promotore della presenza di Tange a Bologna fu il dottor Filicori, presidente della Finanziaria Fiere, una società per azioni fondata nel 1964 da Comune, Provincia, Camera di Commercio ed Ente Fiera.

Nel 1965, Tange fu invitato dall'Università di Bologna a tenere un seminario sulla decongestione del Centro Storico, immaginando lo sviluppo moderno di una città dall'aspetto e dall'impianto ancora medievali.

 Presentò un progetto al consiglio comunale per lo sviluppo di un nuovo quartiere nella periferia nord della città, che aveva come fulcro il già esistente centro direzionale della fiera.

Ricevette l'incarico di progettazione nel 1968, e nel 1970 il suo piano fu approvato dal consiglio comunale.

Il progetto prevedeva lo sviluppo lungo l'asse di via Stalingrado con un'ampia struttura a U, mantenendo le arterie esistenti come la tangenziale e la rete ferroviaria.
Il piano includeva zone sopraelevate con percorsi viari e pedonali, gestione del verde e degli spazi sotterranei.
Sebbene il progetto completo non sia stato realizzato, esso ha gettato le basi per lo sviluppo futuro dell'area.

Tange visitò Bologna più volte con i suoi collaboratori, studiando il centro storico e la Madonna di San Luca. Egli credeva nell'importanza di assorbire la tradizione locale per poi innovarla, creando un'identità nuova senza imitare direttamente le torri e i portici esistenti, ma tenendone conto nel suo lavoro.

Kenzo Tange a Bologna sotto i portici di San Luca - ©foto Giuliano Greslieri


Le realizzazioni del progetto iniziarono nel 1983 con le prime due torri
, seguite dalle altre nel 1985, 1993 e completandosi con la settima nel 2010.

Gli edifici hanno una pianta rettangolare e un'altezza variabile.
Le prime cinque torri, con 21 piani, sono alte 79 metri e interamente in cemento armato, mentre le ultime due, con 22 piani, sono alte 83 metri, e includono anche acciaio.

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©google earth - ©didascalia Monica Galeotti




Gabor Acs, collaboratore di Tange, apprezzò l'uso del prefabbricato per la sua flessibilità e facilità di rettifica.

Prima la "Grandi Lavori", poi la "Sveco", un consorzio di 25 imprese immobiliari italiane, e forse altre imprese, hanno contribuito alla costruzione, mantenendo il rispetto per il progetto originale.

Le torri includono cilindri serventi agli angoli, che ospitano elementi tecnici come ascensori e scale, lasciando liberi gli spazi principali per uffici o residenze.
Le finestre, realizzate a nastro senza interruzioni, seguono una tecnica di Le Corbusier.

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La piazza principale è dominata da una scultura monumentale in porfido e granito, e un anfiteatro ottagonale dell'architetto Isamu Noguchi.

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Durante la costruzione, Kenzo Tange non si oppose mai a modifiche costruttive se potevano apportare miglioramenti, mostrando una notevole flessibilità. Questo spirito di adattamento è uno degli aspetti più importanti del suo lascito.



LA SEDE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Le torri di Kenzo Tange ospitano la Lega Coop, il CNA e, in passato, la Banca del Monte.

In questa visita, illustrerò due piani della Torre di Viale Aldo Moro, 52, sede della Regione Emilia-Romagna.
Il progetto di Tange, approvato nel 1970, coincide con l'istituzione ufficiale delle regioni in Italia.

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©google earth - ©didascalie Monica Galeotti



Entro nell'edificio.

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PIANO TERRA

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LA SALA POLIVALENTE
Al piano terra si trova la sala polivalente con una capienza di circa 100 posti, dedicata a Guido Fanti, sindaco di Bologna dal 1966 al 1970 e primo presidente della regione Emilia-Romagna dal 1970 al 1976.
La sala è stata intitolata a lui poco dopo la sua scomparsa.

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Oltre alla dedica, nella sala si trova un'opera realizzata nel 2012 da Erich Turroni, un giovane scultore laureato all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, la cui ricerca artistica spazia tra scultura e pittura.

L'opera rappresenta una figura umana accovacciata, in vetroresina, un materiale plastico rinforzato con fibra di vetro.
La figura sembra soffiare in tubi che conducono a qualcosa che ricorda una mongolfiera o un pallone aerostatico.
La scelta di rappresentare Guido Fanti come colui che soffia energia e passione in tutti i suoi progetti futuri è molto significativa.

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Nella sala si trova anche una valigia misteriosa, legata a un episodio importante.

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All'interno della valigia, portata direttamente dal Giappone da Kenzo Tange, si trovano i modellini del progetto del Fiera District.
In questi modellini non era presente la torre dell’edificio in cui mi trovo, che è stata costruita successivamente.

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Ai lati della sala, si notano schermi oscurati dietro cui si trovano stanze per la traduzione simultanea, utilizzate durante le presentazioni di vari progetti da parte delle istituzioni.

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Esco dalla sala e, sempre al pianterreno, osservo l'opera di Leone Pancaldi, "Cosmonauti 2", olio su tela, del 1975.
Bologna deve molto a questo artista, che ha ristrutturato la Pinacoteca di Bologna e ha realizzato molte opere per la Galleria d'Arte Moderna presso la Fiera.

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Tradurre questo dipinto non è facile: il protagonista è l'uomo, inteso come simbolo del futuro e del progresso. Nell'opera, l'uomo assume la solidità del cubismo e la velocità del futurismo.
La forma tonda del dipinto è particolarmente interessante perché suggerisce un superamento della visione rinascimentale del tempo. Inoltre, questa forma agisce come una lente deformata, permettendo a tutti noi di vedere in modo diverso e di creare una realtà che non è quella oggettiva, ma quella che percepiamo soggettivamente.

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PRIMO PIANO
Salgo le scale e mi trovo nel cosiddetto "Transatlantico", cioè quell'ampio corridoio antistante l'Aula Consiliare.

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Primo piano, gli arredi.



Qui vengono allestite mostre temporanee, come quella attualmente in esposizione di Mario Rebeschini, dedicata alla gioia delle donne, in occasione dell'8 marzo di quest'anno.

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SALA CONSILIARE
(SEDE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA)
STORIA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Il primo piano è principalmente noto per ospitare la Sala Consiliare, dove si riunisce l'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna.
 È così chiamata in riferimento allo spazio riservato ai deputati e ai giornalisti dell'aula di Montecitorio a Roma.

La creazione delle regioni italiane fu sancita dall'art.117 della Costituzione nel 1946, ma il processo burocratico fu lungo e solo nel 1970 le regioni iniziarono a funzionare come le conosciamo oggi.

La sede iniziale dell'Emilia-Romagna era Palazzo Malvezzi in via Zamboni, ma per la dispersione degli uffici, dopo sei mesi, venne trasferita in Viale Silvani fino al 1985, attuale sede della Protezione Civile.
Anche la Protezione Civile, tra l'altro, si sta trasferendo in Fiera District.

La torre attuale in cui mi trovo in viale Aldo Moro, non esisteva ancora nel 1985; la prima torre, adiacente a questa, fu costruita nel 1981, mentre l'attuale sede fu completata nel 1993.

Nella Sala Consiliare siedono 50 consiglieri, eletti per cinque anni, disposti in base all'appartenenza politica: la sinistra occupa le sedie alla sinistra del presidente dell'assemblea, esattamente come a Montecitorio.
Il presidente dell'assemblea legislativa, attualmente Emma Petitti, siede al banco più alto e rappresenta lo Stato e l'equità dell'assemblea, indipendentemente dalla sua appartenenza politica.

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Il presidente dell'esecutivo, attualmente Stefano Bonaccini, siede più in basso, poiché la sua posizione riflette il ruolo operativo rispetto al ruolo di garanzia del presidente dell'assemblea.
Questo simbolismo sottolinea la differenziazione tra Stato e governo, mantenendo il popolo sovrano.


STRUTTURA E DESIGN
La sala è costruita in legno di pero, scelto per le sue proprietà acustiche, e rappresenta le dita intrecciate, simbolo della mediazione e del compromesso in politica.
La politica non farà mai felici tutti, qualcuno dovrà sempre cedere qualcosa.
Per questo il compromesso è fondamentale: scegliere qualcosa che per la maggioranza si avvicina al concetto di felicità.

La cupola quadrata, interpretata come un occhio che vede sul mondo o un'apertura al cielo, riflette la visione politica di apertura e possibilità.

Alle spalle del presidente dell'assemblea c'è il gonfalone dell'Emilia-Romagna, disegnato nel 1989, che rappresenta il territorio con il verde dei campi, sopra la linea sinuosa del Po e sotto la diritta via Emilia.

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FUNZIONI DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Dal 2005, l'Assemblea Legislativa (precedentemente Giunta Regionale) ha il ruolo fondamentale di legiferare in autonomia su sanità, istruzione e relazioni internazionali.
L'Emilia-Romagna è una delle regioni più presenti a Bruxelles, tutelando direttamente i propri interessi senza intermediari.

L'assemblea non solo crea leggi, ma garantisce anche il loro rispetto sul territorio.

La vicinanza delle istituzioni alla popolazione è una questione cruciale, che verrà approfondita al termine.

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Ora esco dalla sala e, sempre al secondo piano, a trovo la Collezione permanente di Arte Contemporanea della Regione Emilia-Romagna, composta da opere di artisti del territorio.

Questa opera è un altorilievo in gres, una ceramica molto dura e compatta.
I rilievi con un andamento ondulatorio sembrano rappresentare un flusso di onde. Quest'opera ha ispirato la progettazione della bandiera dell'Emilia-Romagna. L'architetto che ha disegnato la bandiera ha infatti attribuito alle onde nella parte inferiore la via Emilia, e a quelle nella parte superiore il Po e il Mar Adriatico.

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ALTRE OPERE

"Cielo legato", di Gianfranco Goberti, acrilico su tela, 1988.

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RIFLETTIAMO SULLE ISTITUZIONI DELLA REPUBBLICA


Il percorso di visita è stato effettuato dagli apprendisti ciceroni del Liceo Vinci di Casalecchio di Reno e i volontari del FAI Bologna.

Di nuovo al piano terra, la visita si sofferma, e si conclude, su un'opera murale, illustrata dalle parole di un ragazzo competente.

"L'eccidio di Marzabotto 1944", di Ilario Rossi, cartone preparatorio, tecnica mista su carta d'affresco, 1946.
Restaurato a Monzuno da Silvio Calzolari detto CIP, nel 1992, e donato dal Comune di Monzuno.

L'affresco fu poi realizzato nel 1948 nella sede ANPI al Parco della Montagnola, oggi Scuola Giaccaglia-Betti.


Il ragazzo dice: "Quanto sentiamo vicine le istituzioni della nostra Repubblica? Troppo spesso mi viene detto "poco"; non le sentiamo abbastanza vicine.

Questa opera è dedicata all'eccidio di Marzabotto, o più correttamente, all'eccidio di Monte Sole.
In questo massacro, morirono circa 1.830 persone, il più grande massacro nella storia occidentale durante la Seconda Guerra Mondiale e del Novecento.
Superiore a quelli avvenuti in Francia e nel sud Italia, è il più grande rastrellamento mai avvenuto.
Questo evento è fondamentale per la nostra comunità, avvenuto a pochi chilometri da qui, e noi, regione Emilia-Romagna, ne custodiamo la memoria.

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DUE INVITI
Primo: vi invito a festeggiare il 25 aprile. Non è una festa politica; non importa di che colore siate e chi abbiate votato. Il 25 aprile appartiene a tutti noi. La possibilità di scegliere che abbiamo oggi, sia in assemblea regionale che in Parlamento a Roma, è dovuta alle persone che si sono sacrificate per noi.
Il 25 aprile deve essere una festa per tutti, celebrata non solo per la memoria, ma anche per il nostro futuro, per la libertà futura.

Secondo: alcuni di voi mi hanno detto di sentire le istituzioni molto vicine.
Per chi non le sentisse così vicine, facciamo un passo avanti verso le istituzioni.
È fondamentale preservare la libertà, un diritto che deve essere di tutti, come il diritto al lavoro.
La vita è nostra, ma la libertà è di tutti e si tramanda alle generazioni future.
Le persone di Monte Sole hanno sacrificato la loro vita per noi, perché noi oggi possiamo godere della libertà che loro non hanno potuto vedere.

Custodiamo questa libertà con attenzione e facciamo sempre un passo avanti. Non rinunciamo mai alla democrazia, anche se è un sistema imperfetto, è sempre meglio della dittatura."

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Note:
l'aula dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna possiede un'entrata specifica riservata al pubblico interessato a seguire i lavori.
Inoltre spesso l'atrio d'ingresso e il corridoio "Transatlantico" del primo piano ospitano mostre e altre iniziative aperte al pubblico.

La mia visita è stata possibile in occasione delle Giornate di Primavera organizzate dal FAI, marzo 2024.



Sitografia:


-resoconto visita guidata a cura del FAI.

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