domenica 29 dicembre 2024

THICK AS A BRICK


Non tutti i viaggi hanno bisogno di strade e sentieri.

Alcuni si vivono dentro di noi, guidati da una melodia, da una voce, da un vinile che gira su un vecchio giradischi.


Quando comprare un LP era un lusso, perché la paghetta c’era, ma non era un granché, ogni disco doveva essere scelto con cura.

Negli anni '80, consultavi di tanto in tanto le riviste musicali dell’epoca, come Mucchio Selvaggio e Rockstar (di quest'ultima ho le annate dall'1989 al 2001), e ascoltavi furtivamente qualche brano dal mangianastri nelle auto degli amici.

Dovevi esserne certo: quel disco doveva essere il disco giusto, la musica che desideravi davvero ascoltare.


Quegli LP, i dischi di quel periodo, sono rimasti pilastri della mia ricerca musicale. Come pilastri veri, eretti, stabili, ben piantati, sono ancora lì: costanti negli anni, in bella mostra sullo scaffale dei miei dischi.


Riconoscere il disco della propria vita non è facile. Scegliere fra tanta musica che ha accompagnato percorsi e avvenimenti non è banale.

Oggi lo so, o forse l’ho sempre saputo: il disco della vita è quello che non stanca mai, che ti fa viaggiare, che ti invita a ballare, che ti fa stare bene.


Per me è una ballata di 40 minuti, lungo due facciate di un vecchio LP, un capolavoro che negli anni ’70 era avanguardia, classificato come rock progressivo: rock con uno spessore culturale maggiore.

È una satira sul conformismo, sulle aspettative e le ipocrisie della società.


È Thick as a Brick dei Jethro Tull.



Nota: Il brano inserito nel widget è ascoltabile interamente se avete un account Spotify attivo. Da dispositivi mobili potrebbe essere necessario aprire l’app per continuare l’ascolto.




Immagine del LP "Thick as a Brick" dei Jethro Tull, fotografata da Monica Galeotti






Immagine del LP "Thick as a Brick" dei Jethro Tull, fotografata da Monica Galeotti






Ian Anderson al Marquee Club,
quando si trovava al 90 di Wardour Street,
nel quartiere di Soho a Londra, anni '70.




Non ricordo esattamente quando acquistai l’LP, il famoso quotidiano sfogliabile, ma spesso compravo musica anche molto tempo dopo l’uscita dei dischi.

Thick as a Brick è del 1972, quando avevo solo otto anni.

In realtà, iniziai ad ascoltarlo nei primi anni ’80.

Oggi questo LP è raro da trovare in buone condizioni, perchè molti hanno compilato i giochi e i cruciverba all'interno. La mia copia è intatta e ben conservata, anche se porta inevitabilmente i segni del tempo.


I Jethro Tull tornarono a Bologna nel 1982, dopo essersi già esibiti negli anni '70.

Avevo comprato i biglietti di nascosto da mio padre, che non voleva andassi al Palasport (oggi PalaDozza), ritenendolo pericoloso a causa degli scontri con la polizia avvenuti durante i concerti del decennio precedente.

Speravo di poter andare comunque, ma alla fine mi fu proibito e fui costretta a vendere i biglietti.

Li diedi a una ragazza di nome Paola, che tutti chiamavano "Paolona" per via della sua altezza e della sua bellezza.


Era più amica di mia sorella, che si chiamava anche lei Paola, ma veniva soprannominata "Paolina" perché, accanto alla Paolona, era più minuta.

La Paolona viveva con la madre in via dei Giudei, sotto le Due Torri, ricordo la loro piccola casa.

 Frequentava la zona della Beverara, dove abitavo io, perchè il suo ragazzo era Giuliano, detto "Gene", un amico del cortile.

All'epoca c’era un mondo complesso: alcuni ragazzi facevano uso di eroina, e qualcuno ci ha lasciato la vita, come lo stesso Gene. Anche la Paolona si era persa; di lei non ho più avuto notizie.

Io, per fortuna, mi "facevo" di musica, e viaggiavo così.


In quel periodo ascoltavo molto Jethro Tull, Genesis e Pink Floyd. Più avanti, sarebbero arrivati anche gli U2. 


Molti anni dopo, nel 2009, vidi i Jethro Tull dal vivo, al Parco Fluviale di Riolo Terme, e poi di nuovo nel 2015 al Teatro Manzoni di Bologna.


biglietto per il concerto dei Jethro Tull del 27 agosto 2009 al parco fluviale di riolo terme
Concerto Jethro Tull 27 agosto 2009,
Parco Fluviale di Riolo Terme.

Ian Anderson, nonostante l’energia incredibile che ancora mette nelle sue esibizioni, ormai non ha più voce, per l'età e una malattia polmonare cronica.

Si aiuta con basi registrate, eppure, continua a suonare, instancabile.


Gli anni in cui avrei potuto assistere al concerto dei miei sogni sono ormai lontani, ma il rammarico si mescola al ricordo di una musica che non mi ha mai lasciata.

I Jethro Tull (Ian Anderson) continuano a essere una colonna sonora della mia vita.





La mia classifica in ordine cronologico.

1968 THIS WAS:
-Song for the Jeffrey
-A Christmas Song

1969 STAND UP:
-Bourèe
-Look Into the sun
-We Used to Know

1970 BENEFIT:
-Whit you There to Help me

1971 AQUALUNG
-Aqualung
-Cheap Day Return
-Mother Goose
-Wond'ring Aloud
-My God
-Slipstream

1971 LIFE IS A LONG SONG (EP)
-Life is a long song

1972 THICK AS A BRICK (Concept album)

1972 LIVING IN THE PAST (antologia con inediti)
-Living in the Past
-Sweet Dream
-Witch's Promise
-Wond'ring Again

1975 MINSTREL IN THE GALLERY
-One White Duck/0¹° = Nothing at All
-Mother England Reverie
-Grace
-One White Duck-Take 5

1976 TOO OLD TO ROCK'N'ROLL:TOO YOUNG TO DIE!
-The Chequered Flag (Dead or Alive)

1977 SONGS FROM THE WOOD
-Songs From the Wood
-Jack-in-the-Green
-The Whistler

2003 THE JETHRO TULL CHRISTMAS ALBUM
-A Christmas Song
-Greensleeved


MUSICA


2 commenti:

  1. Disco imprescindibile.... Il capolavoro di un artista che ancora oggi saltella instancabilmente sulla scena come ho visto un paio di anni fa all'Europa Auditorium....

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  2. Grazie per il commento! Condivido pienamente il tuo entusiasmo per Ian Anderson. Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo anch’io: nel 2009 al parco fluviale di Riolo Terme e poi nel 2015 al Teatro Manzoni.
    Gli anni passano e la sua voce non è più quella di un tempo, ma è incredibile come sia riuscito a trovare una nuova forma artistica per continuare a esibirsi con passione e la sua energia sul palco rimane invidiabile.

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