DOVE SI TROVA IL PALAZZO DEI MUSEI
I MUSEI CIVICI DI REGGIO EMILIA
I Musei Civici, sistema museale della città, comprendono, oltre al Palazzo dei Musei, anche il Museo del Tricolore, la Galleria Parmeggiani, il Museo di Storia della Psichiatria, il Museo della Basilica della Ghiara e due sedi monumentali: il Mauriziano e i Chiostri di San Pietro.
Queste sedi documentano e valorizzano la storia di Reggio e provincia.
Sono tutti ad entrata gratuita.
LA STORIA DEL PALAZZO DEI MUSEI
Il Palazzo dei Musei ospita collezioni che si sono ampliate nel tempo.
La sua storia risale al 1256, quando i francescani si insediarono presso la chiesa di San Luca e l’adiacente palazzo imperiale, utilizzato dal 1195 come sede vescovile.
L’aspetto attuale del palazzo deriva da un rifacimento settecentesco.
Con le soppressioni napoleoniche, il convento fu trasformato in caserma e successivamente in sede scolastica, fino a diventare sede museale nel 1830 con la settecentesca collezione privata di Lazzaro Spallanzani e la raccolta di paletnologia di Gaetano Chierici.
Nel 2021 è stato inaugurato un nuovo secondo piano che completa il percorso espositivo, progettato dall'architetto Italo Rota.
Questo spazio ospita una sezione permanente dedicata al fotografo Luigi Ghirri e alla Collezione del Festival Fotografia Europea.
GLI ESTERNI DEL PALAZZO
Sul muro del palazzo del museo emerge un gigantesco pavone, creato con le foto dei cittadini.
Questa imponente opera partecipativa, alta oltre 16 metri intitolata Curiosa Meraviglia, è stata realizzata dall’artista catalano Joan Fontcuberta, su incarico del Comune di Reggio Emilia.
Il pavone è composto dai volti dei reggiani, veri protagonisti del progetto, immortalati in 12.000 scatti, molti dei quali realizzati durante il lockdown e da oggetti appartenenti alle collezioni dei Musei Civici.
Un software ha selezionato le immagini, trasformandole in una grande composizione stampata e modellata per ottenere la forma del pavone, su 30 lastre di gres porcellanato, ognuna delle quali misura 120x40 cm, per una dimensione complessiva di 16,20x30 metri.
L’opera trae ispirazione anche dalle collezioni del museo, in particolare dalla sezione zoologica dove il pavone è esposto come simbolo di saggezza, curiosità e meraviglia.
Questa creazione rappresenta un omaggio collettivo alla fotografia, una delle passioni che caratterizzano Reggio Emilia.
Joan Fontcuberta, celebre fotografo, aveva già esposto nel 2017 a Bologna durante la → Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro.
GLI INTERNI DEL PALAZZO
1- ATRIO DEI MOSAICI
2- MUSEO SPALLANZANI
3- ZOOLOGIA
Le raccolte zoologiche nella sala Antonio Vallisneri si dividono in tre nuclei collezionistici:
1- Una selezione ottocentesca nelle vetrine perimetrali della sala.
2- La fauna reggiana nelle vetrine al centro, che esplora gli ambienti naturali dal crinale appenninico al Po, includendo specie stanziali, migratorie e scomparse.
3- La fauna africana del barone Franchetti, che include esemplari raffigurati in scene drammatiche.
Con l’aggiunta di un grande esemplare di coccodrillo del Nilo.
4- MONDI
5- ANATOMIA
La sala "Anatomia e Teratologia", dedicata a Paolo Assalini, ospita preparazioni anatomiche e teratologiche del XIX e XX secolo.
La collezione si articola in tre percorsi:
1- anatomia comparata, che esamina le strutture anatomiche degli animali confrontandole tra loro.
2- la teratologia, scienza delle malformazioni e delle loro cause.
3- fisiologia e anatomia umana.
6- GEOLOGIA
7- BOTANICA
8- REGIUM LEPIDI
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©screenshot da visita virtuale Collezioni Palazzo dei Musei |
9- PORTICO DEI MARMI E CHIOSTRO
10- MUSEO CHIERICI
SECONDO PIANO
Con l'inaugurazione del secondo piano nel 2021 si completa un nuovo modo di esporre le collezioni e il ruolo del museo nella comunità.
1- ARCHEO-LOGOS
L’esposizione si apre con la celebre Venere di Chiozza.
Fu scoperta ufficialmente il 11 settembre 1940 nelle cave Alboni di Chiozza di Scandiano dal marchese Luigi de Buoi, storico locale e medico chirurgo di Arceto.
La statuetta fu trovata tra i ciottoli che venivano gettati ai margini delle cave, dove i cavatori raccoglievano l’argilla pura destinata alla produzione di laterizi per la fornace vicina.
Questa statuetta in pietra, di tipo "steatopigio" (cioè caratterizzata da un corpo femminile grasso), è scolpita su un ciottolo fluviale di arenaria giallognola, una roccia comune nell’Appennino.
Le sue funzioni sono incerte, ma potrebbero essere legate a culti di fertilità o riti sessuali.
Reperti simili appaiono in Europa durante il Paleolitico superiore (circa 40-35.000 anni fa).
La ridotta steatopigia della statuetta, probabilmente influenzata dalla morfologia naturale del ciottolo su cui è stata scolpita, rende la sua datazione incerta.
Tuttavia il museo suggerisce una collocazione intorno al 30.000 a.C.
Con il Mesolitico, il ritiro dei ghiacciai permette l’accesso anche ai crinali appenninici, dove l’uomo condivide la caccia con un lupo in via di domesticazione, che diventerà il cane.
Segue l’evoluzione fino all’età del Rame, quando la varietà ambientale favorisce l’agricoltura e l’allevamento.
È presente un altro focus sulla necropoli neolitica di Chiozza di Scandiano dove, nell’estate del 1941, uno scavo archeologico portò alla luce un gruppo di sepolture.
In questo spazio sono esposte sette di queste sepolture, immerse nell’oscurità e sovrastate da uno specchio che riflette ai visitatori l’immagine dei defunti.
©foto Barbara Pantani |
2- IO SONO MUSEO
3- NOI E GLI ESTE
serie "Partigiani," Reggio Emilia, 1995, di Olivo Barbieri.
1. Sebastiane ed Enrico, piscina comunale coperta, 1994
2. Igor, piscina comunale scoperta, Reggio Emilia, 1995
3. Rafael, Max, Elena, Samantha, Carlo, piscina comunale scoperta, 1995
4. Franz, piscine Marabù, 1995.
4- PHOTO AFFECTION
Considerato uno dei più influenti fotografi contemporanei, Ghirri (1943-1992) ha sviluppato una ricerca incentrata sulla percezione e sulla rappresentazione, accompagnata da un approfondito apparato teorico che indaga il significato dell'immagine.
La Fototeca della Biblioteca Panizzi conserva il suo archivio di negativi e diapositive, con un patrimonio di oltre 180.000 pezzi.
Durante la mia visita, ho avuto modo di vedere la mostra temporanea "Luigi Ghirri. Zone di passaggio", in corso fino al 2 marzo 2025. Maggiori informazioni sulle opere fotografiche in esposizione sono disponibili nella sezione eventi e notizie del sito www.musei.re.it.
L'itinerario descritto è stato effettuato martedì 7 maggio 2024.
Libri: