lunedì 27 gennaio 2025

PALAZZO DEI MUSEI

via Spallanzani, 1 - REGGIO EMILIA
aperto tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 10:00 alle 13:00
venerdì, sabato, domenica e festivi anche il pomeriggio fino alle 18:00.
ingresso gratuito



Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, foto di Monica Galeotti.


Il Palazzo dei Musei è la sede principale dei Musei Civici di Reggio Emilia, e ospita collezioni che raccontano l'archeologia, l'etnografia, la storia naturale e la storia della città.
Dal 1830 sede museale, ha origini medievali e un rifacimento settecentesco.
Nel 2021 è stato completato con l’apertura del secondo piano.



DOVE SI TROVA IL PALAZZO DEI MUSEI

Il palazzo si trova nel centro storico in via Spallanzani e si affaccia su Piazza dei Martiri del 7 Luglio, proprio accanto al Teatro Valli.

Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, mappa di Monica Galeotti.




I MUSEI CIVICI DI REGGIO EMILIA

I Musei Civici, sistema museale della città, comprendono, oltre al Palazzo dei Musei, anche il Museo del Tricolore, la Galleria Parmeggiani, il Museo di Storia della Psichiatria, il Museo della Basilica della Ghiara e due sedi monumentali: il Mauriziano e i Chiostri di San Pietro.

Queste sedi documentano e valorizzano la storia di Reggio e provincia.

Sono tutti ad entrata gratuita.



LA STORIA DEL PALAZZO DEI MUSEI

Il Palazzo dei Musei ospita collezioni che si sono ampliate nel tempo.

La sua storia risale al 1256, quando i francescani si insediarono presso la chiesa di San Luca e l’adiacente palazzo imperiale, utilizzato dal 1195 come sede vescovile.

L’aspetto attuale del palazzo deriva da un rifacimento settecentesco.

Con le soppressioni napoleoniche, il convento fu trasformato in caserma e successivamente in sede scolastica, fino a diventare sede museale nel 1830 con la settecentesca collezione privata di Lazzaro Spallanzani e la raccolta di paletnologia di Gaetano Chierici. 

Nel 2021 è stato inaugurato un nuovo secondo piano che completa il percorso espositivo, progettato dall'architetto Italo Rota.

Questo spazio ospita una sezione permanente dedicata al fotografo Luigi Ghirri e alla Collezione del Festival Fotografia Europea.




GLI ESTERNI DEL PALAZZO

Sul muro del palazzo del museo emerge un gigantesco pavone, creato con le foto dei cittadini.

Questa imponente opera partecipativa, alta oltre 16 metri intitolata Curiosa Meraviglia, è stata realizzata dall’artista catalano Joan Fontcuberta, su incarico del Comune di Reggio Emilia.

Il pavone è composto dai volti dei reggiani, veri protagonisti del progetto, immortalati in 12.000 scatti, molti dei quali realizzati durante il lockdown e da oggetti appartenenti alle collezioni dei Musei Civici.


Scorcio laterale del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, foto di Monica Galeotti.


Un software ha selezionato le immagini, trasformandole in una grande composizione stampata e modellata per ottenere la forma del pavone, su 30 lastre di gres porcellanato, ognuna delle quali misura 120x40 cm, per una dimensione complessiva di 16,20x30 metri.

L’opera trae ispirazione anche dalle collezioni del museo, in particolare dalla sezione zoologica dove il pavone è esposto come simbolo di saggezza, curiosità e meraviglia.


Dettaglio murales facciata laterale del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, foto di Monica Galeotti.


Questa creazione rappresenta un omaggio collettivo alla fotografia, una delle passioni che caratterizzano Reggio Emilia.

Joan Fontcuberta, celebre fotografo, aveva già esposto nel 2017 a Bologna durante la → Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro.




GLI INTERNI DEL PALAZZO



Come è dislocata l'esposizione:
si sviluppa su due piani attraverso diverse sale tematiche.

Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, mappa di Monica Galeotti.


Il Palazzo dei Musei prende il nome dalla presenza di diverse collezioni e sezioni museali al suo interno: per chi non lo avesse notato, si tratta infatti di un complesso che ospita diversi musei!

PRIMO PIANO
1- ATRIO DEI MOSAICI
2- MUSEO SPALLANZANI
3- ZOOLOGIA
4- MONDI
5- ANATOMIA
6- GEOLOGIA
7- BOTANICA
8- REGIUM LEPIDI
9- PORTICO DEI MARMI E CHIOSTRO
10- MUSEO CHIERICI

______________


1- ATRIO DEI MOSAICI

L'iscrizione sul portone d'ingresso, "Discentium commodo, advernarum spectaculo" (per piacere agli studi, per il piacere dei visitatori), riflette le finalità del museo, un tempio delle memorie patrie.

Dettaglio dell'ingresso principale del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, foto di Monica Galeotti.
Il portone d'ingresso con l'iscrizione.



L'atrio del museo ospita frammenti romani e medievali, provenienti da scavi in abitazioni private e edifici religiosi, che Gaetano Chierici allestisce dal 1873 al 1878.

Da qui accedo alla prima sala, che ospita il Museo Spallanzani.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia con esposizioni storiche, foto di Monica Galeotti.




2- MUSEO SPALLANZANI

 Nel 1799, dopo la morte di Lazzaro Spallanzani, scienziato, biologo, sperimentatore e pioniere dell'Illuminismo scientifico, il Comune di Reggio Emilia acquistò la sua collezione scientifica che lo studioso aveva allestito nella sua casa di Scandiano, comprendente reperti zoologici, botanici, minerali e oggetti di arredamento.

Dal 1830 la raccolta è esposta in questo palazzo: una prima piccola sala raccoglie oggetti personali e reperti vegetali.
A sinistra il gioco della dama in una versione diffusa in Francia nella seconda metà del '700, venne acquistato da Spallanzani nel 1790.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia con esposizioni storiche, foto di Monica Galeotti.



Spallanzani creò i quadri con tavole zoologiche incorniciando le pagine illustrate dei quattro volumi di "Historiae Naturalis" del naturalista polacco Johannes Jonstonus (1603-1675), in cornici intagliate e dorate, realizzate appositamente.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia con esposizioni storiche, foto di Monica Galeotti.


La seconda sala è un corridoio, con i restanti materiali, suddivisi in 21 armadi secondo la classificazione linneana del XVIII secolo.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Museo Spallanzani, foto di Monica Galeotti.



Spallanzani, durante le sue ricerche per una stesura della storia naturale del mare, viaggiò a lungo nel Mediterraneo, studiando gli organismi costieri e raccogliendo campioni insieme ai pescatori.
Nel 1781 soggiornò a Marsiglia, varie volte a Chioggia, poi Portovenere, Genova, il Canale di Messina e trascorse molto tempo nell’Egeo e nel Mediterraneo orientale.
Gli esemplari, come il pesce San Pietro nella mensola in basso, provengono da acquisti e raccolte effettuate in queste occasioni.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Museo Spallanzani, foto di Monica Galeotti.



Magnifiche stelle marine.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Museo Spallanzani, foto di Monica Galeotti.






3- ZOOLOGIA

Le raccolte zoologiche nella sala Antonio Vallisneri si dividono in tre nuclei collezionistici:

1- Una selezione ottocentesca nelle vetrine perimetrali della sala.

2- La fauna reggiana nelle vetrine al centro, che esplora gli ambienti naturali dal crinale appenninico al Po, includendo specie stanziali, migratorie e scomparse.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Zoologia, foto di Monica Galeotti.




3- La fauna africana del barone Franchetti, che include esemplari raffigurati in scene drammatiche.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Zoologia, foto di Monica Galeotti.





Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Zoologia, foto di Monica Galeotti.



 Con l’aggiunta di un grande esemplare di coccodrillo del Nilo.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Zoologia, foto di Monica Galeotti.




4- MONDI

La raccolta "Mondi" è composta da materiali etnografici provenienti dal Museo di Antichità di Parma, rappresentanti varie culture.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Mondi, foto di Monica Galeotti.



Tra i reperti, ci sono collezioni americaniste e africane.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Mondi, foto di Monica Galeotti.



5- ANATOMIA

La sala "Anatomia e Teratologia", dedicata a Paolo Assalini, ospita preparazioni anatomiche e teratologiche del XIX e XX secolo.

La collezione si articola in tre percorsi:

1- anatomia comparata, che esamina le strutture anatomiche degli animali confrontandole tra loro.


2- la teratologia, scienza delle malformazioni e delle loro cause.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Anatomia, foto di Monica Galeotti.




Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Anatomia, foto di Monica Galeotti.




 3- fisiologia e anatomia umana.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Anatomia, foto di Monica Galeotti.



6- GEOLOGIA

La sezione di geologia offre una panoramica sulle caratteristiche di minerali e fossili del territorio.
Sono quindi presentate formazioni rocciose e i resti di grandi mammiferi, come l'elefante meridionale e il rinoceronte etrusco, scoperti negli anni '70 nei torrenti Crostolo e Modolena.



7- BOTANICA

La Sala di Botanica, dedicata all'agronomo Filippo Re (1763-1817), ospita erbari di diverse epoche.
Oltre all'erbario di Filippo Re, spiccano l'"Antico Erborario del Santo Spirito di Reggio", un volume della metà del '600, e l'erbario di Giacomo Zanoni, sovrintendente dell'Orto Botanico di Bologna fondato da Ulisse Aldrovandi, che testimonia la sua intensa attività di ricerca e sperimentazione, svolta dal 1642 fino alla sua morte.

 Gli erbari sono accompagnati da una raccolta di modelli botanici di fiori, frutti, semi, e modelli di funghi, sia velenosi che commestibili, realizzati con grande accuratezza.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Botanica, foto di Monica Galeotti.




8- REGIUM LEPIDI

La sezione museale "Regium Lepidi" è dedicata alla storia della città di Reggio in epoca romana.
Attraverso reperti archeologici, pannelli didattici e video, racconta la fondazione della colonia romana nel 187 a.C., la vita quotidiana, l’urbanistica e l’evoluzione della città fino alla caduta dell’Impero.


9- PORTICO DEI MARMI E CHIOSTRO

Mi trovo ora nel Portico del Marmi, dove sono esposti reperti ed epigrafi che raccontano la storia di questo territorio.
Sulla destra le iscrizioni funerarie degli abitanti della Reggio città romana, allora chiamata Regium Lepidi e il Chiostro, oggi chiuso con ampie finestre a vetro.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Portico dei Marmi, foto di Monica Galeotti.



10- MUSEO CHIERICI

Il museo, intitolato al suo fondatore Don Gaetano Chierici, sacerdote, patriota e archeologo, chiude la visita al primo piano.
Conserva una collezione di paletnologia, disciplina che studia le culture preistoriche attraverso i reperti materiali.
La disposizione ottocentesca guida il visitatore in un percorso circolare che racconta la storia del territorio reggiano, dalla preistoria al Medioevo.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Museo Chierici, foto di Monica Galeotti.




SECONDO PIANO
Con l'inaugurazione del secondo piano nel 2021 si completa un nuovo modo di esporre le collezioni e il ruolo del museo nella comunità.

Il nuovo allestimento, concepito come un Archivio dei Beni Comuni, intreccia narrazioni, discipline e tecnologia, trasformando il museo in uno spazio collettivo aperto al futuro:
1- ARCHEO-LOGOS
2- IO SONO MUSEO
3- NOI E GLI ESTE
4- PHOTO AFFECTION

Dai titoli di questa narrazione si evince che si spazia dalla preistoria reggiana fino all'epoca di Marco Emilio Lepido con la via Emilia, e dagli Estensi fino alla contemporaneità, rappresentata da un ricco patrimonio fotografico: il progetto Fotografia Europea e l'opera di Luigi Ghirri, custodite nell'Archivio Eredi Luigi Ghirri.
____________

1- ARCHEO-LOGOS

Questa sezione è dedicata al mondo antico e narra le origini delle popolazioni reggiane in relazione a paesaggio, clima e ambiente, con un focus sull’importanza delle vie di comunicazione come collegamento tra Mediterraneo ed Europa.


L’esposizione si apre con la celebre Venere di Chiozza.

Fu scoperta ufficialmente il 11 settembre 1940 nelle cave Alboni di Chiozza di Scandiano dal marchese Luigi de Buoi, storico locale e medico chirurgo di Arceto.

La statuetta fu trovata tra i ciottoli che venivano gettati ai margini delle cave, dove i cavatori raccoglievano l’argilla pura destinata alla produzione di laterizi per la fornace vicina.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Venere di Chiozza, foto di Monica Galeotti.




Questa statuetta in pietra, di tipo "steatopigio" (cioè caratterizzata da un corpo femminile grasso), è scolpita su un ciottolo fluviale di arenaria giallognola, una roccia comune nell’Appennino.

 Le sue funzioni sono incerte, ma potrebbero essere legate a culti di fertilità o riti sessuali.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Venere di Chiozza, foto di Monica Galeotti.




Reperti simili appaiono in Europa durante il Paleolitico superiore (circa 40-35.000 anni fa).

La ridotta steatopigia della statuetta, probabilmente influenzata dalla morfologia naturale del ciottolo su cui è stata scolpita, rende la sua datazione incerta.

Tuttavia il museo suggerisce una collocazione intorno al 30.000 a.C.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Venere di Chiozza, foto di Monica Galeotti.



Con il Mesolitico, il ritiro dei ghiacciai permette l’accesso anche ai crinali appenninici, dove l’uomo condivide la caccia con un lupo in via di domesticazione, che diventerà il cane.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Archeo-Logos, foto di Monica Galeotti.


Segue l’evoluzione fino all’età del Rame, quando la varietà ambientale favorisce l’agricoltura e l’allevamento.



È presente un altro focus sulla necropoli neolitica di Chiozza di Scandiano dove, nell’estate del 1941, uno scavo archeologico portò alla luce un gruppo di sepolture. 

In questo spazio sono esposte sette di queste sepolture, immerse nell’oscurità e sovrastate da uno specchio che riflette ai visitatori l’immagine dei defunti.


Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Archeo-Logos, foto di Barbara Pantani.
©foto Barbara Pantani





2- IO SONO MUSEO

Ecco come il nuovo modo di concepire il museo combina esposizione e installazione, con un diorama che collega opere, documenti e oggetti di diverse culture. Ispirato alla definizione di Clair Bishop, si presenta come un "archivio di beni comuni", unendo dimensioni locali e globali senza gerarchie.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, sezione Io sono Museo, foto di Monica Galeotti.



La Tazza d'Oro
La Tazza d'Oro, rinvenuta nel 2012 a Montecchio Emilia vicino al fiume Enza, è un reperto straordinario dell'Età del Bronzo (circa 3800-3700 anni fa).
Alta 12 cm, in oro purissimo con tracce di argento e stagno, ha pochi confronti nel mondo e nessuno in Italia.
Trovata in una semplice buca di terra, era già  schiacciata in antico, forse per un rituale.
Questo reperto collega simbolicamente il nostro territorio ai siti rituali del Regno Unito (Henge preistorici) e della Germania (Nord Reno-Westfalia) le zone da cui provengono i pochi riscontri esistenti.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, la Tazza d'Oro, foto di Monica Galeotti.




Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, la Tazza d'Oro, foto di Monica Galeotti.



3- NOI E GLI ESTE

Le sale tematiche intrecciano la storia di Reggio Emilia con quella degli Este.
Protagonisti come Ludovico Ariosto, legato al Mauriziano, e la rara edizione cinquecentesca dell'Orlando Furioso si affiancano a temi globali, rappresentati dalla Mappa di Cantino, realizzata in Portogallo su commissione di Ercole d'Este.
 Seguono il Seicento con la Madonna della Ghiara, il Settecento con la Reggia di Rivalta e il Tricolore, fino all'Ottocento e alla Sala People, ponte tra epoche.


Sala People
Dedicata al passaggio tra '800 e '900 (quindi fra la sezione "Noi e gli Este" e "Photo Affection") ha un focus sul progetto fotografico AEmilia.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Sala People, foto di Monica Galeotti.



In primo piano:
serie "Partigiani," Reggio Emilia, 1995, di Olivo Barbieri.
In basso: serie "Oceani Padani" di Alessandro Bartoli:
1. Sebastiane ed Enrico, piscina comunale coperta, 1994
2. Igor, piscina comunale scoperta, Reggio Emilia, 1995
3. Rafael, Max, Elena, Samantha, Carlo, piscina comunale scoperta, 1995
4. Franz, piscine Marabù, 1995.
Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Sala People, foto di Monica Galeotti.


Di Olivo Barbieri ricordo la mostra Flippers del 2023, tenutasi a Bologna.




4- PHOTO AFFECTION

Nella narrazione della contemporaneità il museo valorizza la fotografia, con spazi dedicati a Luigi Ghirri e al Festival Fotografia Europea.
Le sezioni fotografiche sono allestite a rotazione per motivi di conservazione.

19. > 24.
Progettata in collaborazione con l'Archivio Eredi di Luigi Ghirri, la sezione dedicata a Luigi Ghirri espone permanentemente le sue opere, affiancata da una mostra annuale che esplora la complessità della sua vasta produzione.

Considerato uno dei più influenti fotografi contemporanei, Ghirri (1943-1992) ha sviluppato una ricerca incentrata sulla percezione e sulla rappresentazione, accompagnata da un approfondito apparato teorico che indaga il significato dell'immagine.

La Fototeca della Biblioteca Panizzi conserva il suo archivio di negativi e diapositive, con un patrimonio di oltre 180.000 pezzi.

Durante la mia visita, ho avuto modo di vedere la mostra temporanea "Luigi Ghirri. Zone di passaggio", in corso fino al 2 marzo 2025. Maggiori informazioni sulle opere fotografiche in esposizione sono disponibili nella sezione eventi e notizie del sito www.musei.re.it.

Interno del Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, Luigi Ghirri, foto di Monica Galeotti.


___________


Per un approfondimento generale, al museo sono disponibili diversi QR code che rimandano alle collezioni.

QR Code Palazzo dei Musei a Reggio Emilia, foto di Monica Galeotti.




_____________________________




______________________________





NOTE:
L'itinerario descritto è stato effettuato martedì 7 maggio 2024.


RIFERIMENTI:
Libri:
-"Emilia Romagna", Touring Editore, 2010.
-Pieghevoli Palazzo dei Musei.
       -QR code Palazzo dei Musei.