Bologna, 12 ottobre - 19 novembre 2017
La Biennale di Fotografia Industriale nasce a Bologna nell'ottobre del 2013, in concomitanza con la creazione del → MAST, Centro Polifunzionale e Spazio Espositivo, realizzato dall'imprenditrice e filantropa Isabella Seragnoli.
L'iniziativa è la prima al mondo dedicata alla fotografia industriale, quest'anno curata da François Hébel.
La mostra di espande in 14 sedi espositive storiche nella città.
L'accesso è completamente gratuito, ma è necessario ritirare il badge in piazza Nettuno o nelle sedi delle mostre.
Di seguito al completo le 14 esposizioni, anno 2017.
1 - JOAN FONTCUBERTA
L'artista è considerato uno dei massimi esponenti della fotografia contemporanea; docente, saggista e scrittore spagnolo.
Maestro nel manipolare la fotografia attraverso la quale riesce a dare una percezione distorta eppure plausibile della realtà, allo scopo di instillare il dubbio sulla veridicità della comunicazione.
Il confine fra realtà e illusione è spesso così sottile da non poter essere colto.
©Opera d'arte di Ivan Istochnikov negli anni '60 - Monica Galeotti©photo
©Opera d'arte di Ivan Istochnikov negli anni '60 - Monica Galeotti©photo
La mostra vede Ivan Istochnikov, cosmonauta russo, fotografato nella sua vita e nel suo lavoro sulla navicella spaziale Soyuz 2 che doveva agganciarsi alla Soyuz 3 nel 1968.
Ivan ascolta un commento della sua "ombra".
©Joan Fontcuberta - Monica Galeotti©photo
Ivan e Kloka durante la loro storica attività extra veicolare.
©Joan Fontcuberta - Monica Galeotti©photo
Scherzo postumo o SOS disperato? Un messaggio in una bottiglia di vodka fluttua nello spazio.
©Joan Fontcuberta - Monica Galeotti©photo
In realtà Ivan Istochnikov è la traduzione in russo del nome del fotografo Joan Fontcuberta.
Il cosmonauta non è mai esistito, l'artista cerca di risvegliare il senso critico e dimostrare che le immagini non sempre rappresentano la verità (vedi Cosmonauti Perduti).
Ci fa riflettere sull'importanza di interrogare tutto perchè, dice:
"Se sono riuscito a farlo con una sola telecamera, pensate cosa può ottenere un governo con risorse illimitate".
Joan Foncuberta - ©sabiduriainutil |
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2 - LEE FRIEDLANDER
Palazzo Paltroni, via delle Donzelle, 2.
Conosciuto per le sue immagini asimmetriche in bianco e nero aventi paesaggi sociali urbani degli Stati Uniti.
Inizia fotografando soggetti da copertina per album Jazz-Blues e immagini di nudo di Madonna, all'epoca studentessa e pagata 25 dollari per il servizio fotografico. Una delle immagini fu poi battuta all'asta di Christie's a 37.000 dollari.
Le immagini qui mostrate ci restituiscono un'America al lavoro, a partire dagli anni '70, mostrando fabbriche e uffici.
Cleveland, Ohio, 1980.
©Lee Friedlander - Monica Galeotti©photo
Friedlander, pur fotografando su commissione, ha sempre salvaguardato la propria libertà artistica.
©Lee Friedlander - Monica Galeotti©photo
Boston, Massachusetts, 1986.
©Lee Friedlander - Monica Galeotti©photo
Le sue testimonianze rappresentano una preziosa memoria dei processi di lavoro e degli strumenti utilizzati.
Boston, Massachusett, 1986.
©Lee Friedlander - Monica Galeotti©photo
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3 - JOSEF KOUDELKA
Museo Civico Archeologico, via dell'Archiginnasio, 2.
Nato in Moravia nel 1967, decise di rinunciare alla carriera di ingegnere per dedicarsi completamente alla fotografia.
Nel 1970 le sue fotografie dell'invasione di Praga da parte dei carri armati del patto di Varsavia, lo costringono a lasciare la Cecoslovacchia.
Quelle foto diventarono simboli internazionali, a testimonianza di quegli eventi.
Riceve asilo politico in Gran Bretagna e diventa apolide, infine ottiene la nazionalità francese.
Negli anni 70-80 il lavoro è concentrato su Gypsies, il suo libro sugli zingari.
La sua opera è il frutto di un vagabondare solitario, libero da ogni vincolo, e caratterizzata dalla capacità di catturare lo spirito umano sullo sfondo di paesaggi malinconici.
Desolazione, abbandono, partenza, disperazione e alienazione, sono temi costanti nel suo lavoro.
Alla fine degli anni 80 il fotografo decide di rivolgere l'obiettivo al paesaggio e alle sue trasformazioni ad opera dell'uomo contemporaneo (Rivoluzione Industriale), scegliendo un formato panoramico.
Nella mostra al museo Archeologico le più affascinanti foto dei maestosi paesaggi industriali.
©Josef Koudelka - Monica Galeotti©photo
©Josef Koudelka - Monica Galeotti©photo
©Josef Koudelka - Monica Galeotti©photo
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4 - MIMMO JODICE
Oratorio dei Battuti a Santa Maria della Vita, via Clavature, 8.
Nasce a Napoli nel Rione Sanità e si avvicina alla fotografia negli anni 50.
Negli anni 60 collabora con Andy Warhol e dal 1970 al 1994 insegna fotografia all'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Negli anni successivi e fino ad oggi si susseguono le sue mostre personali nei musei di tutto il mondo.
Qui mostra le fotografie legate al suo impegno politico degli anni 70, quando ha messo il suo sguardo esperto al servizio della stampa di sinistra, per illustrare le condizioni del lavoro, soprattutto quello minorile, all'epoca molto diffuso.
©Mimmo Jodice - Monica Galeotti©photo
Oggi questi scatti di Napoli dimostrano che la fotografia può avere un ruolo di testimonianza militante nell'ambito delle lotte dei lavoratori.
Inutile ricordare che ↦ l'Oratorio della chiesa è un luogo magnifico.
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