martedì 29 aprile 2025

TEGUISE E CASTILLO DE SANTA BARBARA A LANZAROTE


Teguise è considerata la città più affascinante di Lanzarote, oltre a essere la più antica dell'isola.

Per capire il motivo di questo fascino, parto dalla sua storia, attraverso il periodo della conquista delle Isole Canarie.

Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.

LA CONQUISTA DELLE ISOLE CANARIE

La conquista di tutte le isole da parte della Corona di Castiglia si svolse tra il 1402 e il 1496, mediante diverse campagne contro i Guanci, gli abitanti originari dell’isola.

Nel contesto di tale operazione, Lanzarote fu coinvolta nella prima spedizione, finanziata dalla Castiglia e guidata dai cavalieri normanni Jean de Bethencourt e Gadifer de la Salle, tra il 1402 e il 1405.

Bethencourt contava su un notevole sostegno politico alla corte del re Enrico III di Castiglia, e ottenne il diritto di conquista in cambio del vassallaggio e di contributi economici. 

Lanzarote fu quindi la prima isola delle Canarie a essere colonizzata. Bethencourt invase l’isola procedendo da sud, mentre la popolazione autoctona, costituita dai Guanci (noti a Lanzarote come "Majos"), composta da circa 300 abitanti e situata nel centro e nel nord dell’isola, non offrì resistenza. I Guanci erano imparentati con gli antichi berberi del Nord Africa.

Le ragioni che spinsero questi signori ad intraprendere la conquista erano principalmente di natura economica. Infatti, Jean de Bethencourt, proprietario di fabbriche tessili e tintorie, individuò nelle Isole Canarie la possibilità di accedere a prodotti utili alla tintura, come l’orchilla, un lichene dal quale si estrae un colorante naturale viola. Questo lichene cresceva sulle scogliere, esposto ai venti alisei.

All'epoca il viola era un colore raro e prezioso, simbolo di potere e ricchezza, utilizzato per le vesti dei nobili e degli alti ecclesiasti.

L'orchilla di Lanzarote
L'orchilla - ©lanzarote inedita blog



IL NOME DI TEGUISE

Teguise fu fondata alla fine del 1405 dal nipote di Jean Bethencourt, Maciot, che lo accompagnava durante la conquista.

Questo perchè Jean decise di lasciare definitivamente l’isola per tornare nel suo paese e trascorrere lì il resto dei suoi giorni.

Maciot, diventato padrone dell'isola, sposò Teguise, figlia di Guadarfia (l’ultimo re dei Majos), e volle che la capitale di Lanzarote portasse il nome della sua sposa.

Maciot in seguito vendette le Canarie all'Infante portoghese Enrico il Navigatore e si trasferì sull'isola di Madeira, dove visse onorevolmente e ottenne il privilegio di possedere le fabbriche di sapone dell'isola. Ma questa è un'altra storia...


TEGUISE

Teguise richiama tanto i villaggi spagnoli quanto quelli del Nord Africa.

Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.


Si trova nell'entroterra settentrionale di Lanzarote, a circa 10 km da Costa Teguise e a 15 km da Arrecife.

La mappa di Teguise a Lanzarote, personalizzata da monica galeotti
Teguise da Google Earth – ©didascalie Monica Galeotti


I monumenti ricordano il suo passato di capoluogo dell’isola, ruolo mantenuto fino al 1852, anno in cui le funzioni amministrative furono spostate ad Arrecife.

La domenica il paese si trasforma con il mercato turistico settimanale, molto affollato (personalmente preferisco evitarlo).

Al di là del mercato, Teguise resta un posto piacevole dove passeggiare, tra viuzze silenziose, negozi di artigianato locale, ristoranti e bar.

I bassi edifici si sviluppano intorno alla piazza centrale.

Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.






Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.



Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.



I MONUMENTI

Qui si trovano alcuni edifici di grande valore storico, tra cui la Iglesia de Nuestra Señora de Guadalupe e la Cilla.


LA IGLESIA DE NUESTRA SEÑORA DE GUADALUPE

Costruita nel 1418 da Maciot, fu destinata a pantheon reale per la principessa Teguise.

Facciata bianca e torre in pietra lavica della Chiesa de Nuestra Señora de Guadalupe, nel cuore di Teguise


Una leggenda narra che l’immagine della Madonna conservi sulla fronte il segno di un colpo di scimitarra sferrato da un pirata algerino, che profanò il luogo sacro e fu poi ucciso dal suo stesso cane.

Interno della  Chiesa de Nuestra Señora de Guadalupe, con navate luminose, nel cuore di Teguise

Considerata una delle chiese più belle e ricche delle Canarie, subì un grave incendio nel 1909.

Dal 1979 è riconosciuta come Bene di Interesse Culturale.


LA CILLA (IL GRANAIO)

Costruita nel 1680 su progetto del maestro Marchal Sánchez, questa struttura serviva come deposito per le decime e le primizie che provenivano da tutta l'isola.

Le decime erano un'imposta del 10% sui prodotti agricoli, destinate alla chiesa, mentre le primizie erano le prime produzioni dell'anno offerte come gesto simbolico e religioso.

Entrambe servivano a sostenere il clero e le attività religiose.

Edificio storico di La Cilla, antico granaio di Teguise, oggi sede di una banca restaurata.


Nel 1986 La Cilla, che ospitava la storica Caja de Ahorros (Cassa di Risparmio), venne restaurata sotto la direzione di César Manrique.

L'intervento ha conservato integralmente la struttura esterna dell’edificio originale, per preservarne l'identità architettonica locale.

Oggi l'edificio ospita una filiale bancaria di CaixaBank.

Edificio storico di La Cilla, antico granaio di Teguise, oggi sede di una banca restaurata.


CASTILLO DE SANTA BARBARA

Tra i luoghi da visitare a Teguise c’è il Castillo de Santa Bárbara, noto anche come Castello di Guanapay o Castello di Teguise, non tanto per il museo della pirateria che ospita, ma per la splendida vista panoramica che si gode dalla cima del vulcano Guanapay.

il Castillo infatti è arroccato sul bordo del cratere a 452 metri di altezza.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay.


La sua posizione strategica era già nota nel XIV secolo, quando l’esploratore genovese Lanzarotto Malocello partito da Varazze, approdò sull’isola nel 1312, riscoprendo le Canarie e dando il nome a Lanzarote.

Malocello fece costruire una torre per difendersi dalle incursioni dei Guanci, gli abitanti originari dell’isola.

Egli raccontò della sua impresa, in cui descrive l’isola come un luogo selvaggio e affascinante, abitato da un popolo primitivo dedito alla pastorizia, ancora all’età della pietra.

Nonostante le difficoltà, fu conquistato dalla bellezza aspra del paesaggio, dalle spiagge nere e dorate, dal clima mite, e decise di restare per sempre. Si potrebbe dire che fu il primo vero turista di Lanzarote!

Fece sventolare il vessillo della Repubblica di Genova sulla torre, ma fu infine scacciato dai Guanci circa vent’anni dopo il suo arrivo.

Quando nel 1402 giunse il conquistatore normanno Jean de Béthencourt, trovò i resti di quella torre abbandonata.

Man mano che Teguise prosperava fu necessario costruire una fortezza per difendere la città dai frequenti attacchi dei pirati, e sull'antica torre di Lanzarotto venne costruito il Castillo de Santa Barbara, nel 1571.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay.


Il più tragico attacco avvenne nel 1618, quando 5000 bucanieri algerini invasero la città.

La violenza fu tale che una delle vie principali di Teguise venne ribattezzata Calle de la Sangre (via del sangue), a memoria di quei giorni drammatici.

Persa la sua vocazione difensiva e caduto in disuso, il castello fu recuperato nel 1960 grazie all’intervento dell’associazione "Amigos de los Castillos", Amici dei Castelli e, successivamente, dal governo spagnolo.


Oggi il castello ospita una mostra dedicata alle incursioni piratesche che colpirono Lanzarote tra XVI e XVII secolo, provenienti sia dall’Africa che dall’Europa.

L’esposizione piace molto ai bambini, con installazioni interattive.

Interno del Castillo de Santa Barbara a Teguise, Lanzarote.




Interno del Castillo de Santa Barbara a Teguise, Lanzarote.

Gli adulti invece scoprono (se non lo sanno già) che l’isola conta tre castelli difensivi:

-Il Castillo de Santa Bárbara (1571), il più antico delle Canarie.

-Il Castillo de San Gabriel ad Arrecife (1574)

-Il Castillo de San José, nei pressi di Arrecife (1776)

A Playa Blanca si trova la Torre del Águila, detta anche Castillo de las Coloradas.


PANORAMA

Salgo fino alla terrazza panoramica, da cui si apre una vista spettacolare su Teguise e i paesaggi vulcanici dell'entroterra.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay, con vista sulla valle circostante.



Circondata dalle aride pianure, Teguise appare come una piccola oasi.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay, con vista sulla valle circostante.




Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay, con vista sulla valle circostante.


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LANZAROTE PRESENTAZIONE

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NOTE:

-L'itinerario descritto è stato effettuato lunedì 24 febbraio 2025. 

-Il Castillo de Santa Bárbara è aperto dalle 10:00 alle 15:00 ed è gratuito.

-La strada panoramica che raggiunge il Castillo è accessibile solo negli orari di apertura del museo, poichè al di fuori di tali orari una barra automatica ne impedisce l’accesso.

Parcheggio del Castillo de Santa Barbara a Teguise, Lanzarote.




RIFERIMENTI:


sabato 26 aprile 2025

80° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE (2025)

 

→ IL RICORDO DELLE STAFFETTE PARTIGIANE A FELLEGARA PER L'80° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE


→ INCONTRI ALLA COOP: LA STORIA DELLA PARTIGIANA ALMA


→ LIBERI! 80 anni dalla Liberazione


Memoriale dei partigiani caduti a Bologna, con oltre 2.000 formelle in vetroceramica, con fotografie e nomi
Sacrario dei partigiani in Piazza Nettuno, Bologna 21 aprile 2025.




Memoriale dei partigiani caduti a Bologna, con oltre 2.000 formelle in vetroceramica, con fotografie e nomi
Sacrario dei partigiani in Piazza Nettuno, Bologna 21 aprile 2025.


LIBERI! 80 anni dalla Liberazione

Manica Lunga di Palazzo d'Accursio
BOLOGNA

18 aprile - 2 maggio 2025
ingresso libero


La mostra espone dodici rielaborazioni pittoriche tratte da fotografie d’archivio di partigiani e partigiane, tutte firmate dall’artista Antonella Cinelli, che da anni intreccia la propria ricerca con la storia civile e la memoria collettiva del nostro paese.




Le opere – dodici grandi tele di 80x120 cm – si ispirano ai primi dodici articoli della Costituzione italiana e danno vita a un’installazione in cui immagini e parole si intrecciano per invitare il pubblico a riflettere sul legame profondo tra la Resistenza e i diritti fondamentali da essa scaturiti.


ORIGINE DEL SACRARIO DI PIAZZA NETTUNO
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.




Sandro Malossini, scrive nella presentazione della mostra che, nel dopoguerra, molti artisti italiani hanno usato la pittura per raccontare il dolore, la lotta e la rinascita legati alla Liberazione e alla nascita della Repubblica. L’arte è diventata così uno strumento di memoria collettiva, capace di trasmettere alle generazioni future i valori di libertà, giustizia e democrazia.



A livello nazionale, spiccano figure come Renato Guttuso, Aligi Sassu ed Ernesto Treccani; in ambito locale, si distinsero artisti come Aldo Borgonzoni, Ilario Rossi, Dino Boschi, Nello Leonardi e altri, accomunati da uno stile espressionista che ben rendeva le emozioni e le tensioni di quel periodo storico.

Antonella Cinelli dedica la sua pittura alla Liberazione e alla memoria dei caduti con uno stile personale e simbolico.


DANTE DRUSIANI E VINCENZO TOFFANO
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà

politica, economica e sociale.





IRMA BANDIERA
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.





FRANCESCA EDERA DE GIOVANNI
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.



Le opere della Cinelli, dominate dall’azzurro della speranza, mettono a fuoco singole figure che sembrano emergere dalla memoria, accompagnate da frasi dorate tratte dall'ordinamento giuridico italiano e si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.


PAOLO FABBRI
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali;
attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo;
adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.




MARIO FINZI
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela
Articolo 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.




DON GIOVANNI FORNASINI
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.
Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.





JOLE, ANGELA e NELLA BARONCINI
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 8
Tutte lo confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.





RENATA VIGANO'
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.





OTELLO DALLA CASA
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.





ANNA MELEGA
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.





COMANDANTE BÜLOW
Antonella Cinelli 2025 - olio e polvere di ottone su tela

Articolo 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano:
verde, bianco e rosso,
a tre bande verticali di eguali dimensioni.




Con una tecnica raffinata e un linguaggio poetico, l’artista restituisce umanità ai protagonisti della storia e unisce impegno civile attraverso una pittura intensa.


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LA PAGINA DEL 21 e 25 APRILE A BOLOGNA


LA PARTIGIANA ALMA


9 marzo 2025 - IL RICORDO DELLE STAFFETTE PARTIGIANE A FELLEGARA PER L'80° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE


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NOTE:

-La mostra in un secondo momento sarà spostata nelle sale espositive dell'Istituto Storico Parri, via Sant'Isaia, 18, Bologna.

-Le foto sono di Monica Galeotti.