lunedì 13 ottobre 2025

ALLE SORGENTI DEL TEVERE SUL MONTE FUMAIOLO e LA CASCATA DELL' ALFERELLO

Verghereto, FORLÌ-CESENA
Appennino tosco-romagnolo
(Appennino cesenate)


Questo è il racconto di una breve escursione al Monte Fumaiolo e della scoperta di altri luoghi interessanti nelle vicinanze: i Sassoni, il paese Balze e la cascata dell'Alferello.

Il Monte Fumaiolo, con i suoi 1.407 metri di altitudine, è conosciuto soprattutto perché poco sotto la vetta, a 1.268 metri, si trova la sorgente del fiume Tevere.

Particolare colonna in travertino con iscrizione “qui nasce il fiume sacro ai destini di Roma” alle sorgenti del Tevere.


COME ARRIVARE

Da Bologna servono circa due ore per raggiungere il punto di partenza dell’escursione.

Percorro l’autostrada A14 fino al casello di Cesena, per poi proseguire sulla superstrada E45.

L’imbocco di questa strada segna la metà del viaggio: mancano ancora un’ora e 74 chilometri.

Mappa stradale con tracciato GPS Relive dal casello di Cesena al parcheggio delle sorgenti del Tevere.
Tracciato con GPS Relive,
dal casello di Cesena al parcheggio delle sorgenti del Tevere.


L’uscita è quella di Verghereto, da cui la strada continua verso il valico del Monte Fumaiolo. Qui al valico mi concedo una pausa caffè.

Cartello stradale che segnala il valico del Monte Fumaiolo, Appennino tosco-romagnolo.

Dal valico si può scendere a piedi lungo il sentiero che porta alle sorgenti, ma l’opzione più funzionale e tradizionale è quella di proseguire in auto fino all'ampio parcheggio ufficiale delle Sorgenti e Monte Fumaiolo.

Tracciato GPS Relive da Verghereto al parcheggio delle sorgenti del Tevere.
Tracciato GPS Relive, da Verghereto al parcheggio delle Sorgenti del Tevere –
disascalie Monica Galeotti

Con la pausa colgo subito l'aria più frizzante rispetto alla città, un paradiso!

 Scendo quindi verso il parcheggio delle sorgenti, dove noto l’Hotel Monte Fumaiolo, chiuso ormai da tempo: motivo per cui la sosta caffè va fatta al valico.

La sorgente è raggiungibile quindi da due accessi: dal valico, lungo un sentiero in discesa, oppure da questo ampio parcheggio ufficiale, con un percorso in lieve salita.

Ampio parcheggio presso l’ex hotel Monte Fumaiolo, punto di partenza per il sentiero delle sorgenti del Tevere.
Parcheggio presso l’ex hotel Monte Fumaiolo,
punto di partenza per il sentiero delle sorgenti del Tevere.

A mio parere questa seconda opzione è la più interessante: partire dal valico significa scendere alla sorgente e poi risalire, perdendo così il tratto iniziale lastricato che costeggia le prime acque del Tevere e attraversa una faggeta di grande suggestione.

Inizio percorso lastricato che costeggia le prime acque del fiume Tevere.
Inizio percorso lastricato che costeggia le prime acque del fiume Tevere
(a sinistra nella foto)


L'ITINERARIO

Parcheggio ex hotel Monte Fumaiolo > Sorgenti del Tevere > valico > Monte Fumaiolo > Sassoni

Difficoltà: T

Tempo totale andata e ritorno:
ore 1:27
Lunghezza: 4 km


Tracciato GPS Relive dell’escursione alle sorgenti del Tevere, Monte Fumaiolo e Sassoni.
Tracciato GPS Relive dell’escursione alle Sorgenti del Tevere,
Monte Fumaiolo e Sassoni – didascalie Monica Galeotti.


Il cammino è semplice e in gran parte protetto da uno steccato in legno.

Sentiero immerso nella faggeta con steccato in legno che conduce alle sorgenti del Tevere.

Mi ritrovo immersa nella faggeta che avvolge il Monte Fumaiolo e in una decina di minuti raggiungo la sorgente: una vasca in pietra da cui scaturiscono le acque, sormontata da una stele in travertino.

Monica Galeotti davanti alla stele monumento che segna le sorgenti del fiume Tevere al Monte Fumaiolo.

Fino all’epoca fascista questa zona apparteneva alla Toscana. Nel 1923 Mussolini decise di modificare i confini tra le province di Arezzo e Forlì per includere la sorgente del Tevere nella sua terra d’origine, la Romagna.

Sulla stele campeggia la scritta: "Qui nasce il fiume sacro ai destini di Roma", ornata dai simboli di Roma: l’aquila imperiale e la lupa capitolina.

Stele in pietra al monumento delle sorgenti del Tevere con simboli di Roma, aquila imperiale e lupa capitolina.


Venne inaugurata il 15 agosto del 1934 con una solenne cerimonia.

Foto storica dell’inaugurazione del monumento alle sorgenti del Tevere il 15 agosto 1934 a Verghereto.
Cartellonistica in loco.



La lapide e i versi dedicati al Tevere

Accanto alla sorgente si trova una lapide che reca inciso un verso in dialetto romanesco:

"La libbertà d’un popolo è compagna all’acqua che vie giù da la montagna…"

Fu posta qui dal Centro Romanesco Trilussa, in omaggio ai poeti di Roma e al loro fiume, e reca la data XXI-V-MCMLXXII (21 maggio 1972).

Lapide con versi dedicati al Tevere dal centro romanesco Trilussa alle sorgenti del fiume.


IL PERCORSO DEL TEVERE

In passato il Monte Fumaiolo era chiamato Fiumaiolo, proprio per le numerose sorgenti che vi sgorgano.

Due sono le aree sorgive del Tevere: la più importante, detta Vene del Tevere, è segnalata dalla colonna in marmo appena descritta e alimenta con maggiore abbondanza il corso del fiume.


Le acque scendono verso il paese Balze e, dopo pochi chilometri, entrano in Toscana attraversando la provincia di Arezzo, dove il Tevere conserva inizialmente un regime torrentizio.

Successivamente attraversa l’Umbria: qui, per circa 50 km, forma il Parco fluviale del Tevere e a Città di Castello aumenta progressivamente la sua portata.

Raggiunto il Lazio, il fiume attraversa Roma e riceve le acque dell’Aniene, per poi sfociare nel Mar Tirreno presso Ostia.

Oggi il delta è formato da due bracci, uno naturale e uno artificiale, mentre in epoca antica i rami erano tre e la foce si trovava nei pressi di Ostia Antica.

Mappa cartellonistica in loco che illustra il percorso del Tevere dal Monte Fumaiolo.
Mappa cartellonistica in loco
che illustra il percorso del Tevere
dal Monte Fumaiolo


GLI ASPETTI NATURALISTICI DEL LUOGO

Le faggete del Monte Fumaiolo sono per lo più pure e gestite a ceduo, cioè tagliate periodicamente per far ricrescere nuovi fusti dal ceppo, ma in alcuni tratti gli alberi vengono lasciati crescere fino a diventare alti e maestosi.

Qua e là infatti si incontrano esemplari isolati di dimensioni monumentali, che conferiscono alla foresta un aspetto solenne e suggestivo.

Faggio monumentale vicino alle sorgenti del Tevere sul Monte Fumaiolo, simbolo naturale dell’Appennino.



Albero monumentale lungo il sentiero delle sorgenti del Tevere sul Monte Fumaiolo.



Dettaglio della corteccia dell’albero monumentale con funghi cresciuti sul tronco.


IL MONTE FUMAIOLO

In breve, raggiungo a piedi il valico, dove questa mattina mi ero fermata in auto a prendere un caffè. Accanto al ristorante-rifugio Lo Scoiattolo parte il sentiero che sale al Monte Fumaiolo.

Inizio della salita al Monte Fumaiolo dal valico omonimo.

Anche questa passeggiata è facile e breve (sempre classificata T).

Se il versante delle sorgenti è coperto da un fitto bosco di faggi, quello occidentale, che percorro per salire al Fumaiolo, alterna inizialmente abeti e poi faggi.

Sentiero nella prima parte della salita al Monte Fumaiolo immerso nella fitta foresta di abeti.
Sentiero nella prima parte della salita al Monte Fumaiolo,
immerso nella fitta foresta di abeti.


Monica Galeotti mentre percorre la salita al Monte Fumaiolo camminando nella foresta di abeti.


Raggiungo presto la cima, a 1.407 metri, da cui intravedo un bel panorama tra gli alberi di faggi.

Cima del Monte Fumaiolo a 1407 metri, ricoperta da una fitta foresta di faggi dell’Appennino.
Cima del Monte Fumaiolo a 1407 metri, ricoperta da una fitta rete di faggi.


Panorama dal Monte Fumaiolo sui rilievi dell’Appennino romagnolo, in direzione di Verghereto.
Panorama dal Monte Fumaiolo sui rilievi dell’Appennino,
lo sguardo è in direzione di Verghereto.


Per il resto non è particolarmente interessante: ci sono alcuni ripetitori piuttosto antiestetici e i faggi limitano quasi del tutto la visuale.

Tuttavia merita salire fin quassù: è pur sempre il monte da cui nasce il Tevere, il fiume che attraversa Roma!

Il punto panoramico da cui osservo fra gli alberi è caratterizzato da una ripida parete di rocce detritiche, alla cui base si trovano i caratteristici accumuli di massi chiamati Sassoni.

Li raggiungo poco dopo, scendendo dalla cima e seguendo la segnaletica che indica una deviazione di appena cinque minuti a piedi.

Deviazione dal sentiero del Monte Fumaiolo che porta al punto panoramico dei Sassoni.
Deviazione dal sentiero del Monte Fumaiolo che porta
al punto panoramico dei Sassoni.


Cartello informativo che indica il punto panoramico dei Sassoni al Monte Fumaiolo.


Ed effettivamente, in questo punto si apre un bel colpo d’occhio su questi massi sparsi.

Monica Galeotti osserva il panorama dei Sassoni dal Monte Fumaiolo.



Veduta panoramica dei Sassoni dal Monte Fumaiolo.


Il rientro verso il parcheggio è sullo stesso percorso, ma non è affatto noioso: ho già in mente il lauto pranzo (a base di... panino!), che mi attende al tavolino lungo il sentiero delle sorgenti.

Sentiero immerso nella faggeta lungo il Monte Fumaiolo.




Tavolino lungo il sentiero delle sorgenti del Tevere sul Monte Fumaiolo.



IL PAESE BALZE

Dal parcheggio delle sorgenti del Tevere, dove riprendo l’auto, in pochi chilometri arrivo a Balze, il paese più alto dell'Appennino Romagnolo con i suoi 1096 metri.

Un borgo minuscolo, con alcune case storiche raccolte lungo stretti vicoli.

Borgo di Balze con case storiche raccolte lungo stretti vicoli dell’Appennino romagnolo.

 È dominato dall'imponente falesia che si innalza alle sue spalle: un’insieme di rupi ciclopiche, che danno il nome al paese e segnano il versante sud del Monte Fumaiolo, proprio dove scorre il Tevere.

Fino al 1920 vi si poteva giungere solo a cavallo o a piedi.

Piazza principale di Balze dominata dalla falesia rocciosa con rupi ciclopiche del Monte Fumaiolo.
Piazza principale di Balze dominata dalla falesia rocciosa del Monte Fumaiolo.



La falesia vista dalla strada prima di entrare nella piazza del paese.


Dopo aver visitato velocemente il paese Balze, mi sono diretta verso il paese di Alfero, sempre nel comune di Verghereto, per scoprire la Cascata dell’Alferello, una delle meraviglie naturali dell’Appennino tosco-romagnolo.


🌿 LA CASCATA DELL'ALFERELLO

La Cascata, conosciuta anche come "Cascata di Alfero" o "Cascata delle Trote", si trova lungo il torrente Alferello, che nasce nei pressi del Monte Fumaiolo.

A circa 2 km dal centro abitato di Alfero, il torrente forma un salto d’acqua spettacolare di circa 32 metri, creando una vasca naturale alla base.

Cascata dell’Alferello immersa nella natura dell’Appennino romagnolo.


Il Ponte Romano

Durante il tragitto in auto, prima di arrivare al parcheggio della cascata, ho incontrato il Ponte Romano di Alfero, una struttura in pietra con un unico arco che attraversa il torrente Alferello.

Segnaletica stradale con indicazione del ponte romano ad Alfero.

Sebbene comunemente chiamato "romano", il ponte fu progettato nel 1839 dall’ingegnere Ulisse Dragoni per sostituire una palancola precaria, rendendo più sicuro l’attraversamento del torrente.

Vale la pena fermarsi, è molto suggestivo.

Ponte in pietra del 1839 conosciuto come Ponte Romano, ad Alfero.


IL PERCORSO ALLA CASCATA


Difficoltà: T
Tempo totale andata e ritorno:
36 minuti
Lunghezza: 1,6 km

Tracciato GPS Relive su Google Earth dal parcheggio fino alla cascata dell’Alferello.
Tracciato GPS Relive dal parcheggio fino alla cascata dell’Alferello – didascalie
 Monica Galeotti

Ho parcheggiato l’auto nel parcheggio dedicato, situato a monte della cascata.

Parcheggio dedicato vicino al sentiero per la cascata dell’Alferello.

Il percorso per raggiungerla è ben segnalato.

Dal parcheggio, ho imboccato un sentiero in discesa che, in circa 18 minuti e percorrendo 0,8 km, mi ha condotto alla cascata.

Consiglio di indossare scarpe da trekking e di prestare attenzione in caso di pioggia, soprattutto nel tratto finale dove il terreno può diventare scivoloso.

Inizio del sentiero in discesa che porta alla cascata dell’Alferello.


Lungo il sentiero incontro un grosso bruco: è la larva del codilegno rosso (Cossus cossus), un lepidottero xilofago che nello stato larvale scava gallerie nel legno e causa gravi danni agli alberi. Curioso pensare che, secondo quanto racconta Plinio il Vecchio, gli antichi Romani ne consumassero le larve come alimento pregiato.

Bruco rosso, larva del Codilegno rosso Cossus Cossus, incontrato sul sentiero della cascata dell’Alferello.


Il sentiero attraversa una fitta vegetazione di cerri e carpini.

Sentiero immerso tra cerri e carpini verso la cascata dell’Alferello.


Arrivo a monte della cascata, dove si apre un grosso banco piatto di calcare arenaceo spesso circa 3 metri.

Banco piatto di calcare arenaceo spesso tre metri sopra la cascata dell’Alferello.

Da qui l’acqua sprofonda nel salto della cascata e io mi affaccio alla balconata per osservare l’ampia vasca alla base, non molto profonda.

In estate le persone si siedono con costume e asciugamano, godendosi il fresco e il panorama.

Vasca alla base della cascata dell’Alferello con acqua che scende dal banco superiore.


Scendo alla base della cascata e vedo l’imponenza dei suoi 32 metri e la bellezza dell’acqua che si riversa nella roccia.

Vista dal basso dei 32 metri della cascata dell’Alferello in tutta la sua imponenza.



Cascata dell’Alferello con Monica Galeotti in posa davanti al salto d’acqua.


E sulla roccia, per il curioso gioco della mente chiamato pareidolia ho riconosciuto la faccia di un grande pesce, che ho cerchiato in rosso nella foto.

Formazione rocciosa alla cascata dell’Alferello con pareidolia a forma di pesce.

La cascata segna l’ultimo tratto del fiume Alferello: il torrente scorre ancora per una decina di metri, per poi tuffarsi in una serie di marmitte di erosione (cavità scavate dall'acqua) che formano altre pozze.

Torrente dopo la cascata dell’Alferello con marmitte di erosione naturali.


> MONTAGNE: Alpi, Prealpi e Appennini

> DIARI DI VIAGGIO

> ROMA

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NOTE:

-L'itinerario descritto è stato effettuato il 22 agosto 2025.

-Tutte le foto sono di Monica Galeotti.

-Per vedere nitide e ingrandite le foto e le mappe che ti interessano, cliccaci sopra: si aprirà una versione ad alta definizione.
Per una visione ottimale della narrazione attraverso le immagini (fotoreportage) consiglio il PC.


FONTI:

-Pannelli informativi in loco.

Siti Web:


Mappa OpenStreet con tracciato GPS Relive per le sorgenti del Tevere e Monte Fumaiolo.
Mappa OpenStreet con tracciato GPS Relive per le sorgenti del Tevere e Monte Fumaiolo.


Mappa OpenStreet con tracciato GPS Relive per cascata dell’Alferello.
Mappa OpenStreet con tracciato GPS Relive per cascata dell’Alferello.


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