Piazza Maggiore - BOLOGNA
aggiornato 2021
Il Palazzo del Podestà forma un unico isolato, insieme a palazzo Re Enzo, imperniato su due percorsi coperti.
Fu costruito nel 1203, e più tardi ampliato.
All'originario palatium vetus communis bononiae del 1203 venne aggiunto un palatium novum nel 1246, poi denominato Palazzo Re Enzo a causa delle sue vicende storiche.
L'ampliamento non è visibile da Piazza Maggiore.
Le nove grandi arcate della facciata sono il risultato di una finitura tardo-quattrocentesca.
Il grande salone soprastante il portico è accessibile solo in occasione di convegni e incontri culturali.
Nel 1212 venne aggiunta la torre dell'Arengo, sostituita da quella in cotto nel 1256.
Contiene una delle campane in bronzo più grandi d'Italia, la campana dell'Arengo o Campanazzo.
Con i suoi rintocchi chiamava alle armi in tempo di guerra.
Le parti ornamentali in macigno.
Il voltone del Podestà
Sotto al voltone si incrociano i due sottopassi che attraversano il palazzo.
"All'incrocio del voltone, per una particolare risonanza acustica, le parole sussurrate in un angolo vengono nitidamente sentite nell'angolo opposto, in una sorta di telefono senza fili, gioco assai noto ai bolognesi." (Tiziano Costa, Collana C'era Bologna).
I quattro angoli sono costituiti dai pilastri che sostengono la torre dell'Arengo, con le statue cinquecentesche dei protettori della città, di Alfonso Lombardi, che ha scolpito per Bologna anche il gruppo "Transito della Vergine", conservato all'Oratorio di Santa Maria della Vita.
I santi protettori sono: Petronio, Procolo, Domenico e Francesco.
Artisti di strada sotto il Podestà.
video ©Monica Galeotti
Black and White
Giro intorno a Palazzo del Podestà lungo piazza Re Enzo, via Rizzoli e piazza del Nettuno e vado ad ammirare la forma irregolare di
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