aggiornato 2021
Le Collezioni Comunali d'Arte a Palazzo d'Accursio fanno parte dell'Istituzione dei Musei Civici d'Arte Antica di Bologna, insieme a:
-il Museo Civico Medievale a Palazzo Ghisilardi
-il Museo Davia Bargellini a Palazzo Bargellini
-il Museo della Tappezzeria a Villa Spada.
Fondate nel 1935, nacquero dalla volontà dell'amministrazione comunale di recuperare alla città importanti ambienti monumentali di Palazzo d'Accursio, dando allo stesso tempo una collocazione di un patrimonio di diversa provenienza: collezione Palagi e Baruzzi, beni di enti religiosi soppressi, eredità e donazioni di privati pervenute fra otto e novecento.
"LA BOLOGNA MEDIEVALE", di Angelo Finelli, 1917.
Dalla Sala Farnese, al secondo piano del palazzo, si accede alle Collezioni che, in venti sale già occupate dalla Prefettura (fino al 1933), e prima ancora dal Legato Pontificio (fino al 1859), raccolgono dipinti dal XIII al XIX secolo, prevalentemente di scuola bolognese ed emiliana.
SALA COMITATO BOLOGNA STORICO-ARTISTICA
In questa prima sala vi sono le collezioni di pizzi Aemilia Ars, espressione delle tradizioni artistiche e artigianali emiliane, importanti per la storia della città.
SALA VIDONIANA
Galleria barocca con una bellissima volta affrescata.
Busto di FRANCESCO PANNOLINI, di Agostino Corsini.
Pannolini fu nobile mercante bolognese che alla sua morte destinò i suoi averi alla fondazione di un collegio per l'istruzione dei giovani.
"LA VIGILANZA" e "IL GENIO", di Giacomo de Maria.
Spicca il più importante ciclo pittorico di DONATO CRETI (1671-1749), diciotto "quadri da stanza" a soggetto mitologico e allegorico, eseguite fra il 1713 e il 1723 e donate dal committente Marcantonio Collina Sbaraglia al Senato Bolognese.
Molte sue opere sono a tema religioso perchè di commissione ecclesiastica, ma Creti dava il meglio di sè nei soggetti pastorali, mitologici e idillici.
"DIVINITÀ FLUVIALE", Donato Creti.
L'artista aveva affinato una particolare tecnica con colori liquidi da sovrapporre con pennellate fini a più strati, realizzando uniformità di colore e donando agli incarnati una finezza di porcellana.
"FANCIULLA IN MEDITAZIONE", Donato Creti.
Un altro gruppo pittorico meraviglioso di Donato Creti si trova a → Roma, nella Pinacoteca dei Musei Vaticani: "Le Osservazioni Astronomiche", 8 tele di piccole dimensioni che ritraggono i pianeti.
Dalla Sala Vidoniana parte un lungo corridoio con diverse sale con DIPINTI E DISEGNI dal XIII al XVIII secolo.
"RUTH" di Francesco Hayez.
Il dipinto, commissionato dal bolognese Severino Bonora, rappresenta il tema dell'eroina biblica ed è uno dei più famosi nudi del pittore veneziano.
La vicenda di Ruth è raccontata nel biblico "Libro di Rut" e costituisce uno dei più interessanti e controversi testi alla base della religione cristiana. Secondo recenti analisi è interpretato come paradigma dell'amore omosessuale.
"AUXILUM EX ALTO" di Alfredo Savini, 1896.
La pittura di Savini, ispirata all'ambiente che lo circondava, molto attenta all'armonia dei colori, è collocata nella corrente del Verismo.
"CATTEDRALE GOTICA" di Domenico Ferri, 1836.
E' una veduta della cattedrale di Caen, città francese, dove il Ferri, professore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, si recò per una vacanza-studio.
LA SALA URBANA
Realizzata nel 1630 in onore di Papa Urbano VIII, possiede 188 stemmi di governatori e cardinali della città, dipinti in puro stile barocco.
Chiusa dal 2006 a causa dello stato di avanzato degrado, viene totalmente restaurata dal 2013 al 2014. Oltre al restauro delle decorazioni pittoriche viene messo in sicurezza il soffitto e si istalla un sistema di illuminazione a risparmio energetico e infissi performanti in grado di proteggere la sala dai raggi solari e di rinfrescare l'aria senza ricorrere all'uso di condizionatori.
Al centro di una delle pareti maggiori, una Memoria a Urbano VIII.
Lo stemmario murale costituisce una delle più interessanti opere del genere esistenti in Italia.
SALE PALAGI
Sono dedicate all'artista e collezionista bolognese Pelagio Palagi.
Attivo per importanti commissioni artistiche a Roma, a Milano e soprattutto a Torino presso la corte sabauda, Palagi è ricordato a Bologna come collezionista di ampia cultura e interessi multiformi.
Qui tutti pezzi di notevole qualità, alcuni veri e propri capolavori, come la celeberrima "TESTA DI ATHENA LEMNIA", calco moderno in gesso da originale in marmo (fine I sec. a.C).
"CASTORE E POLLUCE" - Abbondio Sangiorgio.
I modellini in gesso, raffiguranti i Dioscuri, sono realizzati dallo scultore milanese su disegni di Palagi, per la cancellata del Palazzo Reale di Torino.
"RITRATTO DELLA FAMIGLIA INSOM" - Pelagio Palagi.
Si tratta di un'opera incompiuta, con i reclami del committente, il banchiere Cristoforo Insom.
"TESEO VIENE RICONOSCIUTO DAL PADRE", Pelagio Palagi.
ALA RUSCONI
Una sequenza di cinque sale con arredi evocanti la dimora privata settecentesca; esemplari di mobilia, arazzi, ceramiche, orologi, provenienti dall'antica famiglia Rusconi.
L'allestimento è del 1935 e segue il modello di "museo arredato", in voga nella prima metà del 900.
SALA BOSCHERECCIA
Una suggestiva stanza-paese largamente diffusa nella Bologna napoleonica, dipinta alla fine del settecento da Vincenzo Martinelli.
Le pareti sono interamente decorate e riproducono pergolati di rampicanti oltre ai quali si scorgono paesaggi di giardini e campagna, creando un'illusione su verdi spazi.
Al centro della sala la bellissima scultura APOLLINO, opera giovanile di Antonio Canova, realizzata a Roma nel 1797.
Qui Apollo, dio della luce solare e della poesia, rappresentato giovinetto, ha sconfitto il mitico serpente Pitone.
Il volto ideale, il nudo snello, sono una perfetta esemplificazione dello stile grazioso che Canova usava per esprimere questo tipo di soggetti.
La visita alle Collezioni si conclude con una visione esteticamente perfetta.
Il museo ha un biglietto d'ingresso, ma va ricordato che la prima domenica di ogni mese l'entrata è gratuita.
Sempre bravissima ed esaustiva!
RispondiEliminaGrazie mille!
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