lunedì 15 ottobre 2018

I CANALI DI BOLOGNA


Bologna è una città sull'acqua. Non si direbbe, perchè i canali sui quali si trova sono stati piombati quasi completamente a metà del 1900 con il sindaco Dozza, per bonificare e riqualificare il centro urbano.


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Sapere che esistono questi canali, ma soprattutto comprendere perchè esistono, è una delle cose più affascinanti di Bologna, una città che si nasconde non solo dentro i suoi palazzi con magnifici giardini nascosti, ma anche nei suoi sotterranei.
E' importante ricordare che l'acqua per secoli è stata il motore della città.

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Torrente-Aposa - ©Consorzi dei Canali di Reno e Savena


I canali sotterranei sono quasi interamente frutto dell'opera ingegneristica del territorio, perchè Bologna è una città che non viene attraversata dall'acqua.
L'unica acqua che arriva naturalmente è quella dell'Àposa, ma è un piccolo torrente. Sorge presso Roncrio, località collinare ai margini della città.

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Torrente Aposa - ©dal libro "Il torrente Aposa", di Marco Poli- ©Monica Galeotti photo




Per capire quest'opera ingegneristica, due sono le informazioni fondamentali:
1- sui lati ovest ed est di Bologna scorrono parallelamente i fiumi Reno e Savena, e non toccano la città.
2- Bologna, dopo la lotta contro il Barbarossa, conclusasi con la Pace di Costanza nel 1183, aveva ottenuto maggiore autonomia comunale e studiava uno sviluppo commerciale.

Canali di Bologna
Canali di Bologna - ©Wikipedia




Per creare commercio in una città senza acqua, fu creata una rete idrica nel centro cittadino.
Questa rete idrica si è sviluppata gradualmente fra il 1100 e il 1500, a partire da due opere fondamentali:
- la Chiusa di Casalecchio nel fiume Reno
- la Chiusa di San Ruffillo nel fiume Savena.

Canali_di_Bologna
Chiusa di Casalecchio
Canali_di_Bologna
Chiusa di San Ruffillo


Il sistema idrico dei canali, creato da queste due Chiuse, forma un reticolo di circa 60 km e alimentava i mulini ad acqua, che servivano a fornire energia meccanica agli opifici della città, quali:
- le concerie per la lavorazione delle pelli
- la lavorazione delle granaglie
- i filatoi della lana
- i filatoi della seta.

Canale di Reno delle Moline-Genus-bononiae
 Canale delle Moline - ©Genus Bononiae



Pochi sanno che nel 1272 fu costruito il primo filatoio idraulico di cui si abbia notizia nella storia mondiale della seta. L'invenzione permise di battere la concorrenza dei centri sericoli più importanti, italiani e stranieri.
Eppure, mentre ad esempio in Lione, la città della seta per eccellenza, mille sono i segni che restano dell'antico splendore, Bologna ha sepolto il suo passato, in una inspiegabile oscurità su cui solo da poco si è cominciato a far luce.

I Consorzi di Reno e Savena sono tre enti giuridicamente distinti, con personale condiviso, che si occupano della gestione idraulica e della manutenzione dei canali di Bologna, utilizzando solo i contributi dei consorziati e non attingono ai finanziamenti pubblici.
→ La sede è in via della Grada, 12.


L'Associazione → "Amici delle vie d'acqua e dei sotterranei di Bologna" è la prima Organizzazione di Bologna, nata nel 1998, che si preoccupa di valorizzare la città divulgando il patrimonio storico che la lega all'acqua e restaurando quando possibile luoghi abbandonati da secoli, attraverso il volontariato e le visite guidate nei sotterranei bolognesi.
Lavora autonomamente e a volte in collaborazione con il Consorzio.


La storia e le vicende dei canali bolognesi non possono esaurirsi in un quadro generale alquanto sintetico, andrò quindi ad illustrare singolarmente:
- la CHIUSA DI CASALECCHIO
- la CHIUSA DI SAN RUFFILLO
- L'OPIFICIO DELLA GRADA (il Canale Reno entra in città)
- il CANALE DELLE MOLINE
- il CAVATICCIO
- il TORRENTE APOSA
- il CANALE NAVILE


                        la Chiusa di Casalecchio 




Fonti:
- opuscolo "In 800 anni ne è passata di acqua sotto ai portici" a cura dei Consorzi dei Canali di Reno e Savena.
- visita guidata alla Chiusa di Casalecchio, giornate FAI autunnali 2018




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