LANZAROTE
aggiornato novembre 2020
1- FEMÉS
2- PLAYA DEL PAPAGAYO
3- PLAYA MUJERES
4- MUSEO ATLANTICO
Il Papagayo sono una serie di spiagge situate sulla Costa del Rubicon.
Il nome Rubicon (rosso, dal latino rubeus) deriva dalla Montaña Roja, il vulcano rosso che domina Playa Blanca.
La zona del Rubicon (costa e montagne) è inclusa nel Monumento Naturale dell'Ajaches, ampio comprensorio della zona sud di Lanzarote.
Per arrivare alla Punta del Papagayo ci sono due strade:
- la LZ2, più lunga, grande e scorrevole, che arriva a Playa Blanca.
- la LZ702, più breve, stretta e meno scorrevole.
Quest'ultima a mio avviso è di gran lunga preferibile: è panoramica e spettacolare, dal piccolo villaggio di Uga passa per Femes.
©google map - ©Monica Galeotti mapping |
FEMES
Il villaggio di Femes corrisponde al punto più alto del percorso (si potrebbe dire un passo di montagna), ed è molto attraente, nello stile tradizionale di Lanzarote.
La piazza del paese e la piccola e graziosa Ermita di San Marcial del Rubicon (chiesa di San Marziale del Rubicon) coincidono con il punto panoramico.
Dal balcone di Femes, dove sono sistemati i tavolini di un bar-ristorante, si gode una magnifica vista su Playa Blanca, la Montaña Roja
e la ripida strada che discende il passo.
PUNTA DEL PAPAGAYO
Insieme alle sue spiagge spettacolari, fa parte di una Riserva Naturale Protetta.
Per accedere infatti occorre pagare un pedaggio e percorrere circa 3,5 km di strada non asfaltata.
PLAYA DEL PAPAGAYO
E' la spiaggia più famosa, un luogo protetto rimasto incontaminato.
Due promontori la riparano, per cui anche nelle giornate di vento la spiaggia risulta particolarmente riparata.
E' spettacolare.
E' spettacolare.
Naturalmente nessun servizio spiaggia con lettini e ombrelloni, e questo è il suo bello.
Due locali per aperitivi e piccoli spuntini: "El Chiringuito" e "Casa el Barba", perfettamente inseriti nel contesto del luogo.
PLAYA MUJERES
Dal costone roccioso del Papagayo si osservano, in direzione Playa Blanca, altre insenature selvagge del parco, la più famosa delle quali è l'ultima, Playa Mujeres.Playa Mujeres essendo la più estesa è anche quella meno riparata dai venti, ma la bellezza è unica.
Il colore ocra della sabbia si confonde con i rilievi che la circondano.
PLAYA BLANCA
Il caseggiato balneare è occupato dal turismo di massa; si estende da Playa Mujeres
MUSEO ATLANTICO
Il Museo Atlantico, inaugurato nel 2016, si trova a 12 metri di profondità a Playa Blanca, e per visitarlo occorre un certificato per immergersi a 15 metri.
E' bellissimo e singolare: per l'estetica, la modalità, il contesto in cui è inserito e il significato.
L'autore delle sculture è l'artista Jason deClaire Taylor, già incontrato qui a Lanzarote, al MIAC (Castello San Josè di Arrecife) con l'opera "Rising Tide".
Scultore, istruttore di immersioni e naturalista marino, ha creato opere straordinarie in tutto il mondo ed è considerato il Jaques Cousteau del mondo dell'arte.
©www.underwatermuseumlanzarote.com |
Sul fondale le sculture sono state ideate per adattarsi alla vita marina e facilitare la riproduzione delle specie. Sono infatti realizzate con materiali a PH neutro, rispettosi dell'ambiente.
Le istallazioni sono 10 e suggeriscono una riflessione sui temi contemporanei (la strage dei migranti) e sull'uso delle risorse della terra.
1- LOS JOLATEROS
Un gruppo di bambini su barche di ottone, chiamate appunto jolateros, barchette instabili usate per giochi d'acqua a Lanzarote, richiama una metafora, quella di quanto sarebbe precario navigare su una barca di ottone, un invito a preservare un futuro stabile ai nostri figli.
©Jason-deClaire-Taylor |
2- IMMORTAL
Modellato da un pescatore locale dell'isola La Graciosa, la scultura rappresenta una pira funeraria.
©Jason-deClaire-Taylor |
3- LA ZATTERA DI LAMPEDUSA
Rappresenta il modo in cui i marinai furono abbandonati nel naufragio al largo delle coste del Senegal.
La scultura mostra il parallelismo fra quel fatto e l'attuale crisi dei rifugiati, in cui molte persone vengono abbandonate dalla società, a causa della mancanza di umanità. Fa pensare alla perdita e alla speranza, rendendo omaggio a coloro che hanno perso la vita nel viaggio.
L'imbarcazione è ispirata ai gommoni che arrivano a Lampedusa.
©Jason-deClaire-Taylor |
4- SCOLLEGATO
La coppia che si fa un selfie accanto alla zattera di Lampedusa riprende un momento tragico: una dura realtà per alcuni, diventa uno spettacolo per gli altri.
L'opera ci invita a pensare all'uso delle nuove tecnologie e a quello che stiamo facendo.
©Jason-deClaire-Taylor |
5- ATTRAVERSANDO IL RUBICON
35 figure camminano verso un muro sottomarino e un ingresso.
Il muro, lungo 30 metri, vuole essere un monumento dell'assurdo, che può essere aggirato in qualsiasi direzione.
In tempi di crescente patriottismo e protezionismo, il muro ci ricorda che non possiamo segregare i nostri oceani, l'aria, il clima o la fauna selvatica, mentre tracciamo le nostre proprietà.
Dimentichiamo che siamo tutti parte integrante di un sistema vivente a nostro rischio e pericolo.
©Jason-deClaire-Taylor |
6- GIARDINO IBRIDO
Ispirate alla ricca vegetazione di Lanzarote, queste sculture sono metà umane e metà cactus, un misto di natura e umanità che vivono in armonia.
©Jason-deClaire-Taylor |
7- IL PORTALE
Una figura ibrida animale/umana guarda in un grande specchio quadrato, che riflette la superficie in movimento dell'oceano.
Lo specchio ritrae l'acqua nell'acqua, un vetro che guarda in un altro mondo, il mondo dell'oceano.
Sotto allo specchio una serie di scompartimenti progettati per attirare polpi, ricci di mare e pesci.
©Jason-deClaire-Taylor |
8- DEREGOLAMENTATO
Un parco giochi per bambini usato da uomini d'affari.
Rappresenta l'indifferenza e l'arroganza del mondo aziendale verso il mondo naturale.
©Jason-deClaire-Taylor |
9- FOTOGRAFI
Come per la "coppia selfie", i fotografi si dibattono sull'uso delle nuove tecnologie e del voyeurismo.
©Jason-deClaire-Taylor |
10- THE HUMAN GYRE
Oltre 200 sculture a grandezza naturale simboleggiano un vortice del sistema oceanico (ocean gyre).
Nel vortice, modelli di tutte le età e di tutti i ceti sociali: perchè ci siamo evoluti dalla vita marina e siamo tutti soggetti ai movimenti e alla volontà dell'oceano.
L'oceano fornisce l'ossigeno che respiriamo, regola il nostro clima e fornisce una fonte vitale di nutrizione a milioni di persone:
"The Human Gyre" è la nostra vulnerabilità di fronte alla sua immensa forza.
©Jason-deClaire-Taylor |
Curiosamente molte persone conoscono l'artista J.Taylor attraverso l'album "Ukulele Song" di Eddie Vedder, che riporta l'opera "The Lost Correspondent", esposta a Grenada, nel Mar dei Caraibi, dove nel 2006 Taylor ha creato il primo museo sottomarino (considerato dal National Geographic una delle 25 meraviglie del mondo).
©Jason-deClaire-Taylor |
Jason de Claire Taylor - Museo Atlantico
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L'isola di Lanzarote, con panorami mozzafiato, vulcani e pietre, non può che colpire e gli itinerari, qualsiasi essi siano, sono imbevuti, mischiati e grondanti di arte e letteratura, grazie a Cèsar Manrique e Josè Saramago.
Manrique ha utilizzato l'isola con la tavolozza dei colori, come fosse un quadro da dipingere, ha lasciato ovunque la sua impronta cercando di creare un mondo ideale in cui vivere, per sè e per gli altri.
Insisteva infatti nel cercare di far comprendere che tutte le persone dovrebbero pretendere di vivere in un luogo ideale.
Saramago adottato ed esule, ha continuato a scrivere libri e racconti e diari. Forte presenza nell'isola, fin da Lisbona.
Eccomi all'arrivo, il viaggio è finito. Ma non ho fatto in tempo a scriverlo che Saramago mi riprende:
"Il viaggio è finito.
Non è vero.
Il viaggio non finisce mai.
Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto d'estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
Il viaggiatore ritorna subito."
("Viaggio in Portogallo", Josè Saramago)
Lanzarote, un'isola che incanta.
N.B. Le foto del Museo Atlantico sono di Jason deClaire Taylor.
Bibliografia:
Josè Saramago, "Viaggio in Portogallo", ed.Einaudi, maggio 1999.
Sitografia:
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