domenica 1 ottobre 2023

MOENA

VAL DI FASSA




Moena_foto_Monica_Galeotti



Fra le vette maestose e i boschi secolari, si nasconde Moena, una gemma incastonata esattamente al confine fra le valli di Fiemme e Fassa.


Dal punto di vista geografico è posizionata alla base della Val di Fassa, di cui è parte integrante, e lo é anche dal punto di vista linguistico: è uno dei 18 comuni che formano la Ladinia. 


Mantiene comunque legami profondi anche con la Val di Fiemme, essendo uno degli 11 comuni che compongono la Magnifica Comunità. 

Trovandosi alla base della Val di Fassa, è collocata prima che il torrente Avisio inizi il suo percorso vallivo verso la Val di Fiemme. Qui, nel cuore del paese, il corso d'acqua accoglie le acque del Rio San Pellegrino e del Rio Costalunga, provenienti dai passi omonimi.

Moena_mappatura_monica_galeotti
©google earth - ©mappatura Monica Galeotti




ORIGINI DEL NOME

Il nome del comune, precedentemente noto come Moyena, deriva dal termine "moena" o "molena", che si trova nei dialetti veneti e ladini, equivalente all'italiano "mollica". Questo termine è riconducibile al latino "mollis", che significa "molle", in questo caso indica un terreno umido e acquitrinoso, quale era questa zona, vulnerabile alle acque dei suoi affluenti.
Si narra che la conca fosse occupata da un autentico lago, ma i primi abitanti lo prosciugarono per convertirlo in terreni coltivabili.
L'unica traccia rimasta di questo lago è rappresentata dallo stemma comunale, che raffigura un barcaiolo.



STORIA

La storia di Moena è legata a quella delle valli che la circondano.

Affonda le sue radici nel lontano 1025, l'anno in cui fu edificata la sua più antica chiesa.

A partire dal 1318, divenne parte della Magnifica Comunità di Fiemme.

Fino al 1805 la zona era governata dal Principato Vescovile di Trento.
Dopo questa data le guerre napoleoniche determinarono una secolarizzazione dell’influenza religiosa e politica del vescovado.

Tra il 1805 e il 1810, Moena e la Val di Fassa furono annesse al Regno di Baviera come parte dei cambiamenti territoriali imposti dalle guerre napoleoniche. Durante questo periodo, la regione fu sottoposta alle leggi e all'amministrazione bavaresi.

Nel 1809 ci fu un’insurrezione contro il dominio bavarese e francese. 
Andreas Hofer, un patriota tirolese, guidò la resistenza e cercò di liberare la regione. Anche alcune aree della Val di Fassa parteciparono a questa insurrezione.

Dopo la caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna del 1814-1815 ridefinì le frontiere dell'Europa. Come risultato di questi negoziati, l'intero Tirolo, comprese Moena e la Val di Fassa, fu assegnato all'Impero Austriaco.

Come le zone circostanti, fu coinvolta nei conflitti della Prima Guerra Mondiale. 
Il fronte attraversava la Val di Fassa e la valle San Pellegrino, in particolare nella zona di Costabella (vedi Passo delle Selle a piè di pagina) e di Cima Bocche.
Ancora oggi si possono trovare testimonianze di quegli eventi tragici. 

Con l'arrivo delle truppe italiane, Moena e l'intero Trentino, passarono sotto il Regno d'Italia. 
Nel 1919 il Trattato di Saint-Germain-en-Laye segnò la fine della dominazione austro-ungarica nella regione.

Questo portò a una diminuzione dell'autonomia e dell'identità storica della zona, con la frammentazione dell'area culturale ladina in diverse entità amministrative.

Dal secondo dopoguerra in avanti, con la creazione della regione autonoma Trentino-Alto Adige, del distretto Ladino di Fassa e, più recentemente della Comunità di Valle, l'identità locale è stata nuovamente preservata e protetta.


IL PERCORSO:

1- PIAZZA RAMON
2- RIONE TURCHIA
3- CHIESA DI SAN VIGILIO
4- CHIESA DI SAN VOLFANGO

Moena_mappa_Monica_Galeotti
©google earth - ©mappatura Monica Galeotti





1- PIAZZA RAMON

Piazza Ramon costituisce il cuore di Moena, un elegante centro pedonale che ospita una varietà di negozi e attività turistiche, oltre a conservare edifici storici di montagna.

Moena_foto_Monica_Galeotti





Moena_foto_Monica_Galeotti




2- RIONE TURCHIA

Il nome di questo quartiere non ha nulla a che fare con la presenza di turchi, ma deriva da un'antica leggenda.
Secondo la tradizione, alla fine del XVII secolo, dopo l'assedio di Vienna, un soldato dell'esercito ottomano giunse ferito a Moena e ricevette qui tutte le cure necessarie fino a guarire completamente.
In segno di riconoscenza e perchè si sentiva a suo agio, il soldato decise di stabilirsi permanentemente in città.

In realtà il nome "turchia" sembra avere origini legate alla presenza di torchi per la lavorazione della canapa.

Oggi cosa si può vedere in questo rione?
Durante l'estate, l'associazione Grop di Turchia organizza una festa a cui partecipano gli abitanti del quartiere e la comunità immigrata.
Un evento che rappresenta un'occasione per riunirsi, celebrare i mestieri tradizionali del passato e gustare i prodotti locali e non solo.

Moena_foto_Monica_Galeotti
La Fontana dei Turchi, al centro del rione.




Si inserisce nella parte più antica di Moena, dove spiccano gli edifici in legno utilizzati come stalle o depositi di fieno, noti in ladino come "tabià".

Moena_foto_Monica_Galeotti
Tabià Copeto




La stragrande maggioranza di questi edifici risale  al 1500 e 1600, e alcuni di essi vengono aperti al pubblico in occasione della festa, permettendo così di visitarli anche internamente.

Moena_foto_Monica_Galeotti




Scopro una vecchia bottega di un artigiano (Neno), che espone un presepe insolito, realizzato con una bomba della Prima Guerra Mondiale, ritrovata lungo il fronte di battaglia Cima Bocche - Laghi di Lusia.
Questo bel presepe, oltre ad essere un'opera d'arte, trasmette un profondo messaggio di pace e speranza.

Moena_foto_Monica_Galeotti




3- CHIESA DI SAN VIGILIO

Costruita su una collinetta, la chiesa domina l'abitato di Moena. 

Moena_foto_Monica_Galeotti


Originariamente consacrata nel lontano 1164, fu poi ristrutturata in stile gotico nel 1533.

Tuttavia, l'aspetto attuale della chiesa risale al 1929, grazie al progetto dell'architetto Giovanni Tiella di Rovereto. Questo intervento ha conservato la parte gotica originale e la primitiva abside, che oggi costituiscono il presbiterio della chiesa.

Moena_foto_Monica_Galeotti



Tanto dall'interno che dall'esterno, è possibile ammirare l'antica abside gotica e la nuova costruzione articolata in una serie di cappelle laterali con archi a tutto sesto, creando un mix affascinante di stili architettonici.

Moena_foto_Monica_Galeotti




4- CHIESA DI SAN VOLFANGO

Rappresenta la più antica testimonianza religiosa di Moena, essendo stata eretta nel lontano 1025. Questa antica chiesa è dedicata al santo patrono dei falegnami e dei boscaioli, e sorge su un sito che un tempo era consacrato al culto pagano.

Il suo stile architettonico è romanico e si erge con dignità a fianco della più nota Chiesa di San Vigilio, formando così un suggestivo complesso religioso che testimonia la profonda storia del luogo.


Moena_foto_Monica_Galeotti



Davanti alle due chiese il Monumento ai Caduti di Moena, a ricordo e riconoscenza per tutti i combattenti e le vittime che, durante la Prima Guerra Mondiale, sacrificarono le loro vite.

Quest'area conservava le salme durante la guerra.

Moena_foto_Monica_Galeotti








_________________________________






Sitografia:

Nessun commento:

Posta un commento