venerdì 20 ottobre 2023

FOTO/INDUSTRIA - VI BIENNALE DI FOTOGRAFIA DELL’INDUSTRIA E DEL LAVORO - ANDREAS GURSKY

 BOLOGNA, 18 ottobre - 26 novembre 2023
(prorogata fino all'8 dicembre 2023)


La Biennale di Fotografia Industriale nasce a Bologna nell'ottobre del 2013, in concomitanza con la creazione del → MAST, Centro Polifunzionale e Spazio Espositivo, progetto realizzato dall'imprenditrice e filantropa Isabella Seragnoli.


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L'iniziativa è la prima al mondo dedicata alla fotografia industriale, concepita come tramite fra l'impresa e la collettività.


La VI Biennale pone centrale l'argomento "gioco", si intitola GAME.


L’industria del gioco ha raggiunto dimensioni straordinarie, a partire dai giochi per bambini, casinò, giochi di ruolo, fino ai videogame, andando ad abbracciare tematiche di grande importanza e attualità.

Foto/Industria attinge alle radici della produzione industriale e del lavoro, e in questo caso vuole dimostrare la notevole adattabilità che questo settore ha avuto nel tempo per rispecchiare i cambiamenti nei gusti e negli stili di vita delle persone, andando a valorizzare particolarmente l'innovazione tecnologica.

La mostra di Andreas Gursky, avviata il 25 maggio 2023 e parte integrante delle 12 mostre della Biennale, segna l'inizio delle celebrazioni per due importanti anniversari: i 10 anni di fondazione MAST e il centenario dell'azienda G.D.

©Foto/industria 2023 MAST




L'accesso è gratuito con il badge da ritirare in piazza Nettuno o nelle sedi delle mostre.

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Le 12 mostre si estendono in 11 luoghi: 10 sedi storiche della città e una al MAST.

A seguire, al completo, andrò a pubblicare le mostre anno 2023 in base ad un itinerario ideale, massimizzando la vicinanza dei luoghi.

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©google earth - mappa Monica Galeotti




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1 - ANDREAS GURSKY
Fondazione MAST
via Speranza, 42

©commons.wikimedia.org/wiki/File:Gursky-andreas



Andreas Gursky, nato a Lipsia il 15 gennaio 1955, è universalmente noto per le sue fotografie di grande formato, diventate vere icone contemporanee, contribuendo a conferire alla fotografia lo status di arte.

È un membro della Becher-Schüler, insieme ad altri artisti, tra cui Thomas Roof, che ha partecipato alla Biennale del 2017.

Il suo lavoro è stato esposto nei musei più rinomati a livello internazionale.
Nel 2011, la sua opera "Rhein II" è stata venduta all'asta da Christie's per un record di 4.338.500 dollari.
Ad oggi è considerato il fotografo più pagato al mondo.



La mostra
VISUAL SPACES OF TODAY
(Spazi visivi di oggi)

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Gursky ha collaborato con il MAST per sviluppare un progetto che esplora i significati fondamentali della fondazione. Le immagini esposte infatti riflettono in modo tangibile i concetti chiave presenti nell'acronimo MAST: manifattura delle arti, sperimentazione e tecnologia.

Le sue straordinarie immagini rivoluzionano la rappresentazione del lavoro, dell'economia e della globalizzazione, offrendo prospettive autentiche di luoghi di produzione, scambi di merci, siti del consumismo, centri di trasporto, siti di generazione energetica e alimentare, nonché le sedi dell'industria finanziaria.

La mostra presenta 40 immagini e copre un periodo che va dagli esordi di fine anni '80 fino alle sue opere più recenti. Le fotografie di Gursky consentono di vivere, percepire e comprendere la realtà a livello fisico e mentale.

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Identificate con il numero del pieghevole della mostra, ho scelto 21 immagini che illustrerò di seguito.


1- Salerno 1990

Questa è l'immagine da cui parte l'intera mostra, ed è intrisa di particolari essenziali. Prima di tutto, è l'unico scatto che non è stato soggetto a manipolazioni, ma la sua importanza risiede soprattutto nel modo in cui tratta il tema del capitalismo.
Gursky ha intitolato questa mostra "Spazi visivi di oggi", proprio per mettere in evidenza questo aspetto, mostrandoci immagini che riflettono il mondo contemporaneo, impregnato di capitalismo da ogni punto di vista: economico, sociale e politico. Questa foto, risalente a trent'anni fa, anticipa le tematiche che oggi viviamo in modo ancora più accentuato.

La foto è del 1990 e cattura il porto di Salerno più che la città, con i container e le navi, e il vasto parcheggio colmo di automobili e furgoncini, che tradisce un'estetica appartenente a un'epoca un po' rétro.

In secondo piano, la città emerge con un chiaro processo di sviluppo umano: sulla sinistra, spicca il castello di Arechi, un'eredità longobarda, mentre sulla destra, le abitazioni si estendono gradualmente sul pendio collinare. È evidente che si tratta di un'intensa occupazione del territorio, che possiamo definire in certi termini come aggressiva nei confronti dell'ambiente naturale.

Ma a quale scopo? Inevitabilmente, sembra essere guidata dalla prospettiva del profitto edilizio. Inoltre, dietro l'apparente scenario portuale, si cela un altro tipo di profitto, quello legato alle attività economiche e commerciali.

In definitiva, il tema centrale ruota attorno all'impatto dell'umanità sull'ambiente naturale, un argomento che emerge in modo eloquente a Salerno ma che si riflette anche nelle altre opere, sebbene in contesti differenti.

La distinzione cruciale fra questa prima fotografia e le successive sta nel fatto che "Salerno" è originale, mentre nelle altre opere troveremo delle modificazioni, a volte esplicitamente dichiarate e altre volte meno evidenti, talvolta limitate a mere supposizioni. La questione fondamentale è comprendere che stiamo osservando un artista che ci presenta una realtà apparente.

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7- Salinas 2021

L'immagine è stata catturata a Ibiza, dove ancora oggi si estrae il sale secondo l'antica tecnica introdotta dai Fenici. La bellezza del paesaggio però, pone a Gursky una sfida: come rendere questa perfezione visiva rilevante nel contesto attuale? Come dare senso a una bellezza così semplice in un'epoca tanto complessa?

Gursky sembra cercare di catturare l'essenza di un tramonto romantico attraverso la sua scelta di colori, ma il suo interesse va oltre la celebrazione del romanticismo.
Piuttosto, si concentra su ciò che potrebbe oscurare e minacciare quell'atmosfera romantica, ovvero l'interferenza dell'umanità sulla natura.

Le forme geometriche delle vasche salate diventano un simbolo evidente delle modifiche apportate dall'uomo all'ambiente, rientrando nella tradizione artistica che enfatizza l'importanza della geometria, ereditata dai suoi maestri.

Gursky utilizza il parallelismo attraverso strisce geometriche e una scia aerea, quest'ultima proveniente da un'altra immagine. Queste scelte riflettono la sua attenzione al parallelismo, che in questo caso produce anche una seconda cornice nella foto, evidenziando come l'ambiente sia stato modificato per scopi di produzione e commercializzazione del sale, mantenendo il tema del profitto.

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8- Toys ‘R’ Us 1999

In questa foto il colore, quasi completamente annullato, sopravvive in un contesto artificiale: le linee dell'asfalto e le costruzioni creano una dinamica di linee rette e curve, seguendo il percorso dei cavi elettrici.
Il tocco di colore proviene unicamente dalle insegne di queste aziende, quasi a suggerire che solo il potere economico può permettersi di esprimere vitalità in contrasto con l'ambiente naturale circostante. Le due aziende in questione sono Toyota e Toys, quest'ultima famosa per essere nata nel 1947 e, nonostante sia fallita qualche anno fa con un debito di 7 miliardi di dollari, sembra stia rinascendo sotto nuove identità, una dinamica comune nel mondo aziendale.
In entrambi i casi, si tratta di prodotti che rientrano nella categoria delle produzioni di massa, generando ingenti profitti.

Curiosamente, entrambe le aziende condividono le stesse iniziali, come se la Toyota rappresentasse il "giocattolo" dell'adulto.

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"Salinas" e "Toys 'R' Us" esplorano profitti, luoghi di produzione, colori e geometrie in contesti diversi. La seguente immagine rappresenta il punto in cui questi elementi si intrecciano e potrebbero creare un collegamento significativo, quello con il mondo della finanza.



9- Tokyo Stock Exchanges 1990

Le panoramiche esterne ci conducono all'interno di edifici, ma Gorsky mantiene una distanza, focalizzandosi sui gruppi di persone piuttosto che sugli individui, dimostrando un interesse nella visione d'insieme e nell'osservazione collettiva.

Ci troviamo all'interno della Borsa di Tokyo, un ambiente finanziario chiuso dove si determinano i destini delle economie dei vari paesi, simile ad altre borse del mondo. Notiamo alcune informazioni interessanti: la stragrande maggioranza delle persone è vestita in modo praticamente identico. Questa foto è degli anni '90, e anche se non sappiamo la situazione attuale, è probabile che sia cambiata poco. Appare evidente una predominanza maschile, indicando una struttura piuttosto maschilista.

Le persone presenti hanno atteggiamenti molto vari: alcune sembrano non fare nulla, altre sembrano quasi pronte a uno scontro fisico. Inoltre, ci sono individui che appaiono quasi come fantasmi, catturati con tempi di esposizione brevi in movimenti rapidi. Questo approccio di Gorsky crea una sorta di narrazione, mettendo in evidenza due aspetti distinti: luoghi dove le regole dell'economia sono discusse e luoghi dove l'economia è applicata con effetti diretti, dimostrando come la finanza possa influenzare notevolmente il comportamento umano.

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14- Nha Trang 2004

È una fotografia aerea che cattura un gruppo di donne impegnate nella produzione di oggetti per Ikea, che mostra l'artigianato su larga scala. Il punto focale dell'immagine risiede nella relazione tra la griglia uniforme formata dai cavi sospesi sopra le lavoratrici e la diversità delle attività umane che si svolgono al suo interno. Le T-shirt arancioni indossate dalle donne contribuiscono a enfatizzare questa vivacità e omogeneità.

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15- Lea Mées 2016

Questa opera raffigura una fattoria solare che emerge nel dolce paesaggio collinare delle Alpes-de-Haute-Provence, in Francia. L'omogeneità spaziale e l'attenzione alla superficie uniformemente punteggiata da migliaia di strutture identiche (pannelli solari) sembrano creare un senso di equivalenza tra l'immagine stessa e il paesaggio circostante.

L'opera mette in evidenza un'associazione tra questi due elementi, entrambi oggetti costruiti, e sottolinea la natura paradossale della fotografia, la quale è legata a un soggetto reale ma al contempo si presenta come autonoma e indipendente da esso.

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16- Hamm, Bergwerk Ost 2007

Questa fotografia ritrae la "black room" di una delle ultime miniere di carbone tedesche ancora in attività negli anni 2000. Qui, i minatori lasciano i loro indumenti da lavoro sporchi all'interno di ceste metalliche, che vengono sollevate verso l'alto tramite un sistema di carrucole.

Il luogo evoca l'immagine di una caverna abitata da pipistrelli, un ambiente più adatto agli animali che agli esseri umani. Gursky ha composto questa immagine combinando diverse inquadrature, creando così una prospettiva ravvicinata che restituisce in modo straordinariamente realistico gli indumenti sospesi, quasi fossero a portata di mano.

L'artista spiega che, sebbene l'immagine sia costruita, l'esperienza di entrare in quel luogo evoca la stessa sensazione.

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17- Hong Kong Shanghai Bank III 2020

Questo celebre edificio, progettato da Sir Norman Foster, è un'icona dello skyline di Hong Kong sin dal 1968. Gursky lo ha immortalato per la prima volta nel 1994, catturando l'attività frenetica degli impiegati, persino di notte.

Nell'immagine del 2020, le vetrate che un tempo svelavano l'interno dell'edificio sono state sostituite da schermi LED. Gli slogan luminosi che vediamo sono stati aggiunti digitalmente dall'artista, il quale ha scelto parole evocative delle strutture di potere che plasmano la nostra percezione del mondo.

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18- Rhein II 1999
(Reno II)

Il Reno, un fiume di grande importanza in Germania, ha una ricca storia di significati simbolici, influenzando arte, musica e tradizioni locali. Negli anni '90, l'artista ha creato "Rhein," un'opera che riflette sul rapporto tra l'umanità e la natura, con uno stile compositivo semplice ed estetico. L'immagine divide lo scenario in cielo, terreno erboso, fiume e pista da jogging, eliminando dettagli per una veduta contemporanea. "Rhein" attinge all'estetica minimalista di artisti come Kaspar David Friedrich, Barnett Newman, Gerhard Richter e Donald Judd, celebrando l'orizzonte, sovvertendo il paesaggio romantico e esplorando il sublime attraverso l'astrazione.

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20- F1 Boxenstopp I 2007
(F1 sosta ai box I)


"F1 Boxenstopp I" è un'opera spettacolare di Gursky, creata attraverso l'illusione di combinare immagini da eventi separati. Raffigura due squadre di meccanici in competizione durante una gara di Formula 1, viste da spettatori curiosi attraverso le vetrate sovrastanti. Le auto e i piloti sono quasi completamente nascosti sotto il drappello di tecnici in uniforme, mentre il fulcro dell'azione è sul lato opposto. Questa doppia assenza, in una composizione simile a un dittico, suggerisce che la forza dell'immagine risieda nel dialogo tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile.

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21- Kamiokande 2007

Questa fotografia è stata scattata sotto il monte Ikeno in Giappone, a 1000 metri di profondità, presso il super-Kamiokande, un osservatorio sotterraneo per lo studio dei rari neutrini. L'immagine mostra l'architettura imponente dell'osservatorio, con migliaia di sfere doriche che riflettono la luce nell'acqua sottostante, accanto a due minuscole figure umane su un canotto gonfiabile. L'artista mette in evidenza il tema della scala, esplorando come gli esseri umani spesso si sentano sopraffatti dalle dimensioni delle proprie creazioni, cercando in questa scena un senso di sublime industriale o tecnologico.

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24- 99 cent II 2001

In "99 cent," l'artista esplora il legame tra la fotografia e la presentazione delle merci nei negozi. Quest'opera, parte di una serie di "scatti di prodotto," cattura un vivace panorama di merci colorate, svolgendo una duplice funzione: quella di esercizio estetico e di riflessione sul concetto di desiderio e libera scelta. Il punto di vista elevato e distante conferisce alla scena un'aura di astrazione. Inizialmente realizzate su pellicola, le immagini sono state successivamente elaborate digitalmente per creare questa opera.

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25- Apple 2020

Una foto all'interno del quartier generale di Apple a Cupertino, in cui l'artista trasforma i prodotti in opere d'arte, mettendoli su piedistalli lungo le vetrate dell'edificio. Questo riflette l'innovazione di Apple e fa riflettere sul modo in cui gli oggetti vengono esposti e influenzano l'immaginario dei consumatori.

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26- Bahrain I 2005

L'opera ritrae il Bahrein International Circuit, un circuito automobilistico. Le curve del tracciato sembrano pennellate astratte su sabbia deserta. L'artista ha manipolato digitalmente l'immagine, creando un'opera iperreale e artificiale che riflette la natura astratta del circuito.

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27- Amazon 2016

Questa fotografia monumentale ritrae gli scaffali di un magazzino Amazon a Phoenix, Arizona, con decine di migliaia di oggetti disposti in file ordinate ma senza un'organizzazione tipologica. Questo disordine calmo è dovuto al sistema di classificazione basato su codici digitali invece che su categorie. Rappresenta una riflessione sull'impatto delle tecnologie digitali sull'ordine visivo del mondo tangibile e rivela come Amazon abbia modificato la nostra percezione visiva dello spazio, andando oltre il semplice magazzino di merci.

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28- Bangkok III 2011

Nel 2011, Gursky fotografò il fiume Chao Phraya a Bangkok, catturando la sua superficie vibrante e richiamando stili pittorici di impressionisti e modernisti. Tuttavia, dietro a questa bellezza visiva si nasconde una realtà cruda: il fiume funge da discarica per detriti vari e mostra disordini naturali, riflettendo la dinamica in evoluzione della città moderna, una situazione simile a molti fiumi urbani nel mondo, tra cui il Tevere a Roma.

Esaminando attentamente la fotografia, si possono individuare piccoli oggetti colorati che fluttuano sulla superficie dell'acqua: sono rifiuti galleggianti.

La fotografia del fiume Chao Phraya a Bangkok rappresenta il fiume sia come riflesso della città moderna che come vittima dell'inquinamento urbano.

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27- Amazon e 28- Bangkok





29- Cocoon I 2007

Negli anni '90, Gursky sperimenta l'elaborazione digitale per evidenziare motivi nascosti in immagini. La sua passione per la musica techno lo porta a concentrarsi sulla scena tedesca rave. La sua opera di cinque metri raffigura il Cocoon Club di Francoforte, esprimendo la capacità di trovare chiarezza nell'apparente caos umano. La vista dall'alto dei rivestimenti del locale e della pista da ballo crea un effetto visivo ipnotico, in armonia con la musica techno.

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32- Lehmbruck I 2013

Questa opera, tra le più enigmatiche dell'esposizione, raffigura il cortile delle sculture del Lehmbruck Museum, a Duisburg. Il punto di vista elevato di Gursky mette in evidenza l'aura solenne dell'architettura del museo, dove sono digitalmente inserite opere d'arte in una mostra immaginaria. L'ambiente sembra un luogo statico, dove l'umanità è simbolicamente rappresentata da icone legate al mondo dell'arte. L'artista ha scelto opere da diverse collezioni per riempire lo spazio, dimostrando come la fotografia vada oltre la sua funzione originale di documentazione per diventare uno strumento creativo che dà vita alla realtà che documenta.

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33-34- V&R II, V&R III 2022 (2009)

Queste due foto sono state scattate durante la sfilata pret-à-porter autunno 2009 di Viktor and Rolf. In queste opere, l'artista riflette sul ruolo delle immagini in una società in cui la fotografia ha un impatto significativo sul modo in cui gli esseri umani si rapportano al loro ambiente. In particolare, il mondo della moda, con le sue immagini altamente manipolate e distorte, crea modi spesso problematici di percepire e giudicare noi stessi e il mondo circostante.

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36- El Ejido 2017

El Ejido è una cittadina nel sud della Spagna, conosciuta per il suo vasto uso di serre per la coltivazione intensiva di frutta e verdura, noto come il "mare di plastica". La fotografia di Gursky riprende “Rhein II”: la banda orizzontale raffigura una strada asfaltata, bordata da rifiuti, con serre traslucide che si estendono all'orizzonte e dividono il paesaggio naturale da quello trasformato dall'umanità.

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38- Ohne Titel XXI 2016
(senza titolo XXI)

La serie "Ohne Title," iniziata nel 2015, esplora il concetto di prossimità e distanza nell'osservazione di un'immagine. Queste opere presentano una grande superficie astratta nei toni del rosa e del marrone, e solo osservando da vicino si può riconoscere la vista aerea di un campo di milioni di tulipani. Per l'artista, la fotografia si avvicina alla pittura quando abbraccia l'astrazione, anche se, essendo basata su motivi figurativi, non può mai essere veramente astratta.

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Andreas Gursky ha spesso dichiarato il suo obiettivo: voler creare un'enciclopedia della vita che riveli i crudi aspetti del mondo in cui viviamo, includendo la società del consumismo, i valori attuali e l'angoscia esistenziale del nostro secolo.


Contrariamente alle altre 10 sedi, questa del MAST rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2024.


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Bibliografia:
-pieghevole MAST


-per le foto 1 -7 -8 e 9, resoconto visita guidata organizzata dalla Fondazione MAST, con relatore Fabio.


Sitografia:


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