Un tempietto sconosciuto risalente alla fine del 700, nascosto in un cortile interno, è una curiosa scoperta.
Ancora in auge nei primi anni del 1900, era da tutti conosciuta come L'ACQUA DELLA MASETTA, che si andava a bere proprio qui.
L'acqua proveniva dalla Fonte Remonda di San Michele in Bosco, cioè quella che alimentava la Fontana del Nettuno. Come si può notare, il percorso coincide con via D'Azeglio.
Tale acqua serviva per purgare il sangue, in primavera, ed era pure indicatissima contro lo scorbuto.
La cura si avvaleva dei seguenti ingredienti:
il crescione, la cicoria, la fumaria, l'erba querciolo, l'archetto, la coclearia e i pampini di vite. Il tutto si pestava per estrarne un succo che doveva essere bevuto, nella dose di un bicchiere da tavola, per alcuni giorni di seguito, ogni mattina a digiuno.
Non poteva trattarsi di una cura malvagia, visto che forniva ai malati tante vitamine vegetali.
Ecco dunque spiegata la funzione originale di questo curioso tempietto classicheggiante (oggi ad uso privato), che incuriosisce chiunque passi davanti a questo portone.
Togliamo il disturbo e chiudiamo la porta, il grazioso tempietto scoperto per caso ha rivelato una storia davvero interessante.
(grazie a Mirka per il contributo)
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