(torna Autodromo prima parte)
Dal 30 giugno 2013 l'Autodromo di Imola ospita il Museo Checco Costa. L'inaugurazione ufficiale della struttura è però stata il 1 maggio 2014, in occasione del 20° anniversario della scomparsa di Ayrton Senna.
Si tratta di una vasta area realizzata sopra ai box del circuito, con documenti, immagini e mezzi che raccontano la storia dell'Autodromo.
Ho visitato il museo il giorno dell'inaugurazione; titolo della mostra:
"ImolAyrton 2014".
La mostra presenta cimeli e vetture di Ayrton, ed è curata da Claudio Giovannone, rappresentante europeo dell'Istituto Senna, e Paola Senna, nipote del pilota e responsabile dell'istituto.
E' una monoposto del campione brasiliano a dominare l'ingresso del museo, la Williams FW16 del 1994.
Il kart in edizione limitata speciale Ayrton Senna Collection.
Due esemplari di Formula Ford 2000 della scuderia Van Diemen, quando Senna correva nel 1982 e si aggiudicò 22 gare su 28 nell'intera stagione.
La Ralt RT3 della West Surrey Racing, per la Formula 3 britannica, 1983.
Gli anni di Senna alla Lotus, dal 1985 al 1987, con la livrea John Player Special.
Lotus 98T. |
La foto di Ayrton riportata nel monumento al Parco delle Acque Minerali.
La consacrazione di Senna alla McLaren, dal 1988 al 1993.
Nei box al piano terra, un'altra esposizione di auto.
La Porsche 956, guidata da Senna alla 1000 km del Nürburgring nel 1984, portata a Imola dall'attuale proprietario, il collezionista Alexander Seibold.
Tre giri di pista come co-pilota alla modica cifra di €790.
La Minardi M193B di Michele Alboreto, 1994.
L'auto d'epoca Stanguellini 1100 Sport Nazionale, con motore di derivazione Fiat, della storica casa automobilistica di Modena.
185 chilometri orari, nel 1946 e 1947 ha vinto il campionato italiano della categoria.
La conversione di Enzo Ferrari da pilota e direttore di scuderia sportiva, a industriale dell'automobile fu stimolata dall'amicizia-competizione con Vittorio Stanguellini, il modenese che alla fine degli anni '40 dominava i circuiti del mondo con le auto Fiat abilmente modificate.
Testimonianze modenesi attestano che Ferrari si sarebbe avvalso dell'esperienza delle officine di Stanguellini usufruendo anche di tecnici dell'amico-avversario.
La Ferrari 412 T2 del 1995 di Jean Alesi.
Il numero 27 rimane comunque legato al ricordo degli anni in Ferrari di Gilles Villeneuve.
Il museo è aperto tutto l'anno, anche al di fuori delle manifestazioni sportive e, dopo questa mostra, ha proposto mostre temporanee che ruotano intorno al mondo dei motori in generale.
Per sapere quale mostra è attualmente in corso, consiglio di consultare il → i canali informativi legati all'Autodromo di Imola.
Il murale dedicato ad Ayrton Senna al Museo Checco Costa è stato realizzato dall'artista brasiliano Eduardo Kobra nel 2019, in occasione del 25° anniversario della scomparsa del pilota.
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