Bologna
Imola si estende sulla sinistra del fiume Santerno, allungata sulla via Emilia, che la divide in due parti pressochè equivalenti.
Si trova anche fra Emilia e Romagna, il confine storico è attestato lungo il torrente Sillaro.
Pur legata amministrativamente a Bologna, si sente profondamente romagnola.
E' stata uno degli epicentri del socialismo italiano, con Andrea Costa suo primo deputato (1882), e primo comune italiano ad amministrazione socialista (1889).
Oggi la città è nota soprattutto per la presenza dell'Autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari, che fino al 2006 ha ospitato il Gran Premio di San Marino di Formula 1.
Autodromo "Enzo e Dino Ferrari", 1986, fotocamera reflex Olympus OM1 - © Monica Galeotti |
E' una piccola città, in una sola giornata si può visitare il centro storico in passeggiata, da Piazza Matteotti alla Rocca, e poi procedere fino all'Autodromo.
Il percorso:
1- PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI
2- PALAZZO del fascio
3- PALAZZO DELLA VOLPE
4- FARMACIA DELL'OSPEDALE
5- PALAZZO SASSATELLI
6- BIBLIOTECA COMUNALE
7- CATTEDRALE DI SAN CASSIANO
8- PALAZZO TOZZONI
9- ROCCA SFORZESCA
1- PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI
Gradevole e proporzionato spazio, risultato della riqualificazione urbanistica di Girolamo Riario (marito di Caterina Sforza) fra il 1474 e il 1484.
Girolamo Riario fu insignito del dominio sul Principato di Forlì e Imola.
Questo portò diversi vantaggi alla città, che fu abbellita con splendidi palazzi, molti dei quali su progetto del celebre Melozzo da Forlì, e luoghi d'arte.
PALAZZO SERSANTI (1480), già dimora della signoria Riario-Sforza e poi della famiglia Sersanti, presenta armoniche linee rinascimentali.
Oggi, di proprietà della Cassa di Risparmio di Imola, ospita la raccolta d'arte Margotti.
Di fronte, il PALAZZO COMUNALE, due-trecentesco ma ristrutturato nel '700 da Alfonso Torreggiani e Cosimo Morelli.
L'edificio si rivela sul fianco destro dove, nel 1230, con l'acquisto di una casa adiacente, viene inglobata al palazzo una torre, che divenne la torre del Comune con orologio.
Questo fa sì che alle spalle si sia formato uno spazio raccolto, piazza Caduti per la Libertà.
Mi allontano da piazza Matteotti e inizio a percorrere la VIA EMILIA.
2- PALAZZO del fascio.
Costruito durante la dittatura fascista.
In Italia la Costituzione Repubblicana prevede il divieto di usare simboli del fascismo, quindi sul pavimento della galleria del palazzo sono state tolte alcune tessere che mostravano il simbolo del potere fascista, il fascio littorio.
3- PALAZZO DELLA VOLPE
Voluto da Girolamo Riario nel 1480, con la facciata principale su via Emilia n°140 e l'ingresso su via Orsini.
Al numero 95 la
4- FARMACIA DELL'OSPEDALE,
che faceva parte dei beni dell'Ospedale di S. Maria della Scaletta, con quattro botteghe, granai e un portico a quattro arcate.
Nel 1927 l'architetto Gualtiero Pontoni impresse all'edificio un'impronta liberty.
5- PALAZZO SASSATELLI, via Emilia 69.
Il palazzo si impone con la sua grande mole. Gli antichi signori della Rocca, gli Alidosi, furono i primi proprietari del palazzo che fu poi acquistato e ingrandito dalla potente famiglia dei Sassatelli.
La severa facciata nasconde un ampio cortile interno, con porticato e loggia superiore lungo due lati.
Il palazzo non era solo la sede della corte dei Sassatelli, ma alloggiava anche le milizie private che di qui partivano per scorribande sanguinose contro l'opposta fazione dei Vaini.
6- BIBLIOTECA COMUNALE
Sull'altro lato, al numero 80, ha sede la Biblioteca Comunale, all'interno dell'antico Convento di San Francesco.
La biblioteca gestisce un patrimonio librario di 480.000 volumi, come anche l'Archivio Storico della città.
Abbando la via Emilia e mi fermo alla
7- CATTEDRALE DI SAN CASSIANO,
in piazza del Duomo.
Sorge maestosa e isolata, quasi gigantesca nel contesto urbano che la circonda.
Dedicata a San Cassiano, risale al XII secolo, ma si presenta del tutto rifatta da Cosimo Morelli (1781), che lascia tuttavia intatto il volume, l'immanenza e il peso dell'antica chiesa romanica.
Bellissima la pavimentazione esterna, davanti la cattedrale.
All'inizio della navata sinistra una pregevole fonte battesimale, di cultore toscano del primo '500.
Nella 2𝖺 cappella destra, un mirabile Crocifisso ligneo, forse di provenienza spagnola (XV-XVI secolo).
La Cattedrale di San Cassiano vista dall'Autodromo.
Prima di arrivare alla Rocca, volendo, si può fare una breve deviazione per visitare
8- PALAZZO TOZZONI,
una dimora nobiliare settecentesca donata al Comune, che ne ha fatto una casa-museo con una raccolta di collezioni d'arte.
9- ROCCA SFORZESCA,
piazzale Giovanni dalle Bande Nere.
Del 1200, è la più rappresentativa delle fortezze romagnole.
Eretta dagli Alidosi, viene ristrutturata con una trasformazione rinascimentale nel 1472 dalla signoria Riario-Sforza, aggiornata alle moderne esigenze di difesa dalle armi da fuoco, quindi si dota dei torrioni angolari circolari.
La morte di papa Sisto IV, di cui Riario era nipote, segna l'inizio della crisi della signoria Riario-Sforza, fino all'assedio di Cesare Borgia, detto il Valentino.
Nel 1502 il Valentino ricorre alla consulenza di Leonardo da Vinci, per ispezionare le fortezze romagnole, fra cui quella imolese.
Ne è testimonianza una pianta di Imola che Leonardo stese, dove è ben visibile anche la Rocca.
Il Valentino desiderava l'annessione diretta del dominio pontificio, e così fu.
Con questo dominio la fortezza diventa carcere, situazione che si mantiene fino al 1958, quando si avviano i restauri e si destina il monumento a museo.
Il museo è aperto dal 1973 e conserva una collezione di armi e di maioliche medievali.
Per orari e pagamento d'ingresso allego
Imola, nella pur breve stagione di Cesare Borgia (1499-1503), vede all'opera Leonardo da Vinci che, progettando migliorie alle fortificazioni, esegue un rilievo urbano che costituisce la prima mappa moderna di una città.
Bere e mangiare in zona → CAFFETTERIA DELLA ROCCA, all'ombra della Rocca.
→ OSTERIA DEL VICOLO NUOVO, via Codronchi.
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