aggiornato 2021
Il Canale Navile si inserisce da tempo nella questione del verde pubblico di Bologna, città che possiede un piano regolatore fin dal 1955.
Nel 1982 entra a pieno titolo nel progetto globale della riappropriazione del territorio con il disegno delle aste fluviali: Lungo Reno, Lungo Savena e Canale Navile, ancora oggi in fase di compimento.
In realtà sono stati ben pochi gli interventi sul Canale Navile negli ultimi decenni, un canale quasi dimenticato dalla città, ma non da alcuni cittadini, che da anni si battono per liberare il canale dalla vegetazione dove in molti punti ha invaso completamente le sponde e i sostegni, per restaurare questi ultimi e le loro strutture, per restaurare le case di manovra e per farne un grande parco fluviale.
Il Canale Navile da molti è considerato quasi un fiume.
Il suo letto infatti è interamente ricoperto da ciottoli di fiume portati nei secoli scorsi dai fiumi Panaro, Secchia e Reno, per lastricare il fondo.
Nel 2016 è stata inaugurata una ciclabile di circa 9 km, dal Sostegno della Bova fino a Castello di Castel Maggiore e oltre.
Le associazioni di volontari, nate sul territorio nel corso degli anni, si sono adoperate per mantenere alcuni tratti del canale puliti e per tramandarne la storia.
Oggi però, anno 2020, è successo qualcosa di straordinario.
Mauro Tolomelli, portavoce dell’associazione "Il Nostro Navile", insieme ad alcuni cittadini, è riuscito a convincere a far mettere a bilancio le spese per i lavori di una manutenzione super straordinaria, dopo tre anni di "Campagna del Navile".
Il Comune di Bologna, in collaborazione con il Consorzio della Bonifica Renana e il Ministero dell'Ambiente, ha fatto partire i primi interventi a febbraio 2020.
Ad aprile viene anticipata la secca annuale (normalmente gli ultimi 15 giorni di ottobre) e sono iniziati anche quelli di rimozione della melma sui fondali.
Il "restauro" del Navile interessa il tratto dal Sostegno della Bova a Corticella, ma le aspettative sono più ampie e ci si aspetta uno sconfinamento nel territorio di Castel Maggiore al Ponte di Vittorio.
©google map - ©Monica Galeotti mapping |
La raccolta del fango depositato sul fondo è a buon punto, quindi perché non approfittare di una bella giornata di sole per monitorare la situazione dei lavori.
Magari dentro l’alveo (lo si potrà fare fino a che non venga ripristinato il flusso e solo in condizioni di sicurezza a cantiere fermo, fino a marzo, salvo limitazioni Covid).
Ho percorso il Navile dal Sostegno del Battiferro al Sostegno Landi, in compagnia di Mauro Tolomelli, insostituibile relatore.
Per prima cosa è necessario dire che il torrente Aposa, corso d'acqua naturale che attraversa il centro di Bologna, è stato oggetto di manutenzione straordinaria e le sue acque, che si immettono nel Navile, sono decisamente più pulite negli ultimi due anni.
Purtroppo problemi ci sono ancora nel tratto del Canale delle Moline che si immette nel Navile alla Bova.
La pulitura degli argini ha portato in luce numerosi scarichi abusivi che sono stati ripetutamente segnalati e sono monitorati da cittadini e "Il Nostro Navile".
Ma veniamo alle cose belle:
IL SOSTEGNO DEL BATTIFERRO.
Le paratie del sostegno sono state revisionate quindi perfettamente funzionanti per una eventuale emergenza idrogeologica.
Le porte vinciane del sostegno sono in manutenzione e saranno elettrificate, cioè comandate elettricamente. Bloccate da fango e detriti vari, torneranno in funzione dopo decenni.
Nella foto le porte nel 2018, bloccate fin dagli anni '80.
(✱ aggiornamento a piè di pagina).
La vegetazione aveva nascosto anelli in ferro battuto inseriti a muro, nel punto dove un tempo attraccavano le barche per caricare o scaricare merci o persone.
Questi anelli contenevano grossi tronchi di legno che servivano a riparo di urti o sfregamenti da parte delle imbarcazioni.
In poche parole erano parabordi, quelli che oggi sono generalmente in gomma rigida.
Una volta tolta la melma sul fondo dei sostegni si è scoperto che esso è costituito da mattoni.
Quindi mattoni nei tratti dei sostegni e sassi di fiume nel resto del canale.
La vecchia pila da riso, in rovina e invasa dalla vegetazione da decenni, è stata presa in carico per la ristrutturazione da una società privata da gennaio 2021.
La presa d’acqua dell’edificio è stata completamente ripulita.
SOSTEGNO TORREGGIANI
Il Sostegno Torreggiani ha rivelato la scoperta più clamorosa:
non solo fondo costituito da mattoni, ma anche tronchi d’albero sistemati trasversalmente.
I mattoni furono posti in verticale uno a fianco all’altro inframmezzati trasversalmente da tronchi di quercia, legno prezioso e resistente, come sostegno per stabilizzarli per impedire che la corrente li rimuovesse.
Evitando conseguenti lavori di manutenzione si scongiurava la sospensione della navigazione e quindi di fermare tutta la città, quando il Navile era attivo per il commercio e per i passeggeri su acqua.
Questo "escamotage" veniva effettuato nei sostegni di maggiore lunghezza, dove la tenuta dei mattoni poteva essere più critica: le travi si trovano anche al Landi e al Grassi.
Nelle strutture murarie i mattoni sono distinguibili per appartenere ad epoche diverse: 1500, 1910 e, più moderni, dopo il 1930.
Sempre qui al Sostegno Torreggiani, ma anche in altri punti nel canale, è venuto alla luce un lavatoio dove le lavandaie facevano il bucato.
Sarà ripulito e sistemato a dovere per essere tutelato e apprezzato come sito storico.
SOSTEGNO LANDI
Anche il Sostegno del Landi sta iniziando a cambiare volto.
Il Canale Navile è popolato da numerosa fauna, che proprio qui trova il suo habitat naturale, come il Germano Reale e l'Airone Cenerino. Oggi saluto la nutria Cesira che ha trovato una delle rare pozze d'acqua di questo periodo di secca.
Qui gli animali vengono riconosciuti e tutti hanno un nome.
Non resta che stimolare le associazioni naturalistiche a Bentivoglio a darsi da fare per una raccolta firme, per fare in modo che i lavori proseguano da Corticella fino a Bentivoglio.
✱ le due porte vinciane del Battiferro sono tornate al loro posto a dicembre 2020, dopo essere state pulite e riverniciate. A febbraio 2021 sarà inserito il sistema elettrico.
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