giovedì 20 agosto 2020

LATEMAR (Rifugio Torre di Pisa)

Dolomiti

(torna a Dolomiti presentazione)




Rifugio-torre-di-pisa-latemar
Cimon del Latemar 2846 m, la montagna più alta del Gruppo del Latemar.






Il gruppo del Latemar fa parte del SISTEMA DOLOMITICO NUMERO 7 UNESCO, insieme al gruppo del Catinaccio e dello Sciliar. Il Sistema numero 7 si trova fra la Val d'Ega e la Val di Fassa.


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©dolomitiunesco





Il Sistema 7 dal Corno Bianco, Passo Oclini.

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Il nome Latemar significa probabilmente "cresta sul Lago di Carezza", dal ladino "Lac-te-mara".
Si è già visto infatti come le torri del Latemar si specchino nel bellissimo lago:
 vedi Catinaccio prima parte.
Altre fonti attestano il toponimo ad un maso omonimo già dal 1100.

©www.dolomitiunesco-©didascalie rosse Latemar Monica Galeotti



Percorso sul Latemar:

il RIFUGIO TORRE DI PISA m 2671 


Rifugio-torre-di-pisa

Dal Passo di Pampeago la Seggiovia Latemar mi porta al Rifugio Zischgalm.

Tempo di percorrenza (solo andata) e difficoltà:
-ore 0,15/20 da Rif. Zischgalm a Passo Feudo (diff. T)
-ore 1,15/30 da Passo Feudo a Rifugio Torre di Pisa (diff. E)

Dislivello: 680 m
Km: 2,2

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©google earth-©tracciato Monica Galeotti

A Passo Feudo si può arrivare anche con due impianti di risalita da Predazzo:
-telecabina Predazzo-Gardonè
-seggiovia Gardonè-Passo Feudo



PAMPEAGO

Grandi parcheggi assicurano il posto auto, poi salgo alla Seggiovia Latemar.

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 Dalla seggiovia si delinea la grande montagna del Latemar:
possiede poche aree boschive e le cime della sua cresta sono di colore chiaro, formate da roccia calcarea del Triassico Medio e da dolomia.
È un atollo fossilizzato perfettamente conservato.

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Scesa dalla seggiovia salgo per il primo tratto (tratteggiato in bianco), in prossimità della Zischgalm.

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È un sentiero largo con difficoltà Turistica (T).
In 15 minuti sono a Passo Feudo.

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BAITA PASSO FEUDO

La baita coincide con l'omonimo passo e si trova in un bel punto panoramico, molto frequentata anche per il facile accesso.

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Un prospetto in direzione Valle dell'Adige mostra la catena del Brenta e dell'Adamello in lontananza.

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Passo Feudo coincide anche con l'inizio del sentiero
n. 516 che porta al Rifugio Torre di Pisa.
Il sentiero mi porterà al rifugio in ore 1,15.

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Salgo in mezzo a prati di Arnica.

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Il rifugio si delinea subito, ma ci vuole tempo per arrivare.

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Dall'ultimo tratto prativo osservo in lontananza il Corno Bianco e il Corno Nero che abbracciano → Passo Oclini.

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L'ultimo tratto è sulla roccia dolomitica, abbastanza ripido ma si affronta: il rifugio appare sempre più vicino.

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Si notano in mezzo alle rocce bianche dei filoni scuri di porfido, resti dell'esplosione del vulcano.
Milioni di anni fa la lava ha scavato delle gallerie nella roccia dolomitica per poter uscire.

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Il sentiero a tratti è sassoso e a tratti roccioso.

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Il RIFUGIO TORRE DI PISA è l'unico del gruppo Latemar e si trova sulla Cima Cavignon a 2671 m.

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Un notevole panorama si apre pochi metri dietro il rifugio: le creste sembrano intergalattiche, come se ci si trovasse in un pianeta misterioso, e subito si distingue quella roccia che dà il nome al rifugio, la Torre di Pisa, alta 40 m.

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Altri sentieri spettacolari dipartono da qui, come il 516B che arriva al Bivacco Latemar (ore 1,40)
o il 516-18 che arriva alla Ferrata dei Campanili, Bivacco Mario Rigatti (ore 2,40).
La ferrata viene classificata come moderatamente difficile, quindi per persone esperte ed allenate.

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La Ferrata dei Campanili riguarda quelle famose Torri del Latemar che si specchiano nel Lago di Carezza in Val d'Ega, e che da questa parte impediscono la vista del Catinaccio che si trova appena dietro.

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Spettacolare e logica conseguenza del percorso al Rifugio Torre di Pisa, sarebbe l'itinerario ad anello con ritorno alla Zischtgalm.
Si prosegue per attraversare la Forcella dei Camosci (sentiero n 18 in quota e in discesa) e si continua a scendere con i sentieri 22 e 23.

Purtroppo ho dovuto rinunciare al percorso ad anello causa maltempo e tornare a ritroso in un tempo più breve.
In ogni caso c'è stato il tempo per un meritato e meritevole minestrone di verdura e una zuppa di gulasch.

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L'affascinante panorama interno del Latemar, meraviglia della natura.

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N.B attenzione agli orari di chiusura degli impianti se si usufruisce della seggiovia.








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Note:
-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 2 agosto 2020 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.

-carta topografica Tabacco - Sciliar Catinaccio Latemar 029 - 1:25.000

-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi ↦ Dolomiti presentazione


Sitografia:




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