lunedì 8 settembre 2025

IL MONTE CUSNA

Villa Minozzo 
REGGIO EMILIA

Con i suoi 2121 metri, il Monte Cusna è la vetta più alta dell’Appennino Reggiano e la seconda dell’Emilia-Romagna, dopo il Monte Cimone.

Monte Cusna 2121 m, seconda vetta dell’Emilia-Romagna.

Il suo massiccio, affiancato da due anticime, forma un crinale dal profilo inconfondibile che ricorda un uomo disteso, conosciuto come l’ Uomo Morto o il Gigante.

Una leggenda narra infatti che il Cusna sia il corpo di un gigante, un pastore imponente, venuto da lontano e stabilitosi in Val d’Asta per proteggere i pastori locali da lupi, orsi e soprusi. Un gigante buono, che con l’età si indebolì e, alla fine, morì. Distendendosi sulla valle, avrebbe continuato a vegliare su di essa, trasformandosi nel crinale del Cusna.

In realtà il profilo che ricorda un corpo disteso mostra un fenomeno chiamato pareidolia, la tendenza del cervello a riconoscere volti o figure familiari in forme naturali casuali.

Catena del Monte Cusna detta Uomo Morto, profilo montuoso somigliante a un uomo disteso.
La catena del Monte Cusna fotografata dall'auto in movimento.
Profilo dell' "uomo morto" tracciato da Mirco Bianchi.


Le due anticime portano i nomi di: Sasso del Morto (2078 m) e Monte La Piella (2071 m).

Catena del Monte Cusna detta Uomo Morto, profilo montuoso somigliante a un uomo disteso.


COME ARRIVARE

Da Reggio Emilia si raggiunge in circa un’ora e venti.
Si percorre la strada per Vezzano sul Crostolo, si prosegue verso Villa Minozzo, poi, poco prima del paese di Monte Orsaro, si devia verso il rifugio omonimo.

Il monte si può salire da più versanti, ma in ogni caso il dislivello resta impegnativo.
L’itinerario dal Rifugio Monte Orsaro, a 1278 metri, è il punto di partenza con il dislivello minore.


ITINERARIO
Segnavia n. 623A-623-625
Difficoltà: E
 Tempo complessivo: 4:30
Dislivello: 843 m
Lunghezza: 10,5 km

Mappa GPS del percorso escursionistico al Monte Cusna con note di Monica Galeotti.
Escursione GPS Relive 3D – didascalie Monica Galeotti



Sopra il rifugio lascio l’auto lungo la strada forestale (CAI 623A), che risale nel bosco tra ampi tornanti: era l’antica mulattiera per i pascoli.

Antica mulattiera per i pascoli trasformata in strada forestale sul Monte Cusna.




Monica Galeotti percorre la strada forestale immersa nel bosco durante l’escursione al monte Cusna.



A un certo punto il sentiero 623A taglia le curve della forestale con un tratto più ripido e faticoso, che abbrevia il percorso; io preferisco proseguire sulla strada larga e raggiungere così il Passo della Cisa, tenendo la scorciatoia per la discesa.

Sentiero ripido che taglia le curve della forestale al Monte Cusna.


Dal Passo della Cisa il tracciato diventa sentiero CAI 623 e continua ancora per un tratto su strada forestale, finché gli alberi si diradano e lasciano spazio alla radura, dove inizia il vero sentiero di montagna.
Questo inizia nel punto segnalato dalla cartellonistica che indica 1:30 minuti alla cima del Cusna.

Cartello escursionistico che indica 1h30 alla cima del Monte Cusna.



A un primo sguardo il paesaggio appare come una prateria ondulata, ma lungo la salita si incontrano tratti esposti e passaggi su roccette con stratificazioni di arenaria: il panorama cambia di continuo e regala scorci sempre nuovi.

Prateria ondulata sulle pendici del Monte Cusna in Appennino reggiano.





Monica Galeotti cammina lungo il sentiero che conduce alla cima del monte Cusna.



Alla Sella delle Prese diventa sentiero 625 e conduce direttamente in cima.

Crinale basso sella della Presa verso la vetta del Monte Cusna.




Sulle pendici è numerosa la Carlina acaulis L., detta anche Carlina bianca, una pianta erbacea perenne tipica dei pascoli e prati montani europei.

Carlina acaulis o Carlina bianca, pianta erbacea perenne delle montagne europee.



Ha fusto molto corto, foglie spinose e fiorisce in estate.
È nota come "barometro naturale" perché si chiude con l’umidità.
Secondo la leggenda il nome deriverebbe da Carlo Magno, ma in realtà proviene dal latino carduus (cardo).

Carlina bianca (Carlina acaulis), pianta erbacea perenne fotografata in primo piano.




Dopo alcuni passaggi rocciosi, comunque agevoli, si raggiunge la vetta del Monte Cusna.

Sentiero panoramico e ripido che sale al Monte Cusna.



Ultimo tratto del sentiero verso la croce di vetta del Monte Cusna.



Il nome, secondo alcune interpretazioni, deriverebbe dagli Etruschi; per altri risalirebbe all’epoca bizantina, dal greco exochon (prominente) o, più probabilmente, da Cusinon (oggetto appuntito), termine che in Abruzzo è sopravvissuto per indicare utensili domestici. Nei documenti del XV e XVI secolo compare scritto come Cuxini e Cusina.

La croce di vetta fu eretta nel 1948.

Monica Galeotti alla croce di vetta con madonnina sul Monte Cusna.





Grande sasso alla vetta del Monte Cusna con scritta “Monte Cusna 2121 mt”



Da quassù lo sguardo si apre sulle cime dell’Appennino tosco-emiliano.

NORD
La Valle del Secchia con la Pietra di Bismantova.

Panorama dal monte Cusna verso nord con la valle del Secchia e la Pietra di Bismantova.



EST
Le anticime del Cusna: Sasso del Morto e La Piella, con il Monte Cimone sullo sfondo.

Vista dal monte Cusna verso est con Sasso del Morto, La Biella e il monte Cimone sullo sfondo.



SUD
Il Monte Prado.

Panorama dal monte Cusna verso sud con il Monte Prado, cima di 2054 metri.


 Sempre a sud, in lontananza, le Alpi Apuane velate dalle nuvole, che appartengono alla fascia antiappenninica.

Le Alpi Apuane viste dal monte Cusna verso sud, velate da leggere nuvole.


OVEST
Il Monte Ventasso e l’Alpe di Succiso, da cui ha origine il fiume Secchia.

Panorama dal monte Cusna verso ovest con il monte Ventasso e l’Alpe di Succiso.


La discesa avviene sullo stesso sentiero dell’andata.

လလလ

1986 RICORDO DI FEBBIO AL CUSNA

Proprio scendendo, non posso fare a meno di pensare al mio vecchio tentativo di vivere il Cusna in veste invernale.
Un amico ci aveva consigliato Febbio: una località discreta, economica, con la possibilità di passare una settimana intera sulle piste senza spendere troppo, con impianti che portano fino ai 2000 metri del crinale, dove c’è anche un rifugio aperto solo quando gli impianti funzionano.

Abete spruzzato di neve con impianti di risalita sullo sfondo a Febbio, monte Cusna, 1986.
Alpe di Cusna 1986:
abete spruzzato di neve con impianti di risalita sullo sfondo.


All’epoca sognavamo la settimana bianca, ma non ce la potevamo permettere.
Fino ad allora, la nostra unica esperienza sugli sci era stata al Corno alle Scale: ci eravamo arrivati in corriera, avevamo noleggiato sci e scarponi, e ci eravamo lanciati "alla brutta", senza maestro né tecnica, giù per la pista azzurra.

Mirko Bianchi sistema gli sci sul portapacchi dell’auto a Febbio, monte Cusna.
 A Febbio si sistemano gli sci sulla mitica FIAT Uno.




Monica Galeotti posa davanti alla Uno Fiat con maglione invernale a Febbio, monte Cusna 1986.



A Febbio, invece, ci sembrava di poter realizzare il sogno: un’intera settimana sugli sci, spendendo poco.

Non avevamo considerato gli imprevisti.
In quella settimana non solo ci fu pochissima neve, ma piovve a dirotto.
 Restammo chiusi in albergo a giocare a carte, con il tempo che non passava mai, in attesa di una improbabile giornata di neve.

L'unica cosa che potevamo fare quando non pioveva era fotografare le pecore al pascolo, con una desolante assenza di neve, almeno per noi che volevamo sciare!

Pecore al pascolo sul pendio del monte Cusna con un velo di neve, durante la settimana del 1986 a Febbio.
Pecore al pascolo a Febbio, 1986.



Tornammo a casa con la coda tra le gambe.
Forse fu quella delusione, o forse la vita, ma una vera settimana bianca non si è più fatta.

Strada asfaltata di montagna, simbolo del viaggio di ritorno da Febbio al termine della settimana invernale 1986.
Strada a Febbio, 1986.





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NOTE:

-L'itinerario descritto è stato effettuato domenica 31 agosto 2025, consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.

-Tutte le foto sono di Monica Galeotti.

-La mappa iniziale è stata creata utilizzando l'app Relive, che registra i miei spostamenti in tempo reale tramite GPS.
I nomi delle località sono stati aggiunti successivamente.

-Per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi

-Le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna


RIFERIMENTI:



Mappa Relive del percorso esursionistico al Monte Cusna con partenza da Monteorsaro.


Questo sentiero fa parte degli APPENNINI SETTENTRIONALI, più precisamente dell'Appennino Tosco-Emiliano.


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CUGINI E NIPOTI: I COMPAGNI DI VIAGGIO


Foto di gruppo al monte Cusna durante un’escursione sull’Appennino Reggiano.



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