Se mi allontano dall'Isola di San Giorgio e sbarco alla Giudecca, incontro la Chiesa delle Zitelle, primo punto di partenza.
ITINERARIO
(una giornata intera)
1- CHIESA DELLE ZITELLE2- CASA DEI TRE OCI3- BASILICA DEL REDENTORE 4- GAD_Giudecca Art District5- PONTE LONGO6- PONTE PICOLO, SCUOLE, TEATRO JUNGHANS7- CORTE DEI CORDAMI8- CHIESA DI SANT’EUFEMIA9- CAMPO SAN COSMO10- CALLE DE CANTIER11- CARCERE FEMMINILE E MERCATO12- FORTUNY13- MOLINO STUCKY
1- CHIESA DELLE ZITELLE
(Santa Maria della Presentazione)
Dentro questa chiesa si entra solo su prenotazione; purtroppo al momento della mia visita erano in corso lavori di restauro, pertanto non mi è stato possibile visitarla.
Posso ammirare ugualmente la bella facciata disegnata dal Palladio alla fine del XVI secolo.
2- CASA DEI TRE OCI
Questo splendido edificio Neogotico ha una storia molto interessante.
Fu costruita nel 1913 dal pittore emiliano Mario de Maria (1852-1924), che ne fece la sua dimora veneziana.
De Maria volle commemorare con questo edificio l’amatissima figlia Silvia, scomparsa qualche anno prima.
La facciata simboleggia la sua famiglia:
tre finestre ad arco (gli “oci”, occhi, da cui prende il nome la casa) rappresentano i tre membri superstiti della famiglia: Mario De Maria, la moglie Emilia Voight, il figlio Astolfo. La bifora che sovrasta le finestre simboleggia la piccola Silvia.
Dopo la morte di De Maria in questo palazzo hanno soggiornato e abitato personaggi celebri, come l’architetto Renzo Piano e Dario Fo, che la usò come laboratorio per il suo Arlecchino nel 1985.
Nel 1970 Enrico Maria Salerno ambienta alcune scene del suo film "Anonimo Veneziano", con Florinda Bolkan e Tony Musante.
Nel 2000 la casa è stata acquistata dalla Fondazione di Venezia, società che organizza all’interno mostre in ambito culturale, con particolare attenzione alla fotografia.
Nel 2007 l’edificio è stato dichiarato un "Bene di Interesse Storico e Artistico" dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici del Veneto.
Durante la mia visita sono stata fortunata perché ho ammirato le immagini del grande fotografo francese Jacques Henri Lartigue.
Questo fotografo è diventato celebre a settant’anni per opere realizzate cinquant’anni prima.
La critica lo aveva sempre descritto come un principiante.
Lartigue, come provocazione, trasformò la sua tecnica in quella di un fotografo non professionista, nonostante non lo fosse.
Tanto che preferiva presentarsi come pittore.
Nasce a Courbevoie nel 1894 e muore a Nizza nel 1986 all’età di 92 anni.
Considerato un bambino prodigio, riceve la sua prima macchina fotografica dal padre all’età di sette anni.
La sua è una famiglia facoltosa e inizia a ritrarre il mondo che gli sta attorno, parenti e amici nel mondo della borghesia.
Il fratello maggiore per passione costruisce macchine volanti nelle cantine della loro abitazione. Anche per questo fotografa automobili e aeroplani ma più in generale il movimento.
Grand Prix automobile di Antibes, 1929.
©Jacques-Henry Lartigue - foto ©Monica Galeotti
Ancora giovanissimo, verso i vent’anni, inizia ad intravedersi la filosofia che caratterizzerà la propria arte e l’intera sua vita: IL CULTO DELLA FELICITÀ.
Le Baule, 1979.
©Jacques-Henry Lartigue - foto ©Monica Galeotti
©Jacques-Henry Lartigue - foto ©Monica Galeotti
Via Appia Antica, Roma, 1960.
©Jacques-Henry Lartigue - foto ©Monica Galeotti
Nel 1979 Lartigue dona allo Stato francese l’intera sua opera fotografica.
Al di là delle mostre che vengono allestite, la bellezza degli interni risiede nelle finestre, per la vista che offrono su Punta della Dogana e San Marco.
3- BASILICA DEL REDENTORE
Progettata dal Palladio ma completata nel 1592 da Antonio da Ponte, l’architetto del Ponte di Rialto.
Fu costruita per celebrare la liberazione della città dalla peste.
La chiesa è la principale parrocchia dell’isola della Giudecca.
LA FACCIATA
Si ammira il marmo d'Istria della facciata al termine di una grandiosa gradinata.
Il frontespizio maestoso termina in un grande attico.
GLI INTERNI
La sua forma è una croce latina ✝️
All’interno capolavori di grandi artisti.
L’opera maggiore è il dipinto "Voto di Venezia per la liberazione dalla peste", 1619, di Paolo Piazza, frate cappuccino. Si trova nella controfacciata.
Rappresenta la motivazione per la costruzione di questa chiesa: la Vergine, tra molti santi, è supplicata dal Doge e dalla Signoria per la liberazione dalla pestilenza.
Le figure sono a chiaro-scuro.
Noto le cappelle di questa chiesa, disegnate dal Palladio, il cui prototipo è a Vicenza: la → Cappella Valmarana della Chiesa di Santa Corona, chiesa in cui fu seppellito lo stesso Palladio, in seguito rimosso.
Primo altare.
"La deposizione di Cristo", Palma il Giovane.
Secondo altare.
"Il Battesimo di Cristo", secolo 16º, iniziato da Paolo Veronese e compiuto da suo figlio.
Terzo altare.
"Flagellazione di Cristo", secolo 16º, di Jacopo Tintoretto.
La FESTA DEL REDENTORE
Cade nel sabato che precede la terza domenica di luglio.
Dal 1578 i veneziani celebrano il ricordo della fine dell’epidemia di peste del 1575-1577 con la famosa Festa del Redentore, un camminamento che si svolge traballando su un ponte di barche, dalle Zattere (Dorsoduro) alla Chiesa del Redentore, attraverso il Canale della Giudecca.
Oltre il carattere religioso la festa prevede un grande spettacolo di fuochi d’artificio che si tiene nella notte fra il sabato e la domenica sul bacino di San Marco e tre regate con imbarcazioni veneziane nella giornata successiva.
Il 15 luglio 1989, in occasione di questa festa, venne organizzato il concerto dei Pink Floyd a Venezia, considerato uno fra i più straordinari, con un grande palco galleggiante, 200.000 persone sulle rive e sulle imbarcazioni e 100 milioni di telespettatori.
A causa della cattiva organizzazione dell’evento il concerto fu oggetto di pesanti critiche.
Nel luglio 2020, in tempi dominati dalla peste del nuovo millennio (Covid), la festa è stata cancellata.
I credenti, nel 2021, dando per scontata la messa a punto del nuovo vaccino, avranno più che mai bisogno di celebrare questa festa.
4- GAD_Giudecca Art District
In occasione della 58ª Biennale di Arte Contemporanea di Venezia anno 2019, l’Isola della Giudecca ha inaugurato un piccolo quartiere artistico permanente.
Gli spazi si riempiono particolarmente durante i mesi della Biennale, ma durante l’anno continuano ad esistere attività artigianali, laboratori e falegnamerie.
Come questo studio di ceramica e kintsugi.
O il cantiere "Crea", uno squero dove vengono costruite gondole e altre imbarcazioni tipiche della laguna di Venezia.
Vi lavorano giovani apprendisti ed è l’unico che consegna la gondola completa di tutti i suoi accessori, remi compresi.
Il cantiere fa parte del Consorzio Cantieristica Minore Veneziana, nato nell’area ex CNOMV, industrie navali e meccaniche.
Il Consorzio è costituito da un gruppo di artigiani e imprese che operano nella cantieristica, con una grande darsena e un rimessaggio, in grado di ospitare oltre 400 barche.
5- PONTE LONGO
Continuo l'itinerario percorrendo il Ponte Longo (Lungo), che attraversa il Rio del Ponte Longo e collega la Giudecca "vecchia" alla "nuova".
6- PONTE PICOLO, SCUOLE, TEATRO JUNGHANS
Proseguo sulla banchina, per incontrare a breve il Ponte Picolo.
Dal PONTE PICOLO intravedo le Scuole Statali.
Le Scuole non sono indicate in nessuna guida turistica, ma ho trovato l'edificio molto bello, degno di nota.
All'interno la Scuola Media Palladio e la Scuola Elementare Duca II d'Aosta.
Questo edificio semicircolare invece è un'ex fabbrica italiana d'orologi (fratelli Herion 1877 e successivamente Junghans tedesca).
Nel secondo dopoguerra produce ordigni bellici (soprattutto mine), fino alla chiusura nel 1971.
Dopo un profondo restauro, nel 2005 è stato aperto il TEATRO JUNGHANS, che ha conservato il nome storico della fabbrica.
È un teatro d'avanguardia, con 150 posti a sedere.
7- CORTE DEI CORDAMI
La Corte dei Cordami è una piazza allungata, dove un tempo si fabbricavano le corde di canapa usate per le imbarcazioni, da qui il nome.
Le corde più lunghe venivano stese da una riva all’altra della Giudecca, per facilitarne la lavorazione.
Nelle abitazioni di questa piazza si notano 13 camini molto antichi, da sempre utili a Venezia, non solo per la fuoriuscita del fumo ma per combattere l’umidità presente nelle abitazioni.
8- CHIESA DI SANT’EUFEMIA
A mio avviso la più bella chiesa della Giudecca.
È antichissima, risale all’890, anche se quella che vediamo oggi risale al XIV secolo.
Possiede una semplice struttura veneto-bizantina ed è dedicata alla martire bizantino-cristiana Eufemia, che aveva subìto un martirio particolare: fu gettata in pasto ai leoni, che gli morsero una mano e poi si rifiutarono di divorare il resto del corpo.
Il fianco destro della chiesa, affacciato sul canale della Giudecca, presenta un portico con colonne in stile dorico.
All’interno del portico, in una nicchia, si trova un’immagine di Santo Vescovo in stile gotico.
L’interno, a tre navate, è meraviglioso.
Il soffitto, affrescato da Gianbattista Canal alla maniera del Tiepolo, racconta episodi della vita di Sant'Eufemia.
Nella navata sinistra "Il Battesimo della Santa".
Nella navata centrale "Sant’Eufemia in Gloria".
Nella navata destra, la parte centrale di un trittico di Bartolomeo Vivarini, "San Rocco e l’Angelo" e nella lunetta "Vergine col Putto", 1480.
Nel presbiterio "La Cena di Cristo", di Alvise Benfatto dal Friso, scuola del Veronese.
Infine, l'ultimo altare della navata sinistra vede il gruppo scultoreo in marmo del XVIII secolo di Gianmaria Morlaiter: "La Vergine col Cristo sulle ginocchia".
Esco dal portone da cui sono entrata, sotto al portico colonnato.
9- CAMPO SAN COSMO
Nel campo si mostra l'ex chiesa dei Santi Cosma e Damiano, riconvertita a metà degli anni '90 dall’opificio Herion, storica fabbrica di magliette della laguna.
Dal 2019 il suo nome è Fabbrica H3, sede di laboratori e polo di sviluppo per nuove imprese.
Anche il convento adiacente e il grande chiostro quattrocentesco, sono stati recuperati all’uso collettivo, con spazi abitativi e lavorativi.
10- CALLE DEL CANTIER
Un'altra suggestiva piazza è Calle del Cantier.
11- IL MERCATO DEL CARCERE FEMMINILE
Ogni giovedì mattina dalle 9 alle 12, si tiene un mercato biologico davanti al Carcere Femminile, in Fondamenta delle Convertite.
I prodotti infatti sono coltivati dalle detenute nell’orto del carcere, chiamato "Orto delle Meraviglie", e il ricavato della vendita dei prodotti serve a pagare corsi di aggiornamento al lavoro per il loro reinserimento dopo la scarcerazione.
Lo chef Jamie Olivier qualche anno fa fece visita al carcere per cucinare il suo minestrone nell'orto, con i prodotti appena raccolti.
12- FORTUNY
Risiede qui alla Giudecca la fabbrica-laboratorio di stoffe stampate creata da Mariano Fortuny y Madrazo, stilista e designer spagnolo, naturalizzato italiano.
Fortuny aveva ideato un nuovo modo di stampare i tessuti con speciali processi.
La produzione continua ancora oggi sulle macchine originali e non è visitabile per motivi di segretezza.
Lo showroom è aperto al pubblico ma non si possono scattare foto e non gradiscono comparire in alcun blog.
Fotografare gli esterni invece è permesso, perchè avviene su suolo pubblico.
12- MOLINO STUCKY
Il Molino Stucky chiude l'itinerario alla Giudecca, ma la sua storia è così particolare e interessante da meritare una pubblicazione a parte.
prossima tappa → IL MOLINO STUCKY
→ Venezia
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Videografia:
-"Jamie Oliver in Venice", stagione 1, episodio 4.
Sitografia:
-www.conoscerevenezia/chiesa-santissimo-redentore
-www.conoscerevenezia/squero-detto-crea
-www.touringclub.it/campo-s-cosmo-venezia
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