martedì 15 marzo 2022

NONANTOLA


Nonantola si trova a circa 10 km da Modena, sulla destra del fiume Panaro, al confine fra i territori di Modena e Bologna.
Il nome deriva dal numerale latino nonaginta (novanta) da cui Nonantola. Riporta al periodo romano e al sistema di organizzazione dei terreni agricoli.


La sua storia è ben esposta nel Museo Archeologico, all’interno della Torre dei Bolognesi. 

La fa da padrone la monumentale abbazia, attraverso la quale la città raggiunse un’importanza culturale pari alle potenti abbazie benedettine di Cluny e Canterbury.

nonantola



Il percorso:

1- ABBAZIA DI SAN SILVESTRO DI NONANTOLA
2- CHIESA DI SANTA MARIA FUORI LE MURA (detta SANTA FILOMENA)
3- PALAZZO DELLA PARTECIPANZA AGRARIA
4- TORRE DEI MODENESI O DELL’OROLOGIO 
5- VOX
6- TORRE DEI BOLOGNESI 
7- VILLA EMMA

Moltissimi edifici sono stati danneggiati dal terremoto del 2012.

nonantola_mappatura_Monica_Galeotti
©google earth - ©mappatura Monica Galeotti





1- ABBAZIA DI SAN SILVESTRO DI NONANTOLA

L’edificio fu costruito nell’XI secolo sui resti di una precedente Chiesa.
Varie sovrastrutture si erano poi accumulate nei secoli, soprattutto nel Settecento.
Con i restauri condotti fra il 1913 e il 1921, l'abbazia oggi si mostra in forme romanico-lombarde risalenti al XII secolo.

nonantola




LA FACCIATA
È dominata dal protiro, sostenuto da due colonne su leoni stilofori.

nonantola




Il portale è realizzato dalla scuola Wiligelmo, il grande maestro scultore della Genesi al Duomo di Modena. 

Nello stipite sinistro vi sono sei formelle che raccontano la fondazione dell’abbazia e il trasferimento delle reliquie dei santi nel monastero.

In quello destro vi sono storie della Natività e infanzia di Cristo.

nonantola



Sopra l’architrave la lunetta vede sculture del Cristo in trono affiancato da due angeli, il tutto circondato dai simboli degli Evangelisti, ed è attribuita allo stesso Wiligelmo. 

nonantola




INTERNO
L’interno a tre navate è semplice e austero.
Il soffitto a capriate è sorretto da grandi pilastri.

Il presbiterio, dove si trova l’altare maggiore, è sopraelevato e vi si accede da due scalinate laterali e una centrale.
 Generalmente custodisce le reliquie di papa San Silvestro I, titolare dell'abbazia e patrono di Nonantola.

nonantola





San Silvestro I fu il 33° papa della chiesa cattolica, in carica dal 314 al 335, anno della sua morte. Le reliquie sono giunte qui da Roma nel 756.
L’altare è decorato da formelle di Jacopo Silla dei Longhi, del 1568.

nonantola




Al momento della mia visita le reliquie si trovavano nella navata a sinistra dell'altare.

nonantola

 

Sempre nella navata sinistra, senza dubbio notevole il fronte battesimale a ottagono, che incorpora anche pezzi di epoca romana.

nonantola





Nella navata destra l’affresco della scuola degli Erri, disposto su tre fasce:
in alto la Crocifissione, al centro l’Annunciazione, in basso la Teoria di Santi.

nonantola




La meraviglia di questa abbazia è la cripta: sembrerebbe essere la più estesa fra le chiese romaniche europee.

nonantola





È sorretta da 64 colonnine.

nonantola




Custodisce le reliquie del fondatore, l’abate Sant'Anselmo, insieme a quelle delle vergini Fosca e Anseride, dei martiri Senesio e Teopompo e del Papa Adriano III.

nonantola




Danneggiata dal terremoto del 2012, l’abbazia è stata riaperta al pubblico nel 2018 a seguito di grandi lavori di ristrutturazione, come rivela una targa all'interno dell'edificio.

nonantola


D'interesse per la visita il Museo benedettino nonantolano e diocesano di Arte sacra, che conserva il Tesoro abbaziale, fra cui il ricchissimo Evangeliario detto "di Matilde"(XIII sec.) e pergamene dell'Archivio abbaziale (databili fra i secoli VIII e XIV).



2- CHIESA DI SANTA MARIA FUORI LE MURA (detta di SANTA FILOMENA)
Speculare alla Basilica, si trova sulla strada Nonatolana.

nonantola




Fondata nel 1325 dalla Compagnia dei Battuti, è stata ricostruita nel 1597 sulla preesistente.
La bella facciata presenta un portico a tre arcate in stile rinascimentale, un’abside a forma pentagonale e un campanile a torre.

nonantola





Imbocco via Roma per dirigermi verso Piazza del Pozzo.

nonantola





Si affacciano su Piazza del Pozzo: il Palazzo della Partecipanza Agraria e la Torre dei Modenesi.

nonantola






3- PARTECIPANZA AGRARIA
In questo palazzo vi è la sede amministrativa della Partecipanza Agraria, una forma di gestione collettiva di terreni agricoli, ben spiegata al secondo piano della Torre dei Bolognesi, museo della città (vedi al punto 6).

nonantola





4- TORRE DEI MODENESI O DELL’OROLOGIO 
Edificata dai modenesi nel 1261, la torre faceva parte del sistema difensivo del borgo.
È alta circa 30,5 m. e viene chiamata anche dell’orologio perché sulle facciate est e ovest si trova l’orologio del Comune, mentre sul tetto è stata innalzata nel 1500 una piccola torre campanaria.

Notevolmente danneggiata dal terremoto del 2012, è stata ripristinata nel 2018. 

nonantola



All'interno, non visitabile, vi è la Sala Civica intitolata al nonantolano Eliseo Zoboli, tra i fondatori, nel 1895, del Circolo Socialista di Nonantola, poi della Cooperativa di Consumo e della Camera del Lavoro.
È stato capo della Lega di Miglioramento fra i  braccianti e i lavoratori terrieri di Nonantola, convinto sostenitore di valori di solidarietà e collettività nonchè della necessità di alfabetizzazione dei braccianti.

In opposizione pacifica al regime fascista si ritirò per protesta a vivere in questa torre durante gli anni Venti del Novecento, fino alla sua morte nel 1940.

nonantola





5- VOX
Passata la torre mi affaccio nuovamente sulla provinciale nonantolana, dove si trova lo storico locale Vox.
Nasce come sala da ballo negli anni '70, con un ampliamento nel 1977 per contenere fino a 1500 persone.
È negli anni '80 che diventa Club.
Il patron del locale dice: "Il Vox non è una discoteca, è un club per concerti, l'attività di discoteca serve per garantire continuità al locale e alla programmazione, ma la finalità del Vox è la musica dal vivo."

nonantola





6- TORRE DEI BOLOGNESI 
Quando i bolognesi conquistarono Nonantola eressero questa torre, nel 1307.

nonantola




È alta circa 40 m. e presenta una merlatura guelfa ricoperta da un tetto a capriate del '500.

È stato carcere e poi magazzino, mentre oggi, dal 2007, è sede del Museo di Nonantola, con entrata gratuita, il sabato, la domenica e i festivi.

nonantola



Il museo racconta la storia della città attraverso la sua evoluzione, dall’età del ferro e del bronzo fino ad oggi ed è disposto su quattro piani. 
Cronologicamente inizia dall'ultimo piano con la preistoria, quindi salgo fino in cima alla torre dove un belvedere finestrato mi permette di osservare Nonantola dall'alto attraverso tutti i punti cardinali.

nonantola




A nord l'Abbazia di San Silvestro e la Pieve di San Michele.

nonantola




A sud lo sguardo è verso l'Appennino modenese e il Monte Cimone.

nonantola




QUARTO PIANO
Questo spazio analizza la fase più antica: dalla Preistoria ai Romani.

Nelle vetrine sono esposti diversi materiali provenienti dai siti archeologici delle zona.
Di particolare rilevanza è la "Lamina Aurea", un disco d'oro decorato con tecnica a sbalzo e punzone con motivi circolari. Il reperto fa presupporre che Redù, frazione di Nonantola dove sono state trovate ampie tracce di insediamenti, fosse un'importante area di culto.

nonantola




TERZO PIANO
Dall'anno 1000 al 1700:
Il Monastero e la Magnifica Comunità di Nonantola.

Viene ripercorsa l'evoluzione del borgo intorno al Monastero di San Silvestro, fondato nel 752 dal longobardo Anselmo.

nonantola



Inoltre è allestito uno spazio dedicato all'archeologia funeraria (XI secolo).
11 tombe sono state rinvenute nell'area cimiteriale scavata presso l'abbazia e 184 in Piazza Liberazione.

Qui al museo sono state ricostruite 2 sepolture.

La tomba numero 72.
La sepoltura era stata protetta da un coppo e i resti trovati in ottima condizione di conservazione.
Età: 38-40 settimane di gestazione, probabilmente una causa di morte dovuta a complicazioni durante il parto.

nonantola



Tomba numero 2
Soggetto maschile adulto, robusto e coinvolto in attività fisica intensa ripetuta a livello di tutti i distretti ossei, che ne ha segnato la struttura scheletrica, statura discreta e stato di salute abbastanza buono, anche se soggetto a carenze nutrizionali.

nonantola



Lo studio antropologico dei resti umani antichi ci racconta della vita passata riguardo gli aspetti delle malattie, il numero della popolazione e la loro cultura, anche in un'ottica di pubblica utilità.




SECONDO PIANO
Le radici del cambiamento: le trasformazioni del territorio durante l'Ottocento.

Il cambiamento avvenuto in agricoltura e di conseguenza nel paesaggio lo si deve alla storia del movimento contadino, la nascita del socialismo, l'azione cooperativa e sindacale nelle campagne.

Di particolare rilievo è la PARTECIPANZA AGRARIA.
Si tratta di una gestione collettiva dei terreni derivante da un lascito di età medievale.
Nel 1058 l'abate Gotescalco concesse in affitto ai nonantolani parte dei terreni del monastero. In cambio si fece alzare robustissime mura a difesa del borgo, che diventò un castello fortificato.
Nacque così la Partecipanza Agraria, giunta attraverso i secoli fino ai giorni nostri.

Nel 1894 diventa Ente Morale raggiungendo piena autonomia e trasforma il territorio abbattendo un bosco secolare di 900 biolche, unità di misura agraria usata in varie zone dell'Emilia, corrispondente per la zona di Modena a 2836,47 m².
Il terreno poi dissodato farà posto a coltivazioni di cereali.

Il terreno si trova a nord di Nonantola, con un patrimonio fondiario di circa 760 ha di terreno.
Il bosco che non c'è più, tagliato cent'anni fa, lo si sta ricostituendo con l'area di riequilibrio ecologico Torrazzuolo, che in gran parte si estende sui terreni della Partecipanza.

Così oggi l'area è suddivisa in prati, boschi, zone umide e aree coltivate.
Il terreno della Partecipanza viene periodicamente ripartito mediante sorteggio fra gli aventi diritto ogni 12 anni, secondo regole quasi immutate nel tempo.
È un altro modo di "possedere", alternativo alla proprietà privata.

©sito visit Nonantola (google earth) - ©didascalie Monica Galeotti




Al centro della sala trova posto la "scranna salimbeniana", una sedia di legno che può essere trasformata in uno "scaletto" da biblioteca, ingegnosa invenzione di un esponente della nobile famiglia Salimbeni, giunta al seguito di Napoleone nel 1796.
Una famiglia di ricchi proprietari terrieri che, come altre della zona, segnarono la storia economica del paese.

nonantola



PRIMO PIANO
Dagli anni venti del Novecento ad oggi.

Viene approfondito il periodo legato all'antifascismo e alla Resistenza.
Gli oggetti significativi in questo piano sono:
-la carriola, simbolo del lavoro durissimo che le comunità della Pianura Padana condussero per bonificare i terreni dalle acque.
-la bicicletta, invenzione semplice e geniale che nelle nostre terre piatte si diffuse tanto da diventare uno degli emblemi dell'Emilia.

nonantola



-la bandiera dedicata ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale, in cui sono ricamati i nomi dei caduti partigiani e civili, sintesi corale della partecipazione di Nonantola alla lotta contro il fascismo e il nazismo.
Nell'immediato dopoguerra è stata usata in numerose manifestazioni e commemorazioni.

nonantola



PIANO TERRA
Di particolare rilevanza le figure di Don Arrigo Beccari e Giuseppe Moreali grazie al ruolo che hanno avuto nella vicenda dei 
RAGAZZI DI VILLA EMMA.
Insieme alla comunità di Nonantola riuscirono a salvare 73 ragazzi ebrei.
Lo Stato di Israele donerà ad entrambi la medaglia dei Giusti tra le Nazioni.

"La storia dei ragazzi ebrei di Villa Emma a Nonantola: 1942-1943" viene esposta in una mostra al piano terra, curata dallo storico tedesco Klaus Voigt, riallestita in questa sede a seguito del sisma 2012.

nonantola




Fra il '42 e '43 Nonantola accolse 73 ragazzi ebrei giunti profughi dalla Jugoslavia in fuga dalle persecuzioni naziste.

Quando l’8 settembre i nazisti occuparono la zona di Modena, i nonantolani, guidati dal sacerdote Don Arrigo Beccari e dal medico Giuseppe Moreali, misero in atto un’operazione:
I ragazzi rimanevano nascosti fra la villa, il seminario, il convento e nelle case di alcune famiglie; si decise di travestirli da seminaristi e in questo modo riuscirono a sfuggire alle persecuzioni e a rifugiarsi in Svizzera.

Molti di loro, diventati grandi, sono tornati a ringraziare la gente di Nonantola.

nonantola





7- VILLA EMMA
Sono andata a cercare Villa Emma, oggi residenza privata, una delle costruzioni più belle dell'Emilia, realizzata nel 1898 dall'architetto Vincenzo Maestri per Carlo Sacerdoti che la dedicò alla moglie Emma Coen.

Non vi si può accedere ma da un ingresso laterale appare la sua imponenza, ancora lì a testimoniare le vicende accadute nell’ultima guerra.

nonantola




E una targa nei pressi ricorda.

nonantola



"Qui ogni scorcio vive di luce propria, qui la Bassa Padana non ha nulla di monotono e ripetitivo. Il lavoro ferve su ogni palmo di terra, con i pioppi che ondeggiano allo spirar del vento."¹







___________________________________



Letture consigliate:
-Giuseppe Pederiali, "I ragazzi di Villa Emma", Narratori di oggi, Milano, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1989; libro vincitore del premio Castello di Sanguinetto per la narrativa per ragazzi e il premio Valtesine.


Bibliografia:
-¹Bell'Italia n.104, "Uno scrigno di pietra, l'abbazia di Nonantola", di Fabio Geraldini, pp.46-57, Editoriale Giorgio Mondadori, dicembre 1994.
-pieghevole Museo di Nonantola
-Emilia-Romagna, arte e storia sulla via Emilia, l'Appennino e il Delta del Po, la Romagna, il mare, la collina, Touring Editore 2010.


Sitografia:


Nessun commento:

Posta un commento