BERGVAGABUNDENHÜTTE
Passo San Pellegrino - Moena
Uno storico rifugio affacciato sul Passo San Pellegrino e posizionato sulla Cresta delle Selle.
Lungo i crinali di questa zona (Le Selle e Costabella) è possibile visitare gli appostamenti di difesa austro-ungarici della Prima Guerra Mondiale.
Il Passo delle Selle fa parte del Sistema 2 Marmolada protetto dall'Unesco.
Questa escursione prevede la salita al Rifugio delle Selle e il crinale fino a Punta delle Selle.
COME ARRIVARE
Passo San Pellegrino lo si raggiunge da Moena oppure da Falcade.
Si trova a quota 1918 m. e separa le Dolomiti di Fassa dalle Dolomiti di Feltre.
Si trova a quota 1918 m. e separa le Dolomiti di Fassa dalle Dolomiti di Feltre.
Un tempo il valico era chiamato Monte di Allocco, da aloch o alochet, un termine che fa riferimento ai grandi prati dove ancora oggi il bestiame pascola liberamente.
Dopo che, nel 1358, la comunità di Moena concesse ai frati dell'ordine di San Pellegrino delle Alpi, di costruire un ospizio per i viandanti, il valico prese il nome attuale.
L’ESCURSIONE DALLA STAZIONE A MONTE DELLA SEGGIOVIA
Segnavia n. 604-616
Difficoltà: E
Tempo: 40 minuti salita al Rifugio delle Selle (km 1,6)
+
35 minuti da Rifugio delle Selle a Punta Le Selle (andata e ritorno).
Dislivello totale: 311 m
Lunghezza totale: km 2,5
©escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti |
Lascio l’auto al Passo di San Pellegrino e prendo la seggiovia Costabella, che mi porta comodamente ai 2175 m della stazione a monte.
Volendo evitare la seggiovia si devono aggiungere circa 50 minuti di tempo all'escursione e si sale imboccando la mulattiera italiana tracciata durante la Prima Guerra Mondiale che conduce fino a Colifon, 2364 m, attraverso l’altipiano erboso della Campagnaccia, dove c’è una galleria con postazioni in caverna.
Era l’avamposto italiano, dove i bersaglieri combattevano contro gli austriaci, che alloggiavano sulle creste.
Scendo quindi dalla seggiovia: la salita è comoda e veloce con il rifugio sempre ben visibile davanti a me.
Era l’avamposto italiano, dove i bersaglieri combattevano contro gli austriaci, che alloggiavano sulle creste.
Scendo quindi dalla seggiovia: la salita è comoda e veloce con il rifugio sempre ben visibile davanti a me.
Mi volto e la stazione a monte si allontana rapidamente dopo una breve ascesa. Ammiro il Col Margherita e il suo impianto di risalita, un capolavoro disegnato da Pininfarina nel lontano 1980, all'avanguardia per l'epoca.
Il sentiero è leggermente ripido nella parte finale dove, su una punta vicina a Passo delle Selle, ecco il rifugio, in posizione estremamente panoramica.
Visione d'insieme:
verso nord il crinale di Costabella, percorribile con l’Alta Via attrezzata Bepi Zac.
Verso sud il crinale delle Selle, dove proseguirà la mia escursione.
Il Passo divide la valle di San Pellegrino dalla Valle delle Selle e su entrambi i crinali vi sono resti dei baraccamenti austriaci 1915-1918.
PASSO DELLE SELLE
Durante la Prima Guerra Mondiale le truppe italiane erano schierate sui prati d'altura a Colifon poco più in basso, lato Val San Pellegrino.
Gli austriaci avevano i loro avamposti lungo le creste di Passo Selle e, a ridosso del passo, costruirono una "città" di baracche, lato Val di Selle-Monzoni.
Foto a confronto.
Fino al novembre del 1917 le truppe italiane tentarono di occupare gli avamposti austriaci: Cima Costabella fu persa dagli austriaci il 4 marzo 1917 e riconquistata il 16 dello stesso mese.
La guerra, qui come altrove, fu caratterizzata da alterne vicende, con vari spostamenti di confine, rilievi che diventavano ora italiani e dopo qualche giorno o poche ore di nuovo austriaci, con un costo inestimabile di vite perdute.
La guerra, qui come altrove, fu caratterizzata da alterne vicende, con vari spostamenti di confine, rilievi che diventavano ora italiani e dopo qualche giorno o poche ore di nuovo austriaci, con un costo inestimabile di vite perdute.
Lo sfondamento di Caporetto nel novembre 1917 e il ripiegamento delle truppe italiane sull’Isonzo segnò la fine delle operazioni belliche in questo settore.
Oltre alle note storiche appena descritte, nella cartellonistica di questo luogo trovo l'invito verso tutti i visitatori che saliranno, a rivolgere un pensiero e un minuto di silenzio per tutti i caduti di tutte le guerre.
Quale luogo migliore del piccolo Memoriale in ricordo dei caduti, posto proprio sul passo.
LA VIA ATTREZZATA BEPI "ZAC"
La via attrezzata va dal Passo delle Selle alla Cima dell’Uomo. Occorre imbragatura.Bepi "Zac" Pellegrin fu un pioniere di questa zona.
Dopo aver avviato il Rifugio Miralago a Passo San Pellegrino, riuscì a costruire un bivacco al Passo delle Selle.
Dopo aver avviato il Rifugio Miralago a Passo San Pellegrino, riuscì a costruire un bivacco al Passo delle Selle.
Appassionato delle sue montagne, è stato guida alpina durante gli anni '60, quando i turisti iniziarono ad esplorare le Dolomiti, e faceva parte dell'organizzazione di soccorso.
Riuscì a risistemare il sentiero di guerra che oggi porta il suo nome.
RIFUGIO PASSO DELLE SELLE 2529 m
L'antico rifugio-bivacco costruito da Bepi Zac è stato smontato e ricostruito a pochi metri dall'attuale Rifugio Passo delle Selle.
Dispone di 24 posti letto.
Assaporo un tonificante caffè in questo incantevole rifugio, prima di dirigermi verso Punta delle Selle.
PUNTA DELLE SELLE 2593 m
La mia escursione prosegue verso sud, di fianco al rifugio, verso Punta Le Selle, sull'Alta Via Bruno Federspiel n.616.Supero l’area elicottero dove alcune caprette mi fanno ciao!
Il sentiero collega vari appostamenti dove gli austriaci difendevano la montagna.
Trovo tante testimonianze del conflitto: trincee e punti di osservazione.
L'inizio del percorso è caratterizzato dalla ex postazione di fucileria austriaca.
Due immagini in loco riguardano gli anni 1915 e 1916.
La seconda immagine, inverno 1916.
Sentinella austriaca scruta gli alpini appostati al Califon.
Il cippo commemorativo intitolato all'alpinista Bruno Federspiel (1903-1983), in onore del quale è stata dedicata questa Alta Via.
Trovo resti di alloggiamenti in vari punti di questo versante.
Arrivo in cima a Punta delle Selle.
Il panorama è fantastico.
Il sentiero Bruno Federspiel prosegue in cresta in difficoltà EEA da effettuare con imbragatura.
Tocca Punta Alochet e raggiunge il crinale dei Monzoni.
Il sentiero Bruno Federspiel prosegue in cresta in difficoltà EEA da effettuare con imbragatura.
Tocca Punta Alochet e raggiunge il crinale dei Monzoni.
Ho una splendida visione di insieme con il rifugio appoggiato sulla cresta, la traccia del sentiero Bepi Zac dall’altra parte e le due vallate: San Pellegrino e Valle delle Selle/Monzoni.
La valle delle Selle/Monzoni.
Mi imbatto in una splendida stella alpina, un fiore custodito come tutti quelli che abitano l'alta montagna, da catturare solamente con lo scatto fotografico.
L'Astro alpino (Aster alpinus), un nome di derivazione greca che significa "fiore a stella".
Predilige le zone fredde, è frequente nelle Alpi, molto meno negli Appennini.
Rientro al rifugio con il sentiero in cresta, parallelo a quello fatto all'andata più in basso, dove vi sono i resti dei baraccamenti austriaci.
A questo punto, dato il meteo favorevole e il percorso così breve di questa giornata, decido di intraprendere la lunga discesa della Val di Selle/Monzoni per arrivare al mitico Rifugio Taramelli.
→ IL RIFUGIO TARAMELLI
→ DOLOMITI
→ MONTAGNE
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Note:
-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 31 luglio 2023 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.
-carta topografica Tabacco - Val di Fassa e Dolomiti Fassane 06 - 1:25.000
-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi
-le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna
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Bibliografia:
- cartellonistica Grande Guerra in loco
Sitografia:
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