Passo di Lavazè - Varena (Trento)
La Pala di Santa è una montagna delle Dolomiti di Fiemme, propaggine meridionale del gruppo del Latemar, come i vicini Monte Agnello, Pelenzana, Pisancae e Monte Cornon.
Per caratteristiche ci sono somiglianze con la catena porfirica del Lagorai.
Il punto di partenza è Passo Lavazè.
Lo si raggiunge da Cavalese, in Val di Fiemme, oppure da Bolzano risalendo la Val d’Ega.
SALITA ALLA PALA DI SANTA
Raggiunge l’altezza di 2488 m e dalla sua cima pianeggiante un meraviglioso panorama a 360°.
Segnavia n. 574
Difficoltà: E
Dislivello: 681 m
Tempo di percorrenza di andata e ritorno sullo stesso percorso: ore 3,50.
(salita ore 2,10 - discesa ore 1,40)
Km 7,3
©escursione GPS Relive 3D - ©didascalie Monica Galeotti |
Parcheggio l’auto agevolmente presso il lago e intraprendo la strada sterrata, segnavia n.574 che, in lieve salita, entra nel bosco.
Incontro un primo manufatto, presa per l’acquedotto.
Raggiunto il secondo manufatto, lascio la strada forestale in zona "Busa della neve" e imbocco il sentiero, che sale tagliando in diagonale il bosco.
Gli alberi, a tratti radi, mi concedono scorci sul lago e le cime di Oclini: Corno Nero e Corno Bianco.
Raggiungo la selletta "Le Tombole" (2065 m); da qui il sentiero si fa bruscamente più difficile: sale ripido e qualitativamente più impervio.
Uscita dal bosco mi trovo su un verde pianoro rilassante.
Vedo già la cima ma sono ancora a metà del mio percorso.
Ammiro il panorama alle mie spalle: Tesero, Cavalese e il Lagorai.
A breve incontro dei ruderi, ex ovili.
Di fronte a me un rilievo più basso che precede la cima vera e propria.
Per superare questo rilievo trovo una discreta pendenza e un tratto su massi dove occorre fare un po’ di attenzione.
In questi massi c'è abbondanza di lichene crostoso (Rhizocarpon geographicum), una specie che colonizza i substrati rocciosi delle zone fredde con superfici esposte.
Particolarmente in caso di pioggia, i massi diventano estremamente scivolosi.
Un ultimo strappo e raggiungo la cima a 2488 m.
Sotto la croce c'è il libro di vetta dove lascio il mio messaggio con data e luogo di provenienza, ma
lo trovo disordinato, le persone scrivono a caso saltando pagine bianche.
OVEST
La cima è un grande pianoro dal quale scendono prati d'alta quota e posso ammirare un panorama fantastico:
le cime di Passo Oclini, Corno Nero e Corno Bianco.
Mentre osservo il sentiero appena percorso sul crinale della Pala di Santa, vedo con dispiacere i danni causati dalla tempesta Vaia del 2018, con interi manti boschivi spazzati via dall'uragano con raffiche di vento fino a 200 km/h: secondo le stime 41mila ettari di boschi e 16 milioni di alberi fra Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e Friuli.
NORD - OVEST
All'orizzonte montagne che si trovano a circa 100 km in linea d'aria da qui, come l'Ortles.
Intravedo il Santuario di Pietralba.
NORD - EST
L'intera parete sud del Latemar e il Rifugio Torre di Pisa.
Sullo sfondo il Catinaccio.
EST
Il Monte Agnello e, se il meteo lo permette, lo sguardo può andare molto lontano: la Catena di Lagorai, le Pale di San Martino e il Monte Civetta.
Panoramica
Infine un primo piano sui Cornacci.
Rientro lungo lo stesso percorso dell’andata per tornare al Lavazè.
Osservo lungo la cresta rocciosa la Saponaria minore, dalla fioritura color rosa, presenza rara in Italia, perlopiù in Trentino Alto Adige e in Veneto.
Un saluto alla maestosa Pala e all'incantevole scenario del massiccio del Latemar.
Mi sono immersa in un mondo di meraviglia naturale.
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Note:
-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente l'8 agosto 2023 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.
-carta topografica Tabacco - Val di Fiemme Lagorai Latemar 014 - 1:25.000
-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi → Dolomiti presentazione
-le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna → Prudenza in montagna
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Sitografia:
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