venerdì 25 agosto 2023

PALA DI SANTA

Passo di Lavazè - Varena (Trento) 



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La Pala di Santa è una montagna delle Dolomiti di Fiemme, propaggine meridionale del gruppo del Latemar, come i vicini Monte Agnello, Pelenzana, Pisancae e Monte Cornon.

Per caratteristiche ci sono somiglianze con la catena porfirica del Lagorai.


Il punto di partenza è Passo Lavazè.
Lo si raggiunge da Cavalese, in Val di Fiemme, oppure da Bolzano risalendo la Val d’Ega.


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©google earth - ©didascalie Monica Galeotti





SALITA ALLA PALA DI SANTA
 Raggiunge l’altezza di 2488 m e dalla sua cima pianeggiante un meraviglioso panorama a 360°. 

Segnavia n. 574
Difficoltà: E 
Dislivello: 681 m
Tempo di percorrenza di andata e ritorno sullo stesso percorso: ore 3,50.
(salita ore 2,10 - discesa ore 1,40)
Km 7,3

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©escursione GPS Relive 3D - ©didascalie Monica Galeotti



Parcheggio l’auto agevolmente presso il lago e intraprendo la strada sterrata, segnavia n.574 che, in lieve salita, entra nel bosco. 

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Incontro un primo manufatto, presa per l’acquedotto.

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Raggiunto il secondo manufatto, lascio la strada forestale in zona "Busa della neve" e imbocco il sentiero, che sale tagliando in diagonale il bosco.

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Gli alberi, a tratti radi, mi concedono scorci sul lago e le cime di Oclini: Corno Nero e Corno Bianco.

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Raggiungo la selletta "Le Tombole" (2065 m); da qui il sentiero si fa bruscamente più difficile: sale ripido e qualitativamente più impervio. 

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Uscita dal bosco mi trovo su un verde pianoro rilassante.
Vedo già la cima ma sono ancora a metà del mio percorso. 

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Ammiro il panorama alle mie spalle: Tesero, Cavalese e il Lagorai.

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A breve incontro dei ruderi, ex ovili.

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Di fronte a me un rilievo più basso che precede la cima vera e propria. 

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Per superare questo rilievo trovo una discreta pendenza e un tratto su massi dove occorre fare un po’ di attenzione. 

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In questi massi c'è abbondanza di lichene crostoso (Rhizocarpon geographicum), una specie che colonizza i substrati rocciosi delle zone fredde con superfici esposte.
Particolarmente in caso di pioggia, i massi diventano estremamente scivolosi.

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Un ultimo strappo e raggiungo la cima a 2488 m. 

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Sotto la croce c'è il libro di vetta dove lascio il mio messaggio con data e luogo di provenienza, ma
lo trovo disordinato, le persone scrivono a caso saltando pagine bianche.

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OVEST
La cima è un grande pianoro dal quale scendono prati d'alta quota e posso ammirare un panorama fantastico:
le cime di Passo Oclini, Corno Nero e Corno Bianco.

Mentre osservo il sentiero appena percorso sul crinale della Pala di Santa, vedo con dispiacere i danni causati dalla tempesta Vaia del 2018, con interi manti boschivi spazzati via dall'uragano con raffiche di vento fino a 200 km/h: secondo le stime 41mila ettari di boschi e 16 milioni di alberi fra Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e Friuli. 

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NORD - OVEST
All'orizzonte montagne che si trovano a circa 100 km in linea d'aria da qui, come l'Ortles.

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NORD - EST
L'intera parete sud del Latemar e il Rifugio Torre di Pisa.
Sullo sfondo il Catinaccio.

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EST
Il Monte Agnello e, se il meteo lo permette, lo sguardo può andare molto lontano: la Catena di Lagorai, le Pale di San Martino e il Monte Civetta.

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Panoramica






Infine un primo piano sui Cornacci.

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Rientro lungo lo stesso percorso dell’andata per tornare al Lavazè.

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Osservo lungo la cresta rocciosa la Saponaria minore, dalla fioritura color rosa, presenza rara in Italia, perlopiù in Trentino Alto Adige e in Veneto.

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Un saluto alla maestosa Pala e all'incantevole scenario del massiccio del Latemar.
Mi sono immersa in un mondo di meraviglia naturale.

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Pala di Santa dalla Baita dei Pozzi.






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Note:

-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente l'8 agosto 2023 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.


-carta topografica Tabacco - Val di Fiemme Lagorai Latemar 014 - 1:25.000


-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi → Dolomiti presentazione


-le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna → Prudenza in montagna





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Sitografia:

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