Ora mi trovo a delineare il terzo e ultimo itinerario:
i primi due si sono svolti a piedi nel centro città, mentre questo terzo si percorre in auto, toccando alcuni luoghi non distanti.
1 - CIMITERO DI SAN CATALDO
2 - CHIESA DI GESÙ REDENTORE
3 - PARCO ENZO FERRARI
( EX AERAUTODROMO DI MODENA)
©google earth - ©mappatura Monica Galeotti |
1 - CIMITERO DI SAN CATALDO
Strada Cimitero San Cataldo
Il cimitero di San Cataldo, nel quartiere periferico La Madonnina, ospita la Casa dei Morti, un particolare edificio in cemento rosso.
Il complesso architettonico si articola in tre parti:
- Il cimitero storico, realizzato da Cesare Costa tra il 1858 e il 1876.
- Il cimitero ebraico, datato 1903.
- Il cimitero nuovo, progettato nel 1971.
Cimitero Storico
Il cimitero storico presenta un imponente quadriportico rettangolare con lunghi corridoi e colonne doriche, le facciate interrotte da elementi richiamanti i templi greci e grandi tombe di famiglia negli angoli.
All'ingresso principale, trova posto il mausoleo-sacrario dedicato ai caduti nella lotta di liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale.
Al centro, la scultura "Una Battaglia: per i Partigiani" di Arnaldo Pomodoro, realizzata nel 1971.
Cimitero ebraico
L'edificio che ospita il cimitero della comunità ebraica di Modena, funge da collegamento fra il cimitero storico e quello nuovo e contemporaneamente è un elemento divisorio fra l'antico e il moderno.
Cimitero Nuovo
La sezione moderna del cimitero fu progettata nel 1971 dagli architetti Aldo Rossi e Gianni Braghieri, seguendo uno stile razionalista-metafisico caratterizzato da linee essenziali e pulite, nell'ambito dello studio denominato "L’Azzurro del Cielo".
La Casa dei Morti
Il complesso, inaugurato nel 1987 e ancora in fase di completamento, presenta al centro del cortile un imponente edificio cubico in calcestruzzo rosso, che funge da ossario e rappresenta la Casa dei Morti, molto simile al Palazzo della Civiltà Italiana dell'EUR a Roma.
Le tombe in questa sezione moderna circondano il cortile, formando una lunga struttura a due piani con tetti azzurri, un omaggio al cimitero più antico, ma con un design contemporaneo.
Inaugurato nel 1984, è rimasto incompiuto.
2 - CHIESA DI GESÙ REDENTORE
via Leonardo da Vinci, 270
Situata nella prima periferia di Modena, la Chiesa di Gesù Redentore, realizzata nel 2008 su progetto di Mauro Galantino, si distingue per uno stile moderno e minimalista.
Le linee essenziali creano affascinanti giochi di luce, accentuati dal contrasto tra la pietra scura e il cemento bianco autopulente, che resiste allo smog e alle intemperie.
Le facciate trasparenti e le vetrate esaltano le forme geometriche della struttura.
La chiesa è visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 21, salvo durante le celebrazioni.
Io l'ho trovata chiusa (forse per manutenzione).
All'interno si trova un ciclo pittorico dell'artista olandese Bert van Zelm.
Davanti alla chiesa il Monumento ai Caduti a alle Vittime di incidenti sul Lavoro per la provincia di Modena.
3 - PARCO ENZO FERRARI
(EX AERAUTODROMO DI MODENA)
Accessi: via Emilia Ovest, viale dell'Autodromo, strada San Faustino e Viale Italia.
L'areautodromo di Modena è stato un complesso sportivo con strutture sia da aeroporto (pista in cemento, torre di controllo) che da autodromo (direzione gara e tribune).
In quest'area, precedentemente periferica, oggi parte integrante della città, si trova oggi il Parco Enzo Ferrari che ha cancellato completamente il tracciato originale.
Vista aerea dell'aerautodromo, anni '50 circa - ©comune di Modena |
Nel 1949 fu costruito l'aeroporto, mentre il circuito automobilistico fu inaugurato nel 1950 con il Gran Premio di Modena riservato a vetture di Formula 1, vinto da Alberto Ascari.
Attivo principalmente negli anni '50 e '60, l'impianto fu utilizzato per diverse attività, ma problemi di convivenza tra le varie esigenze portarono la scuderia Ferrari alla costruzione del circuito di Fiorano nel 1972, adiacente allo stabilimento di Maranello.
Il tragico incidente di Giulio Cabianca nel giugno 1961 segnò il declino dell'autodromo.
La sua Cooper uscì dal tracciato imboccando un cancello lasciato aperto: la vettura piombò sul traffico congestionato della via Emilia, causando la morte di tre persone e diversi feriti.
Cabianca morì all'ospedale poche ore dopo.
Vi fu un Gran Premio di Modena nel settembre 1961, che pose fine alle gare automobilistiche.
Dopo un ultimo gran premio motociclistico nel 1976, cadde gradualmente in stato di abbandono.
Negli anni '80, iniziarono i lavori di demolizione, culminati con la trasformazione dell'area in un parco pubblico inaugurato nel 1991.
Il parco è stato ristrutturato nel 1998-1999, aggiungendo un laghetto artificiale, una zona boschiva, e un vasto prato per eventi estivi.
Gli eventi più rilevanti sono stati:
. la Festa nazionale dell'Unità con il comizio di Enrico Berlinguer il 18 settembre 1977.
. La Festa provinciale dell'Unità il 12 settembre 1987 con il concerto di Bob Dylan.
. Il record mondiale di pubblico pagante per un artista singolo, 225.000 spettatori, con il concerto Modena Park di Vasco Rossi nel 2017.
©tgcom24.it |
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La mia visita al parco si concentra sul lato prospiciente la via Emilia ovest, con:
MONUMENTO DEGLI AVIATORI,
MONUMENTO A ENZO FERRARI,
MONUMENTO A TAZIO NUVOLARI.
Il Monumento degli Aviatori sorge all'incrocio con viale Italia, delimitando l'area del parco Ferrari che un tempo ospitava l'Aerautodromo di Modena.
È costituito da un esemplare di aeroplano da addestramento, un Fiat G46 prodotto tra il 1948 e il 1952, un biposto utilizzato anche dall'aereo club modenese fino al 1972.
Entro nel parco e, all'angolo nord-est, c'è il monumento, alto 6,70 m, dedicato a Enzo Ferrari.
È stato realizzato nel centenario della sua nascita (1898-1998) dallo scultore Marino Quartieri (1917-2002) su commissione di Piero Ferrari, figlio del Drake.
Dal basso in alto:
. il mitico Nuvolari, in rappresentanza di tutti i piloti della scuderia Enzo Ferrari, progetta il motore con la collaborazione del figlio Dino, dei tecnici e dei meccanici.
. Enzo Ferrari che assiste al cambio delle gomme.
. Il momento esaltante della vittoria e i piloti che si abbracciano.
Lungo il sentiero Tazio Nuvolari incontro il busto dell'artista Alessandro Rasponi, dedicato a Nuvolari.
Come indica la targa, Tazio Nuvolari (1892-1953) cominciò in sella alle moto vincendo il campionato italiano nel 1924 e 1926.
Passato poi alle auto, gareggiò con successo fino al 1950, vincendo ogni tipo di corsa, con una capacità di guida e un'audacia tali da farlo diventare leggendario e meritargli il soprannome di "Campionissimo".
"Quando corre Nuvolari..."
©frederikgamard01/youtube
La storia recente di Modena è profondamente legata all'industria automobilistica, iniziando con ENZO FERRARI e VITTORIO STANGUELLINI nel primo Novecento, rendendo Modena e provincia famosa in tutto il mondo come capitale dei motori.
Nel corso degli anni, a questi primi costruttori se ne sono aggiunti altri:
la MASERATI, acquistata nel 1939 da Adolfo Orsi e trasferita a Modena l'anno successivo,
la BUGATTI, con sede a Campogalliano dall'87 al '95, poi divenuta tedesca,
la DE TOMASO, fondata nel 1959 da Alejandro de Tomaso, attiva fino ai primi anni 2000.
Nel 1991, Orazio Pagani ha fondato la PAGANI AUTOMOBILI a San Cesario sul Panaro, producendo auto sportive di lusso, inclusa la Zonda HP Barchetta, la più costosa al mondo, prodotta in tre esemplari e venduta a 20 milioni di euro.
Le varie industrie automobilistiche, sono dotate ognuna di un museo rappresentativo.
Il costo del biglietto d'ingresso per questi musei è elevato, pertanto non ho ancora avuto il piacere di visitarli. Conto di farlo in un prossimo futuro per illustrarli.
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Sitografia:
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