Lo scultore Gianbologna (Jean de Boulogne, di Douai, in Fiandra) fu scelto nel 1563 per intagliare la statua.
Fu il simbolo del potere papale: il Nettuno domina le acque come il Papa domina il mondo.
Fu il simbolo del potere papale: il Nettuno domina le acque come il Papa domina il mondo.
Quel potere in grado di dare acqua, sostentamento.
L'artista andò col modello del colosso a Roma, per sottoporlo al giudizio di Pio IV.
Traducendo in grande la statua, Gianbologna non seguì ciecamente il modello in bronzo mostrato al papa (conservato ora al → Museo Civico Medievale) e ideò, a glorificazione pagana dell'acqua, un poetico scoglio marino, su cui il dio dei mari impera in sua classica nudità, mentre sottili rivi d'acqua si uniscono a piccoli mostri, a conchiglie, a formose sirene.
Considerando che è stata voluta dal Papa, la fontana è abbastanza discinta.
I putti ridenti ai piedi del Dio Nettuno rappresentano il Gange, il Nilo, il Rio delle Amazzoni e il Danubio, cioè i fiumi dei continenti allora conosciuti.
I putti ridenti ai piedi del Dio Nettuno rappresentano il Gange, il Nilo, il Rio delle Amazzoni e il Danubio, cioè i fiumi dei continenti allora conosciuti.
Oggi la superba fontana del Nettuno è alimentata dall'acquedotto del fiume Setta.
Il Gigante ha avuto restauri negli anni 1726, 1762, 1888, 1907, 1988 e 2017.
L'ultimo restauro è costato un milione di euro, di cui oltre la metà versati da imprese locali e dalle donazioni dei cittadini.
Anche la Maserati, casa automobilistica fondata a Bologna, che ha fatto del tridente del Nettuno il proprio simbolo, ha contribuito al restauro.
Il restauro è durato quasi due anni (2016-2017).
Illustro il 'prima' e il 'dopo'.
Ieri...
...e oggi.
Ieri...
...oggi.
Esistono copie esatte della fontana in diverse parti del mondo :
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