martedì 28 giugno 2016

SANTUARIO DI SANTA MARIA DELLA VITA

via Clavature, 8-10 - BOLOGNA


aggiornato 2022

Il complesso monumentale di Santa Maria della Vita, è l'esempio più importante di barocco bolognese. La sua cupola è stata disegnata dal Bibiena, imponente ed elegante, il "Cupolone" di Bologna.
Sorto nel XIII secolo per soccorrere poveri infermi, ebbe qui un ospedale.


Sono 2 le sezioni da visitare :

1 - LA CHIESA
2 - L'EX OSPEDALE DELLA CONFRATERNITA DEI BATTUTI 


La chiesa a tre navate è soprattutto nota per conservare il più importante gruppo scultoreo in terracotta del Rinascimento italiano, il "Compianto sul Cristo Morto", di Nicolò dell'Arca.

L'ex Ospedale oggi ospita un piccolo museo e l'Oratorio dei Battuti dove è conservato l'altro bellissimo gruppo scultoreo "Transito della Vergine", di Alfonso Lombardi.

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LA STORIA

Raniero Barcobini Fasani, eremita e frate minore perugino, si diresse a Bologna nel 1260 invitato dal podestà di una illustre famiglia bolognese, i Mariscotti.

Raniero faceva parte di una confraternita di frati flagellanti, che si flagellavano le carni per riprovare su se stessi le pene del Cristo, chiedendo allo stesso tempo la pace fra le fazioni cristiane il lotta fra loro, al grido, lungo il cammino, di "Pace! Pace!".

Giunto a Bologna con 20.000 seguaci fondò i Battuti Bianchi e organizzò un ospedale nel centro della città per gli infermi e i pellegrini.

L'ospedale e la confraternita iniziarono ad operare nel 1275 e la chiesetta situata di fianco all’ospedale prese il nome di "Chiesa della Vita".

Nel tempo la chiesetta si trasformò in un grandioso santuario, l’ospedale sempre più importante e un oratorio per la confraternita.

Con le riforme napoleoniche, alla fine del 1700 i beni vennero espropriati e divennero pubblici.
Nel 1801 l’Ospedale della Vita venne unito a quello della Morte, situato esattamente nel palazzo di fronte (oggi ospita il Museo Archeologico), formando così il "Grande Ospedale della Vita e della Morte", nel quale confluirono anche altri ospedali bolognesi.

Nel 1814 il complesso degli ospedali assunse la denominazione "Ospedale Maggiore", ancora oggi una delle principali istituzioni ospedaliere della città.

Oggi il complesso di Santa Maria della Vita è di proprietà dell’azienda sanitaria cittadina, l’azienda USL di Bologna.

Per convenzione la gestione è affidata alla Fondazione Cassa di Risparmio, attraverso Genus Bononiae. Musei nella città.

LA FACCIATA

È realizzata con stucchi e dettagli decorativi: cornici e capitelli in cemento.
All'apice del frontone triangolare l'emblema della confraternita: la croce latina con flagelli appesi ai lati, eretta sui tre monti del Calvario.
Nelle due nicchie ai lati dell'ingresso, le sculture di Raniero Barcobini Fasani e Bonaparte Ghisilieri, a ricordo dell'origine della compagnia.

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L'INTERNO

Sull'altare l'affresco tardogotico Madonna in trono con Bambino, attribuita a Simone dei Crocifissi, davanti al quale si dice che il pittore Guido Reni pregasse ogni mattina per lavare il peccato di giocare d'azzardo nelle losche osterie del mercato.

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A lato dell'altare il bellissimo organo del 1867.

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La cupola sopra l'altare presenta ornati elegantisssimi.

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La grande cupola invece presenta Le quattro Sibille: Cumana, Frisia, Eritrea e Persica, opera dello scultore forlivese Luigi Acquisti.

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Il Compianto sul Cristo Morto, di Nicolò dell'Arca, si trova nella cappella a destra dell'altare maggiore e merita una pubblicazione a parte, il link è a piè di pagina.



L'accesso al piano superiore all'antico Ospedale della Vita mi permette di visitare il Museo della Sanità e di accedere all'Oratorio dei Battuti per ammirare la bellissima composizione di statue in terracotta,

 il TRANSITO DELLA VERGINE, di Alfonso Lombardi, 1522.


Sono 14 statue in terracotta, poco più grandi del naturale.
 Il gruppo scultoreo si rifà ad un episodio drammatico descritto nei Vangeli Apocrifi e nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.
 Racconta come durante i funerali della Vergine, Anania, un sacerdote ebreo, si fece avanti per rovesciare il feretro e bruciarne il corpo. Il gesto profanatore fu impedito dagli Apostoli, che lo colpirono e lo fecero cadere a terra, e dall'apparizione di un angelo armato di spada, che recise le braccia del sacerdote.

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L'Oratorio, con ricchissime decorazioni in stucco, oro e affreschi, era riservato ai membri della Confraternita, che vi svolgevano le attività di culto e di gestione dell'ospedale, con assistenza agli infermi. 

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Il soffitto è di ispirazione veneziana, con tele del Seicento a tema di devozione mariana.
Inoltre stucchi dorati, con putti e vegetali.

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Ad attrarre l'attenzione però è il bellissimo gruppo scultoreo  di Alfonso Lombardi.
Le immagini.

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Dall'ultimo piano della libreria Ambasciatori si intravede la cupola del santuario.

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Santa Maria della Vita, un monumento ricco di opere d'arte, imponente ed elegante.




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Bibliografia:
- Corrado Ricci e Guido Zucchini, "Guida di Bologna", Ed. Alfa Bologna, ristampa 1976 (originale 1968).
- legende esterne Santuario di Santa Maria della Vita.


Sitografia:



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