MADRID
aggiornato dicembre 2020
Plaza de la Cibeles, Palacio de Comunicaciones.
La zona di El Retiro è a mio avviso la più bella della città, con un concentrato di cultura e bellezza da non poter essere contenuta in un solo giorno.
Plaza de la Cibeles, Palacio de Comunicaciones.
Il Buen Retiro è un grande parco cittadino, il Prado uno dei musei più famosi al mondo, a pari merito con gli altri due: Reina Sofia e Thyssen-Bornemisza.
Una grande area con tanta roba da vedere.
Quindi ho creato due percorsi, questo è il primo: parte da Plaza de la Cibeles, attraversa metà parco e si conclude al Reina Sofia.
L'ho percorso la domenica perchè il Reina è ad entrata gratuita dalle 13:30 alle 19:00 (gratuito anche la sera dalle 19:00 alle 21:00 nei giorni di apertura).
Primo percorso:
1- PLAZA DE LE CIBELES
2- PUERTA DE ALCALA'
3- PARQUE DEL BUEN RETIRO:
a- Barche a remi
b- Monumento ad Alfonso XII
c- Fuente egizia
d- Palacio Velazquez
e- Palacio de Cristal
f- El Angel Caido
4- El Brillante (cibo)
5- CENTRO DE ARTE REINA SOFIA
©google map - ©Monica Galeotti mapping |
1- PLAZA DE LA CIBELES
E' la più importante rotatoria di Madrid, con la spettacolare FONTANA DELLA DEA CIBELE al centro.
Realizzata nel 1780 da Ventura Rodrìguez, è sempre stata amata dai cittadini.
Quando il Real Madrid vince una coppa importante, tutta la squadra si riunisce qua, a festeggiare con migliaia di tifosi.
Fontana de la Cibeles - ©Wikipedia |
Oltre al Palacio de Comunicaciones, un altro edificio è degno di nota: la sede nazionale del Banco de España (1891).
PALACIO DE COMUNICACIONES (Plaza de Cibeles).
Visto nella foto di apertura, il palazzo è sede del Comune e contiene uno degli spazi culturali più importanti:
CENTRO CENTRO.
Ospita mostre contemporanee distribuite su quattro piani.
All'entrata mi sono prenotata per il Mirador de Madrid:
un biglietto a pagamento e un orario per la salita in ascensore all'ottavo piano.
In cima un magnifico panorama su tutta la città.
Anche un piccolo tetto/giardino verde con piante aromatiche.
2- PUERTA DE ALCALA'
Un tempo porta trionfale circondata da mura, oggi due volte all'anno (in autunno e in primavera), greggi di pecore passano da qui per venire poi trasferite ai pascoli invernali (ed estivi), secondo un antico rituale.
3- PARQUE DEL BUEN RETIRO
Un enorme parco pubblico con diversi punti interessanti.
E' aperto al pubblico da 1868; prima di allora era proprietà privata esclusiva del re Filippo IV e dei membri della sua corte.
Percorrerlo tutto significa riempire un'intera giornata, a meno che non lo si percorra in bicicletta, quindi ho diviso il percorso in due giornate, accomodandolo insieme ai musei che lo circondano.
Puerta de Alcalà coincide con l'entrata principale del parco.
Subito un bel tappeto di fiori mi porta ad una bella fontana
e al lago artificiale, dove esiste un noleggio di
a- Barche a remi.
Sulla sponda orientale
b- il MONUMENTO AD ALFONSO XII,
con grandi colonne e leoni di marmo.
Sulla sponda meridionale la
c- FUENTE EGIPCIA (Fontana egizia)
dove, secondo la leggenda, Filippo IV avrebbe sepolto un'immensa fortuna.
d- PALACIO DE VELAZQUEZ
Oggi è sede di mostre temporanee.
e- PALACIO DE CRISTAL
Il più bel monumento del parco.
Costruito nel 1887 come giardino d'inverno per fiori esotici, è una magnifica struttura in metallo e vetro, oggi adibita a mostre temporanee organizzate dal Centro de Arte Reina Sofia.
f- EL ANGEL CAIDO (l'Angelo Caduto, ossia Lucifero)
Una delle poche statue del demonio esistenti al mondo. La leggenda dice che si trovi a '666' m. sul livello del mare.
Da questa fontana percorro il Paseo Fernán Núñez ed esco dal parco.
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Prima di entrare al Reina Sofia mi fermo a pranzo a
4- EL BRILLANTE
per uno spuntino street food.
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5- CENTRO DE ARTE REINA SOFÍA
Il centro d'arte contemporanea è famoso per ospitare il 'Guernica' di Picasso, l'opera d'arte spagnola più famosa nel mondo.
Possiede opere delle correnti americane ed europee del XX secolo.
E' uno spazio notevole anche dal punto di vista architettonico, ricavato da un ospedale settecentesco, con due ascensori in vetro all'esterno.
Sull'ascensore.
La parte retrostante è un ampliamento, Edificio Nouvel, con auditorium, una libreria, un caffè e la biblioteca del museo.
Il 'Guernica' di Picasso non cambia mai posizione:
sala 206, secondo piano.
La mia visita parte da qui, l'opera misura 3,5 m. per 7,8 m. ed è il simbolo dello stile cubista al quale Picasso legò il proprio nome, ispirato dalle maschere rituali africane.
Un quadro complesso, per ammirarlo al meglio occorrerebbe tempo per soffermarsi ad esaminare nel dettaglio tutti i singoli elementi.
Guernica fu la risposta di Picasso al bombardamento della cittadina basca di Gernika (Guernica), compiuto il 26 aprile 1937 dalla legione Condor di Hitler su richiesta di Franco.
Nell'attacco morirono almeno 200 persone e gran parte della città fu distrutta.
Il dipinto fu poi trasferito negli Stati Uniti e tornò in Spagna nel 1981.
Picasso aveva espresso il desiderio che il quadro fosse riportato nella sua terra d'origine solo dopo la restaurazione della democrazia.
"Avete fatto voi questo orrore, maestro?", chiese l'ufficiale nazista.
"No, l'avete fatto voi", rispose Picasso.
Oggi il quadro è uscito dal contesto storico per diventare universale.
Vi sono altri numerosi quadri di Picasso e di maestri del cubismo come George Braque.
Inoltre gli esponenti maggiori del Surrealismo:
Renè MAGRITTE - "Grelots roses, ciels et lambeaux" (Campane rosa, cieli e frammenti), 1930.
Joan MIRÓ - "Pintura", olio su tela, 1925.
Mirò, il cui museo interamente dedicato si trova a Barcellona, si è distinto con l'uso di colori primari vivaci. Ha ottenuto il riconoscimento internazionale in seguito ad alcuni dipinti, diventati simbolo delle Olimpiadi di Barcellona 1992.
Joan MIRÓ - "Pintura" (Testa e Ragno), 1925.
Salvador Dalì, "El Gran Masturbador", 1929.
Tutte le opere qui conservate sono un lascito dell'artista allo Stato spagnolo, circa una ventina.
Salvador Dalì' - "L'uomo invisibile", 1929-1932.
L'esperimento di visualizzazione non soddisfece l'artista, che lasciò l'opera non finita.
Salvador DALI' - "La memoria della moglie-ragazza",
probabilmente un simbolo della morte morale, dove la decomposizione degli esseri e delle cose fa sì che l'uno e l'altro sono confusi in un magma irriconoscibile.
"Ritratto di Joella", realizzato da Dalì e dal suo amico Man Ray (Emmanuel Radnitzky), 1933, gesso, legno e cristallo.
Il lato sinistro del viso contiene il cielo con le nuvole allungate ispirate ad Andrea Mantegna. Il lato destro è un muro di mattoni che cerca di opprimere il cielo.
Il centro d'arte contiene tantissime opere contemporanee interessanti ma, dopo un certo tempo passato ad osservare, l'occhio e la mente si stancano e non arriva più niente.
Occorrerebbero intervalli, di ore o di giorni, per spostarsi a poco a poco ed osservare senza limitazioni; ma si sa, quando viaggiamo e visitiamo un'altra città il tempo a disposizione non è quasi mai sufficiente.
Ho cercato di apprezzare quanto più possibile.
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