martedì 19 giugno 2018

CASTEL SANT'ANGELO


Questa grande costruzione circolare, uno degli edifici più famosi di Roma, non si trova nella città del Vaticano, ma confina con i Palazzi Vaticani, e ha garantito per molto tempo una via di fuga ai papi in caso di pericolo.


Roma-Castel-Sant'Angelo




Ho appena visto il famoso affresco nelle Stanze di Raffaello "Incendio di Borgo" ai Musei Vaticani.
Borgo è il quartiere che fiancheggia le mura vaticane, costituito ancora oggi da strade medievali,

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ed è il quartiere dominato da Castel Sant'Angelo.


Ma procedo dall'inizio:
si può dire che l'edificio sia stato nei secoli un cimitero per i morti e un rifugio per i vivi.
E' stato infatti costruito nel II secolo come Mausoleo di Adriano.

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Nel VI secolo fu trasformato in una fortezza papale.
Fu Papa Gregorio Magno nel 590 a dare il nome di Castel Sant'Angelo dopo aver visto un angelo apparire al di sopra dell'edificio per annunciare la fine dell'epidemia di peste a Roma.

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Nel 1277 venne costruito il passaggio segreto, detto il "passetto", di cui si servirono molti pontefici, come ad esempio Clemente VII che, nel 1527, all'epoca del sacco di Roma da parte dell'Imperatore Carlo V, si rifugiò nella fortezza insieme a centinaia di persone.

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Qui vedo in prospettiva il Passetto di Borgo, 1.200 metri di lunghezza e, sullo sfondo, San Pietro e i Musei Vaticani.

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Oggi all'interno si trova il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo costituito, partendo dal basso, da:
- il Mausoleo di Adriano
- il Castello Fortificato
- gli Appartamenti Papali
- la Terrazza dell'Angelo.

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Il percorso inizia dal CASTELLO FORTIFICATO e i suoi quattro bastioni.
Un camminamento in cima alle mura esterne, detto "marcia ronda", collega fra loro i quattro bastioni intitolati ai quattro evangelisti, posti agli angoli della cinta muraria, quadrangolare, perimetro dell'antico basamento del Mausoleo di Adriano.

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Roma - Castel-Sant'Angelo - ©www.capitolium





Il bastione San Marco venne adattato, come tutti gli altri, all'uso dell'artiglieria pesante.

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Da qui vi è l'accesso al Passetto di Borgo che unisce Castel Sant'Angelo al Vaticano.
Il Passetto si può visitare, ma solo a piccoli gruppi accompagnati dal personale del museo previa prenotazione.

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Completato il percorso esterno dei bastioni, entro nell'edificio per raggiungere la rampa diametrale, un passaggio ingegnoso dell'architetto Nicolò Lamberti per Bonifacio IX.
L'intervento, ottenuto dal taglio diametrale delle antiche mura romane del Mausoleo, permetteva di avere un accesso nascosto per salire agli appartamenti dei papi.

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Si diceva del taglio alle antiche mura, infatti a metà strada troviamo le mura romane con la 
SALA DELLE URNE, l'ambiente più sacro del mausoleo, dove furono custodite le spoglie della famiglia imperiale fino al tempo di Caracalla, 217 d.C.

A sinistra una lapide reca le parole che l'Imperatore Adriano avrebbe dedicato alla sua stessa anima, versi resi celebri da Marguerite Yourcenar nel suo romanzo "Memorie di Adriano", uno dei libri più belli che abbia mai letto.

"Anima vagula blandula
hospes comesque corporis
quae nunc abibis in loca
pallidula, rigida, nudula,
nec ut soles dabis iocos"

"Piccola anima smarrita e soave,
compagna ed ospite del corpo,
ora t'appresti a scendere in luoghi
incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti"

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In origine la sala aveva il soffitto decorato da stucchi e le pareti ricoperte di marmi, lo si può attestare dai fori delle grappe metalliche che servivano per fissarli.

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Dalla finestra-loculo sempre a sinistra si intravede l'angelo che troveremo presto nel cortile superiore.

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Superata la Sala delle Urne, la rampa prosegue e, l'uscita a sinistra mi porta al piano del
 CORTILE DELL'ANGELO,
 a pianta rettangolare, spazio di rappresentanza e di accesso agli Appartamenti Papali, situati alle spalle dell'Angelo.
La finestra in basso dietro l'Angelo appartiene alla Sala delle Urne appena visitata.

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La statua di San Michele Arcangelo al centro del cortile è di Raffaello da Montelupo, 1544.
E' l'Angelo cui fu dedicato questo castello dopo la leggendaria apparizione.

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La statua infatti è rimasta per più di 200 anni sulla terrazza più alta, ma venne rimossa nel 1747 perchè danneggiata, e sostituita con quella attuale.

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Alla sinistra dell'Angelo l'edicola della Cappella di Leone X, disegnata da Michelangelo.

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GLI APPARTAMENTI PAPALI

Durante il Rinascimento i papi dotarono Castel Sant'Angelo di appartamenti ove poter vivere con ogni confort, per usufruirne quando costretti ad abbandonare il Vaticano.
Clemente VII, ad esempio, durante il sacco di Roma vi rimase per sette mesi.

Inizio dalla Sala di Apollo, grande salone voltato con decorazione a grottesche su fondo bianco, con storie di Apollo che danno il nome alla sala, completata nel 1547 da Perin del Vaga, al tempo di Paolo III.

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Ad un livello superiore si percorre un corridoio anulare.

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Numerosi e meravigliosi sono gli affacci panoramici.

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La Loggia di Giulio II si affaccia sul Tevere e offre un panorama suggestivo: si può ammirare il Ponte dell'Angelo che collega il castello al Lungotevere, ad un passo da via dei Coronari.

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Continuo a percorrere il corridoio anulare: sul lato opposto trovo la Loggia di Paolo III, al secolo Alessandro Farnese, uno dei grandi mecenati del '500. Educato nella raffinata corte di Lorenzo il Magnifico a Firenze, oltre a commissionare a Michelangelo il Giudizio Universale nella Cappella Sistina, avviò a Castel Sant'Angelo una vasta campagna architettonica e decorativa.
Fu anche il Papa della Controriforma, in risposta alla riforma protestante di Martin Lutero.

La Loggia, ingresso ai suoi appartamenti privati, fu decorata da Girolamo Siciolante da Sermoneta con episodi della vita di Adriano.

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La Sala Paolina (cioè di Paolo III).
Si tratta della sala di rappresentanza del suo appartamento, il luogo dove riceveva gli ospiti.
La volle così sfarzosa per comunicare visivamente il primato della chiesa di Roma.
La decorazione fu eseguita nel 1547 da Perin del Vaga e i suoi aiuti, fra cui Pellegrino Tibaldi e Girolamo Siciolante.

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Sulle pareti brevi dominano San Michele Arcangelo, sotto la cui figura si vedono due babbuini a ricordo di un dono portato al papa da ambasciatori stranieri,

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e la figura di Adriano.

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In un'altra ala dell'appartamento trovo la Sala della Biblioteca, vecchio accesso all'archivio pontificio.
La volta, 1545, è di Luzio Luzi, allievo di Perin del Vaga. Le pitture sono ispirate a quelle romane di età imperiale, in particolare a quella della Domus Aurea di Nerone.

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Sul grande camino campeggiano le due imponenti figure allegoriche della Chiesa e di Roma.

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Sala dell'Adrianeo, con scene a tema mitologico, intercalate da figure di satiri, sempre di Luzio Luzi.

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 Sala del Tesoro
E' stata da taluni identificata come la vera cella sepolcrale di Adriano.
Qui si sarebbe trovato infatti il sarcofago in porfido che forse ne custodiva le spoglie.
Il sarcofago, rimaneggiato da Carlo Fontana, oggi è il catino battesimale della Basilica di San Pietro.
In questa stanza Paolo III vi fece conservare l'Archivio dello Stato Pontificio e l'Archivio Segreto, probabile riserva aurea, un vero e proprio tesoro.

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La Cagliostra
Questo ambiente costituiva il piano superiore della Loggia di Paolo III.
Nel Settecento queste piccole stanze costituirono una prigione per detenuti di riguardo, fra cui il celebre avventuriero e alchimista Giuseppe Balsamo, noto come Cagliostro, da cui la denominazione della stanza.
Cagliostro nel 1789 fu rinchiuso in attesa del processo che lo vedeva imputato per reati gravi, fra cui la massoneria.

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All'ultimo livello del castello, prima di uscire sulla grande terrazza, trovo la Sala delle Colonne, che conteneva "l'Archivio Nuovo" sotto Benedetto XIV Lambertini ma, nel 1798 durante l'occupazione francese, i documenti furono frettolosamente trasferiti in Vaticano, loro sede attuale, utilizzando il Passetto di Borgo.
Oggi la sala ospita mostre temporanee.

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IL TERRAZZO DELL'ANGELO

Sono arrivata nel punto più alto, la bella terrazza che prende il nome dalla colossale statua bronzea dell'Arcangelo Michele.

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Per secoli il terrazzo è stato luogo dove si svolgevano i fuochi d'artificio, famosi in tutta Europa, ammirati e immortalati da tanti artisti e viaggiatori.
Si tenevano in occasione di elezioni pontificie e ricorrenze religiose e cittadine.

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La statua dell'Arcangelo Michele è stata eseguita nella metà del Settecento dall'artista fiammingo Peter Anton van Verschaffelt.

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Accanto si nota la cosiddetta 'campana dei condannati', il cui rintocco annunciava le esecuzioni capitali effettuate nel sottostante Cortile delle Fucilazioni.

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La terrazza dona una vista che spazia sulla città: ecco alcune immagini alla scoperta dei monumenti più celebri.

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In primo piano la cupola di San Salvatore in Lauro e quella di Sant'Agnese in piazza Navona.

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La cupola del Pantheon e il Monumento a Vittorio Emanuele II.

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Dalla terrazza il percorso mi porta al Mausoleo sotterraneo, attraverso la Rampa Elicoidale che un tempo collegava l'Atrio del Mausoleo (ingresso monumentale) alla Sala delle Urne:
 i cortei funebri portavano le spoglie dell'imperatore e da questa rampa salivano un dislivello di oltre 12 metri.
Durante la trasformazione nel periodo papale la rampa venne interrata perchè facilmente aggredibile dai nemici. E' stata riaperta nella prima metà dell'Ottocento.
Oggi il percorso di visita, dall'alto verso il basso, ci fa immaginare di aver deposto le ceneri dell'imperatore nella Sala delle Urne e di essere pronti a lasciare il mausoleo.

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Dromos e Atrium
Siamo nell'Atrium, ovvero l'accesso al Mausoleo, verso il quale ci accompagna il Dromos, l'alto corridoio voltato, un tempo perfettamente in linea all'antico Pons Aelius, oggi Ponte Sant'Angelo.
La grande nicchia sullo sfondo ospitava una colossale statua dell'Imperatore Adriano: ne rimane solo la testa, oggi conservata nella Sala della Rotonda del Museo Pio Clementino, Musei Vaticani.

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La testa della statua colossale conservata ai Musei Vaticani.

©lickriver.com



Il Museo della Civiltà Romana all'EUR, conserva il modello dell'antico Mausoleo così come doveva apparire nella Roma imperiale:
rivestito di lastre di marmo, culminava con un giardino pensile sul quale svettava una statua in bronzo con l'Imperatore Adriano come dio Elio alla guida di una quadriga.

modello museo della civiltà romana
©Museo della Civiltà Romana




Bene, eccomi all'uscita; ho attraversato secoli di storia e goduto la meravigliosa vista sulla città dalla terrazza, in cima a Castel Sant'Angelo.

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Ho incontrato gabbiani in alcuni anfratti del castello e anche loro confermano:
il panorama è bellissimo, da quassù si vede tutta Roma!

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Bere e mangiare in zona  ↦ BIBLIOBAR, un chiosco sul 'fianco' di Castel Sant'Angelo.










Bibliografia:
-cartelli esplicativi all'interno del museo




Sitografia:






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