ARCIPELAGO TOSCANO
Terzo e ultimo percorso qui sull’isola di Capraia.
Lo Stagnone è l’unico bacino d’acqua naturale dell’isola, anche se purtroppo la siccità dovuta al cambiamento climatico ha fatto danni enormi, tanto da aver trovato già nel mese di maggio lo Stagnone completamente a secco.
Ciononostante ho trovato questo percorso, che interessa l’area centrale dell’isola, il più interessante dei tre.
IL PERCORSO
Sentieri CAI 406-405-402
Difficoltà: E*
Tempo di percorrenza: ore 5,30
Lunghezza: km 15
Dislivello: 599
©escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti |
LE TAPPE
1- PAESE (CHIESA DI SAN NICOLA)
2- SELLA DELL'ACCIATORE
3- STAGNONE
4- MONTE LE PENNE
5- LAVANDERIA EX CARCERE (OGGI AZIENDA LA MURSA)
6- DIRAMAZIONE OVILE EX CARCERE
7- PORTO
Fino alla Sella di Monte Cancelle il tragitto è lo stesso dell’itinerario di Punta dello Zenobito (→ vedi itinerario).
Parto quindi dalla Chiesa di San Nicola sentiero 406.
Raggiunto Il Piano, proseguo a destra sentiero 405.
Mi stacco dalla Strada Vicinale del Semaforo quando arrivo al bivio Sella di Monte Cancelle, sentiero 402.
Diventa un sentiero di montagna, con saliscendi, a tratti sconnesso, a tratti bellissimo e riposante.
Sull’altura osservo la strada che dovrò percorrere: la Sella dell'Acciatore con la piccola deviazione panoramica sulle rocce a strapiombo, la risalita alla sella del Monte Forcone e, il lontananza, il Monte le Penne.
L’altura è panoramica anche sul paese.
2- SELLA DELL'ACCIATORE
Arrivo alla Sella dell'Acciatore e vedo una distesa incredibile di asfodeli, ormai quasi tutti sfioriti data la stagione, ma il colpo d’occhio è fantastico e la foto non rende.
Gli asfodeli amano i prati soleggiati e sono invadenti nei terreni montuosi con rocce affioranti e nei terreni soggetti a pascolo eccessivo perchè, al contrario di altre piante erbacee, le loro foglie si rigenerano in continuazione anche se vengono mangiate.
Vale la pena effettuare la breve deviazione verso il mare perché dalle rocce a strapiombo di questa sella si può vedere Cala del Fondo.
Cala del Fondo.
Luogo ideale per effettuare un meritato riposo, minimo ma godereccio pranzo con pizza rossa dell’alimentari del paese.
Il calore della temperatura la rende croccante al punto giusto.
Riprendo il sentiero dalla segnaletica della Sella e risalgo il Monte Forcone, il sentiero è ripido ma breve.
Prosegue quasi pianeggiante in rilassante discesa per via di piccoli prati che fanno sembrare questo tratto il sentiero di un giardino.
Trovo il Cardo saettone (Carduus pycnocephalus).
In Italia è presente più o meno ovunque, ma sempre in zone incolte o bordi delle vie.
3- STAGNONE
Lo Stagnone è un piccolo lago che si estende su una superficie di circa mezzo ettaro.
Ma la sua estensione varia secondo le stagioni.
È di carattere alluvionale, quindi lo si ritrova pieno d’acqua alla fine delle precipitazioni autunnali mentre risulta completamente prosciugato dopo la siccità estiva.
A causa del cambiamento climatico e conseguente maggiore durata di siccità lo trovo completamente asciutto già alla fine del mese di maggio.
Quando l’acqua è presente si sviluppa una vegetazione di tipo palustre, dove vengono a svernare numerosi uccelli migratori.
Il lago si trova dalle parti di Punta e Cala del Recisello, che infatti scorgo dall'alto subito dopo.
Da qui fino al Monte le Penne il sentiero è un saliscendi in cresta, per brevi tratti esposto sulle rocce ripide che arrivano al mare.
È il tratto più bello e divertente del percorso.
Arrivo al Monte le Penne con un ultimo strappo in salita di 250 m.
4- MONTE LE PENNE
Dalla conformazione delle sue rocce appuntite ben si capisce perché gli è stato dato questo nome.
Da questo punto (è necessario fare attenzione) il panorama è spettacolare.
Vedo il sentiero fin qui percorso.
Il panorama in costa.
Scendo dal Monte delle Penne e raggiungo le pendici del Monte Castello, che percorro in piano per un tratto, poi è tutta discesa fino al porto.
5- LAVANDERIA EX CARCERE (OGGI AZIENDA LA MURSA)
Lungo quest'ultimo tragitto vado ad attraversare una parte di ex carcere non visto nel percorso di Punta Teglia perché troppo lontano dal sentiero.
In questo caso arrivo dall’alto: a sinistra l’azienda agricola la Mursa, nella località "Lavanderia" e la Diramazione Ovile.
Sulla destra il paese.
Il muricciolo davanti a me ormai caduto e sconnesso, un tempo definiva il limite oltre il quale i detenuti non potevano andare.
Entro nei terreni della Mursa perchè il sentiero CAI attraversa l'azienda, quindi sarà mia cura aprire e chiudere i cancelli della proprietà.
Le aziende agricole presenti sul territorio sono pochissime, per via della difficoltà nella coltivazione con un terreno quasi ovunque in forte pendenza e condizioni climatiche avverse.
Questa tipologia di coltivazione, svolta in condizioni estreme rispetto alla coltivazione tradizionale, viene definita agricoltura/viticoltura eroica.
La possibilità di recuperare gli edifici e i terreni della ex colonia penale, di proprietà demaniale, viene data agli abitanti dell’isola col diritto di uso civico ad un affitto irrisorio con un contratto trentennale.
L’azienda agricola la Mursa nasce nella zona della ex lavanderia del carcere e va a recuperare i terrazzamenti creati dei detenuti.
Il vitigno è di varietà "grenache", che anticamente veniva coltivato sull’isola, ad alberello, forma impiegata per contrastare il forte vento che batte sull’isola per gran parte dell’anno e per far fronte alla siccità nei mesi estivi.
3000 m² sono dedicati agli ortaggi, in vendita al forno del paese di proprietà della famiglia.
Nel progetto ci sarà la ricostruzione dell’edificio della lavanderia, da destinare ad attività agrituristica.
Si può notare, fra i terrazzamenti alle pendici di Monte Castello, la grande vasca realizzata all’epoca come rifornimento d’acqua per le coltivazioni, ancora oggi utilizzata.
6- DIRAMAZIONE OVILE EX CARCERE
Raggiungo la Diramazione Ovile, sotto la quale si trova l’ex caseificio recuperato (→itinerario Punta della Teglia).
Gli edifici erano utilizzati come ovile e stalla dei muli.
Da qui arriverò al porto in un’ora circa.
Sono ancora sulla strada sterrata e passo di fianco ad una vecchia cisterna per la raccolta d'acqua.
7- PORTO
Raggiungo infine la strada asfaltata
ripercorrendo in discesa la strada dell’ex carcere.
Giungo così al porto e il traghetto per il ritorno sembra aspettarmi.
CONCLUSIONI SU CAPRAIA
Non ho potuto conoscere l’isola dal punto di vista del mare perché le barche non effettuano il giro dell’isola per pochi turisti.
L’ho visitata dal punto di vista escursionistico, attraverso i tre itinerari pubblicati.
Percorrendo il primo sentiero, una volta arrivata sull’isola, mi è sembrato non ci fosse niente su queste basse cime.
Ed in effetti è così, tutta l’isola possiede una macchia mediterranea bassa e tratti di roccia vulcanica.
Il mare lo si vede poco; pochi anche i punti panoramici, non c’è acqua e nemmeno rifugi.
Poi ho scoperto i fiori, gli arbusti sempreverdi che resistono anche alle alte temperature.
La natura incontaminata priva di strutture per il turismo massivo e zero industrie inquinanti.
Lascio Capraia con l’idea di tornare per visitare il mare delle sue coste e con la consapevolezza di avere esplorato un altro piccolo pezzo del nostro bel paese.
Un paesaggio aspro che ho imparato ad apprezzare poco a poco.
Lo definirei un cammino "religioso".
Ovviamente niente a che vedere con i cammini religiosi tipo Santiago, è stato un cammino laico dove la protagonista è l’Italia e le sue bellezze nascoste.
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Note:
- questo percorso è stato effettuato il 24 maggio 2022.
- consiglio pedule da escursionismo, abbondante acqua, crema solare, cappellino.
- carta topografica 4LAND 201 Capraia (ufficiale parco) scaricata gratuitamente con → applicazione Avenza Maps
⃰Per i livelli di difficoltà nell'escursionismo vedi → Dolomiti presentazione
- grazie alla mia cara compagna di viaggio Claudia Guernelli
Sitografia:
Sono la tua compagna di viaggio e ancora una volta e maggiormente questa, perché ero con te, dopo la lettura interessata che ho appena fatto, ne esco entusiasta più che mai di questa bella esperienza escursionistica così selvaggia come Capraia e per come l'hai descritta, ti dico: brava!!!
RispondiEliminaGrazie e al nostro prossimo viaggio 😉
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