lunedì 26 febbraio 2024

TREVISO secondo percorso

 (torna a Treviso presentazione)


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Secondo percorso:

1 - CALMAGGIORE
2 - PIAZZA DEL DUOMO
3 - VIA CANONICHE
4 - PIAZZA POLA
5 - CHIESA SAN NICOLÒ
6 - QUARTIERE LATINO
7 - PONTE DANTE
8 - CHIESA SANTA MARIA MAGGIORE

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©google earth - ©mappatura Monica Galeotti



1 - CALMAGGIORE


Calmaggiore è la via principale del centro storico.
Dal punto di vista urbanistico, viene identificata come cardo massimo nella Treviso romana.
Il suo nome, infatti, deriva proprio da questo: in origine "cardo maximus", successivamente la derivazione latina "callis maior" (strada maggiore), da cui si origina "Calmaggiore".

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In questo secondo itinerario, parto nuovamente da Piazza dei Signori, fulcro della città, per poi percorrere Calmaggiore fino a raggiungere Piazza del Duomo.

La via, durante il Medioevo, simbolicamente collegava i due centri di potere: quello politico del Palazzo della Signoria e quello religioso della cattedrale.

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2 - PIAZZA DEL DUOMO


Piazza del Duomo ha una forma allungata e irregolare. Sulla piazza si affaccia l'importante complesso religioso: il Duomo, il Battistero di San Giovanni, il campanile e le case canoniche.

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DUOMO DI TREVISO
Questa cattedrale romanica, dedicata a San Pietro apostolo, forse sorta sul sito di una chiesa longobarda, mostra oggi scarse tracce della struttura originale: presenta monumentali forme neoclassiche del Settecento.

ESTERNO
L'esterno rivela sette cupole, ma sono visibili in parte solo da Calmaggiore.

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 La facciata presenta un'ampia scalinata sormontata da un imponente pronao con sei colonne ioniche.

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 Ai lati della scalinata, si trovano i due leoni stilofori in marmo rosso di Verona, inizialmente collocati a reggere il protiro dell'edificio romanico.

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INTERNO
L'imponente interno si presenta a tre navate con cappelle laterali e conclude con tre absidi.

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 Sotto le absidi si trova LA CRIPTA, con la sua selva di colonne e capitelli di recupero, uno diverso dall'altro, che testimonia la storia più antica della cattedrale.
Frammenti di affreschi nei soffitti e nelle pareti sono datati tra il XIII e il XIV secolo.

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Nell'abside della cripta è posta l'Arca di San Liberale, soldato romano originario della vicina Altino, convertitosi al cristianesimo e diventato eremita, oggi patrono di Treviso.

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Una cappella è dedicata alla Madonna di Loreto.

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Nella cappella situata alla fine della navata, sul lato sinistro (cornu Evangelii), riposano gli ultimi vescovi della città.

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CAPPELLA DEL MALCHIOSTRO
Nella chiesa sovrastante, la vera attrazione è la Cappella del Malchiostro (o dell'Annunziata).

La cappella, situata alla fine della navata destra vicino all'altare maggiore, risale al 1520 ed è stata commissionata da Broccardo Malchiostro, canonico, segretario del vescovo, che voleva sottolineare il proprio prestigio, destinata a diventare il suo luogo di sepoltura.

Progettata da Tullio e Antonio Lombardo, presenta una struttura quadrata con una cupola in stile rinascimentale.

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Per l'occasione vennero chiamati due famosi pittori veneti: il Pordenone (Giovanni Antonio de' Sacchis) e Tiziano Vecellio.


LA PALA DELL'ANNUNZIATA, Tiziano, 1554.
Tiziano, da poco nominato pittore ufficiale della Serenissima Repubblica, dipinse la Pala dell’Annunziata. Nel dipinto, la figura centrale è la Madonna, mentre un angelo compare dal fondo, attraverso nuvole squarciate per far passare la luce solare.
Nell'ombra, quasi nascosto, si intravede il canonico, committente dell’opera, che osserva la scena.

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ADORAZIONE DEI MAGI, il Pordenone (Giovanni Antonio de' Sacchis), 1520.
Il Pordenone affrescò le pareti e la cupola. Secondo alcuni storici dell’arte, questi affreschi mostrano influenze dalle grandi opere romane contemporanee, come la Cappella Sistina di Michelangelo o la Cappella Chigi di Santa Maria del Popolo.

In ogni caso, gli affreschi rappresentano il primo incontro tra la pittura veneta e i capolavori del primo Rinascimento romano.

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 L'affresco sulla sinistra "Adorazione dei Magi", è singolare.
 L'opera consiste in un imponente Adorazione dei Magi, ma concepita per esaltare i personaggi influenti di Treviso.

 Il re più giovane rappresenta il vescovo Bernardo de Rossi, mentre gli altri magi ritraggono il podestà Priamo da Lezze, e lo stesso Malchiostro.

 Questa Adorazione dei Magi si distingue per la sua ambientazione aperta, con la sacra famiglia posizionata su un dado di pietra firmato dall'artista e recante la data e il nome del committente.
 Il dado, parte di una colonna, simboleggiava la regalità e la potenza, richiamando la solidità della fede cristiana.

L'inserviente di sinistra, visto da dietro, riprende la postura di un soldato disegnato nel cartone preparatorio della battaglia di Cascina.

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Questa rappresentazione viene considerata profana, poichè mostra elementi non strettamente legati a temi religiosi.

Quindi uno sguardo sacro all'Annunciazione di Tiziano e uno profano al dipinto del Pordenone.


Cappella del Santissimo Sacramento
Al termine della navata sinistra, questa cappella del XVI secolo ospita la tomba del vescovo Nicolò Franco che, con l'aiuto dei Francescani, fondò a Treviso il Monte di Pietà.

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Non è bene visitare il duomo durante le messe che sono:
il sabato alle 18:00,
la domenica alle 9:00 - 10:30 - 12:00 - 19:00.
Nei giorni feriali in Cripta alle ore 7:30 - 8:30 e 10:00.

Davanti al tendaggio color rosso porpora delle porte del duomo, mi avvio all'uscita della chiesa.

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CAMPANILE

La massiccia struttura del campanile, alle spalle del battistero e di fianco al duomo, attribuisce la sua incompleta altezza, secondo la tradizione, all'opposizione dei dogi di Venezia, che volevano evitare che superasse in altezza quello della Basilica di San Marco.

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È dotato di un concerto di cinque campane risalenti alla fine del XIX secolo.

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BATTISTERO DI SAN GIOVANNI
Il Battistero di San Giovanni, poco antecedente al Duomo, originariamente potrebbe essere stato una chiesa, differendo dalle tipiche piante rotonde o centrali dei battisteri dello stesso periodo, con la sua struttura rettangolare a navata singola.

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All'interno, l'antica fonte battesimale in marmo rosso di Verona risale alla fine del XVI secolo.

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Nelle absidiole del presbiterio, interessanti affreschi bizantini.

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CASE CANONICHE
Dietro le absidi del duomo si trova un passaggio pedonale che separa la chiesa dal complesso delle case canoniche.

Le Canoniche Vecchie, un tempo abitazione dei canonici della cattedrale, ora ospitano il Museo Diocesano di Arte Sacra, mentre le Canoniche Nuove accolgono la Biblioteca Capitolare.
Fra le due canoniche, c'è un ponte coperto e sopraelevato che unisce i due edifici (il poiolus, piccolo ponte).

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CASA DAL CORNO

La maggior parte delle antiche abitazioni che si affacciavano su piazza Duomo sono oggi scomparse, in parte demolite durante i restauri del battistero nel 1935 e a causa del bombardamento anglo-statunitense nel 1944.

Rimane la quattrocentesca Casa del Corno.

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Sotto il terrazzino a sinistra, lo stemma della famiglia dal Corno mostra uno scudo azzurro con corno da caccia bianco, mentre la facciata è adornata con bifore trilobate.

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3 - VIA CANONICHE


A breve distanza dal Duomo e dalle canoniche, si trovano i resti di un battistero paleocristiano del IV secolo d.C., appartenente alla prima cattedrale di Treviso.

Sebbene rimangano solo poche tracce, con frammenti della pavimentazione, essi rivelano chiaramente l'antica pianta circolare.

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Questi resti furono scoperti nel 1967 durante i lavori di ristrutturazione della piazzetta.

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Il pavimento a mosaico vede decorazioni che includono pesci, molluschi, animali terrestri come il pavone (simbolo della vita eterna), viti e grappoli.

Date le tematiche decorative dei mosaici, alcuni ipotizzano che il battistero sia stato costruito sopra un antico edificio termale romano.

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4 - PIAZZA POLA


A pochi passi dalle canoniche c'è l'elegante Piazza Pola, ideale per una pausa caffè.

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Mi dirigo verso la zona sud della città, avvicinandomi sempre di più al fiume Sile, dove concluderò questo secondo itinerario cittadino.

5 - CHIESA SAN NICOLÒ
via San Nicolò, 50


La chiesa è la più grande di Treviso (superando anche il duomo), costruita in laterizio e legno, esemplare del gotico italiano degli ordini mendicanti, dalle sobrie e slanciate linee.
Costruita nel XIII secolo, è stata completata sei secoli dopo.

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L'interno presenta tre navate, supportate da dodici alte colonne, con un soffitto in legno a forma di carena di nave rovesciata.

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Sono presenti pregevoli affreschi di varie scuole del XIV secolo.

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Navata destra, San Cristoforo.




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"San Cristoforo martire", Antonio da Treviso, 1410.




Nell'annesso ex convento, ora seminario, il prezioso ciclo dei domenicani di Tommaso da Modena del 1352, con raffigurazioni realistiche dei religiosi nelle loro celle.

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Purtroppo non mi è stato possibile visitare l'affresco situato nel chiostro minore del seminario, in quanto soggetto a lavori di restauro conservativo.

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LE RIVIERE
Il quartiere Le Riviere prende il nome dalle due rive lungo il fiume Sile:
la destra è chiamata Riviera Margherita e la sinistra è Riviera Garibaldi, entrambe delimitano la parte sud del quartiere.

Comprende luoghi di interesse come il Quartiere Latino, Ponte Dante e la chiesa di Santa Maria Maggiore.


6 - QUARTIERE LATINO
Riviera Garibaldi, 13


All'interno del percorso delle mura, quest'area rappresenta un elemento contemporaneo.

 L'architetto romano Paolo Portoghese ha convertito l'antico complesso ospedaliero di Santa Maria dei Battuti (altrimenti detto di San Leonardo) nel polo universitario cittadino e quartiere residenziale, completando il progetto nel 2006.

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Complesso dell'ex Ospedale civile di San Leonardo



La chiesa di Santa Croce è stata inglobata e ora è utilizzata per conferenze.
La facciata è incastonata tra il palazzo della dogana e una parte più recente del complesso.
L'interno è interessante per la presenza di un notevole organo antico del 1750 di Pietro Nacchini, ma solitamente la chiesa è chiusa al pubblico, ad eccezione di eventi musicali e conferenze.

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Sfruttando gli spazi tra gli edifici esistenti si sono recuperati diversi edifici, armonizzandoli con elementi di design moderno, creando una nuova piazza e locali commerciali.

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L'Università si divide tra l'edificio dell'antico Ospedale San Leonardo (sede distaccata dell'Università di Padova) e l'ex Distretto Militare (sede distaccata dell'Università Ca' Foscari di Venezia), separati dal Sile e connessi da un ponte pedonale in legno.

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Il Ponte delle Università, progettato sempre da Paolo Portoghesi, si ispira al ponte originario di Santa Margherita, descritto nel dipinto di Medoro Coghetto della seconda metà del Settecento.




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Ponte delle Università, di Paolo Portoghesi.




7 - PONTE DANTE


Lasciato il Quartiere Latino, percorro la riviera Garibaldi per pochi metri.

Mi fermo sul Ponte Dante, che segna il punto di confluenza tra il canale Cagnan Grande e il Sile, un tempo soprannominato "ponte dell'impossibile" perchè i popolani ritenevano che sarebbe crollato durante l'innalzamento del fiume, come i ponti precedenti in legno.
 Nel 1865, in onore del sesto centenario di Dante Alighieri, la città eresse una stele commemorativa per la presenza del poeta a Treviso.
Dante menzionò brevemente questo luogo nella Divina Commedia come il punto "dove Sile e Cagnan s'accompagna" (Paradiso, IX, 49).

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8 - CHIESA SANTA MARIA MAGGIORE


Eccomi arrivata all'ultimo sito di questo itinerario: con la sua facciata in stile gotico veneziano, la chiesa di Santa Maria Maggiore è conosciuta come "Madonna Granda".

Purtroppo l'ho trovata chiusa nel mio giorno di visita e posso solo ammirarne solo l'esterno.
L'architettura attuale è il risultato di demolizioni, bombardamenti e costruzioni che ne hanno alterato l'originario impianto quattrocentesco.
In origine abbazia benedettina dipendente da
→ Nonantola, fu in seguito ricostruita dai Canonici Lateranensi.

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Dal 1882 è retta dai Padri Somaschi e custodisce all'interno un affresco trecentesco della Madonna col bambino (la Madonna Granda), attribuito a Tommaso Barisini, detto Tommaso da Modena.

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Il terzo itinerario a Treviso si focalizzerà sulle mura cittadine e il suggestivo lungo Sile.


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