mercoledì 4 settembre 2024

L' ALTOPIANO DEL RENON

BOLZANO

L'altopiano del Renon, situato tra 900 e 1300 metri d'altitudine e delimitato dai fiumi Isarco e Talvera, è accessibile da Bolzano con la funivia.


Le due principali attrazioni dell'altopiano sono:
-lo STORICO TRENINO che collega i principali centri abitati del Renon.
-le PIRAMIDI DI TERRA DI LONGOMOSO.


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COME ARRIVARE
Per raggiungere le Piramidi, potrei anche arrivare in auto sull'altopiano, ma il viaggio con la funivia e il trenino storico è un'esperienza imperdibile.

A pochi minuti da Piazza Walther, si trova la Funivia del Renon, con un parcheggio auto a pagamento su tre piani.

Il biglietto combinato funivia + trenino fino a Collalbo costa 15 € andata e ritorno.
La funivia raggiunge Soprabolzano in 12 minuti, superando un dislivello di circa 1000 metri.
Da lì, il trenino, con corse frequenti, attraversa prati e colline fino a Collalbo, ultima fermata di una storica ferrovia del 1907.
Dal Collalbo una breve esursione mi porterà alla Piramidi di Longomoso.

Salgo quindi con la funivia e in un attimo mi ritrovo ad osservare Bolzano dall'alto.

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Esco dalla stazione a monte a Soprabolzano.
Trovo subito il trenino e... si parte!

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Il trenino del Renon, ispirato ai modelli svizzeri della Belle Époque, è oggi l'ultimo treno a scartamento ridotto in Alto Adige, e salirci mi ha regalato un'esperienza che evoca il passato.



IL TRAGITTO DEL TRENINO
 Tempo: 17 minuti
Lunghezza: km 5,3

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Traccia GPS Relive 3D - didascalie Monica Galeotti


Un treno a scartamento ridotto è un tipo di treno che viaggia su binari con una distanza tra le rotaie inferiore allo standard ferroviario internazionale, che è di 1.435 mm (1,435 metri). Nello scartamento ridotto, questa distanza è minore, variando tra 600 mm e 1.067 mm.

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L'uso di uno scartamento ridotto offre diversi vantaggi, tra cui la possibilità di costruire ferrovie in aree montuose o con terreni difficili, poiché richiede meno spazio e può gestire curve più strette.
Questo tipo di scartamento è spesso utilizzato in ferrovie storiche, linee turistiche, o in regioni remote dove una costruzione ferroviaria a scartamento standard sarebbe troppo costosa o impraticabile.

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Una delle 6 stazioncine: Lichtenstern - Stella.

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L'anima particolare del Renon è quella che si è sviluppata negli ultimi due secoli: divenne residenza estiva per la borghesia locale, soprattutto i ricchi commercianti di Bolzano, prima dell'era del turismo montano.
Durante tutto l'Ottocento, questo processo portò a un'edilizia residenziale unica. 

Lungo questa linea ferroviaria si concentrano ville signorili e masi-fattorie eleganti.

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Una volta scesa dal treno a Collalbo, mi fermo per un caffè nella caffetteria liberty della stazione: merita!

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 Successivamente, seguo le indicazioni che trovo davanti alla stazione per le piramidi di terra.

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Stazione di Collalbo.




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Seguo il sentiero che, passando per il paese di Collalbo si addentra nel bosco, per poi uscirne.

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Fuori dal bosco eccomi entrare a Longomoso.

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La Chiesa di Santa Maria Assunta a Longomoso.

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Gli edifici sono in gran parte rifatti, ma l'andamento urbanistico è ancora quello di un passaggio fortificato.
                                                                                            
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Dopo aver lasciato il paese, seguo un tratto lungo la strada asfaltata.

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Sono accompagnata da una vista mozzafiato sullo Sciliar, Gruppo del Sassolungo, Gruppo delle Odle.

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Come afferma Fabio Amodeo: "Più che un altopiano, il Renon non è altro che un grande balcone naturale.
Si apre su un panorama straordinario: le più belle montagne che esistano.
Da un'altitudine media di 1000 metri, queste montagne offrono una prospettiva diversa rispetto a quella del fondovalle, diventando presenze costanti che emergono dietro ogni curva e dalle quali non ci si può sottrarre."


L’escursione si addentra nuovamente nel bosco, e posso scorgere le piramidi di terra in lontananza.

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Dei tre siti presenti sul Renon — la Gola del Rio Rivellone sotto Soprabolzano, la Gola del Rio Castro ad Auna di Sotto e la Gola del Rio Fosco a Longomoso — queste ultime sono le più facilmente raggiungibili.
Il sentiero è adatto a tutti.

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Durante il percorso, posso osservare la vista panoramica sulle piramidi da diversi punti, ma solo da lontano.
Non è possibile infatti avvicinarsi come in quelle di Collepietra.
Sullo sfondo la Chiesetta di San Niccolò a Monte di Mezzo.

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In tutti i continenti della Terra esistono piramidi di terra. Quelle del Renon sono le più alte e morfologicamente meglio sviluppate in Europa. 

Come quelle di Perca, Terento, Dobbiaco, Monguelfo e Collepietra, anche queste piramidi sono protette come monumenti naturali di interesse geologico.

Le piramidi di terra in realtà non sono vere piramidi: sono imponenti pinnacoli conici che sostengono enormi massi in un apparente precario equilibrio.
Questo raro fenomeno naturale si manifesta in tutta la sua maestosa bellezza: i pinnacoli ricordano la Sagrada Familia creata da Gaudì o i preistorici Dolmen.

 Non create da un architetto ma dalla natura stessa, queste formazioni richiedono particolari condizioni climatiche e moreniche.
La natura le crea, modella, modifica e infine distrugge, per poi generarne di nuove:
piogge concentrate ma moderate, venti leggeri e sole. La pioggia erode il terreno, creando una rete idrografica che scolpisce il giacimento fino a formare crinali e pinnacoli che possono raggiungere i 40 metri di altezza.

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Foto da Bell'Italia n.1, maggio 1986, pag138.




Ho impiegato 40 minuti per arrivare ai balconi panoramici delle piramidi, partendo dalla stazione di Collalbo.

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Escursione GPS Relive 3D - didascalie Monica Galeotti



Poi ho continuato per altri 10 minuti in salita, attraversando un ponte di legno sopra il Rio Fosco, pensando ci fossero punti di osservazione dall'alto sull'altro versante.

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 Per scoprire che si arriva soltanto alla fermata dell'autobus, da cui parte il percorso opposto per visitare le piramidi.

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 Nonostante questo sforzo non necessario, la vista qui è davvero splendida.

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Ripercorro il medesimo cammino, fra il guizzare delle lucertole nel bosco, finchè non faccio ritorno alla piccola stazione di Collalbo.

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Note:

-l'itinerario descritto è stato percorso personalmente martedì 30 luglio 2024.



Bibliografia:

-"Balcone imperiale", di Fabio Amodeo, rivista Bell'Italia n.52, Editoriale Giorgio Mondadori, agosto 1990.

-"Gotico naturale", di Enrico Pugnaletto, rivista Bell'Italia n.1, Editoriale Giorgio Mondadori, maggio 1986.

-cartellonistica in loco



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