(torna a Castello parte terza)
aggiornato 2021
Siamo a Venezia, ma siamo anche nell'anno dispari della Biennale, e questa è la più fotografata opera all'aperto: 'SUPPORT', di Lorenzo Quinn. Il suo significato avrà valenza ancora per i decenni a venire.
Due mani gigantesche spuntano dal Canal Grande sostenendo scenograficamente uno dei palazzi di Venezia, Cà Sagredo.
Palazzi che rischiano di sprofondare, a causa del clima che cambia.
L'artista spiega che le mani hanno tanto potere: il potere di amare e di odiare, di creare e di distruggere.
L'opera vuole sensibilizzare, attraverso il messaggio della minaccia dei cambiamenti climatici.
L'uomo ricopre il ruolo importantissimo della scelta, del volere o non volere sostenere programmi di cambiamento verso politiche pubbliche più sostenibili.
Per salvare anche un patrimonio unico come Venezia.
Lorenzo Quinn è figlio di Antony Quinn e della costumista veneziana Jolanda Addolori.
Lorenzo Quinn (foto Getty Images) |
Lorenzo Quinn (foto Univision) |
Il quarto e ultimo percorso a Castello:
1- SAN ZANIPOLO -Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
2- STATUA EQUESTRE DI BARTOLOMEO COLLEONI
3- SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO
4- CHIESA DI SANTA MARIA FORMOSA
5- PALAZZO GRIMANI
1- SAN ZANIPOLO -Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Un ponticello separa il sestiere di Cannaregio dal sestiere Castello e sorge un'esclamazione spontanea: "Che spettacolo!", perchè alla vista si apre la splendida basilica, intitolata a due fra i primi martiri cristiani, i santi fratelli Giovanni e Paolo, di cui Zanipolo è la fusione in dialetto veneziano.
Viene considerata il Pantheon di Venezia a causa del gran numero di dogi che vi sono sepolti.
E' costruita nel tipico gotico italiano, che si distingue dal gotico francese, caratterizzato da una grande semplicità.
L'esterno lascia intuire gli immensi spazi interni (90m per 38m).
Fu progettata per contenere virtualmente tutta la popolazione del XIV secolo di Castello, e per suscitare nei fedeli un timore reverenziale.
All'interno è vietato fare foto, quindi rimando al sito di Wikipedia.
Venezia, Zanipolo, particolare del soffitto (©Wikipedia) |
2- STATUA EQUESTRE DI BARTOLOMEO COLLEONI
Il Colleoni fu capitano di ventura che prestò servizio al soldo della Repubblica, combattendo in alcune occasioni dalla parte degli avversari (quando ritenne di non aver ricevuto il compenso adeguato).
Alla sua morte, avvenuta nel 1475, Colleoni lasciò in eredità alla città di Venezia più di 200.000 ducati d'oro e d'argento e un ingente patrimonio immobiliare, ponendo come unica condizione che gli fosse dedicata una statua 'davanti a San Marco'.
Dal momento che neanche ai dogi era mai toccato l'onore di un monumento in piazza San Marco, il Senato escogitò la scappatoia di collocare la statua nel campo dei S.S. Giovanni e Paolo.
L'anima di Colleoni può almeno consolarsi constatando che la Repubblica non fece economie sulla statua, commissionandola addirittura ad Andrea del Verrocchio.
3- SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO
Fu sede della più importante confraternita di Venezia.
Gli scultori Pietro Lombardo e i suoi figli, si prefissero un obiettivo molto ambizioso:
una imponente facciata rinascimentale interamente rivestita di marmi policromi.
Il risultato, raggiunto nel 1494 dopo quasi 10 anni di lavoro, è questo prezioso gioiello che fu portato a termine da Mauro Codussi.
Fiancheggiano il portale due leoni di San Marco; intorno le prospettive in trompe d'œil.
Oggi la scuola è sede dell'ospedale civile, l'ospedale pubblico della città.
Lascio il Campo di San Zanipolo per raggiungere il prossimo sito a cinque minuti da qui.
4- CHIESA DI SANTA MARIA FORMOSA
Le origini del suo nome si perdono nelle leggende: chi sostiene che il vescovo San Magno ebbe qui una visione della Madonna, e chi invece sostiene che il nome si riferirebbe a una cortigiana locale che nel XVI secolo abitava nella piazza.
Quello che si sa con certezza è che Veronica Franco, una delle cortigiane più famose di Venezia, nonchè poetessa di notevole talento, frequentava i salotti letterari di Cà Venier di fronte alla chiesa, e che il campo era un vivace fulcro della vita sociale, spesso utilizzato per rappresentazioni teatrali all'aperto.
5- PALAZZO GRIMANI
La famiglia Grimani fece costruire questo palazzo rinascimentale per esporvi la sua straordinaria collezione di reperti greco-romani, destinata a formare il nucleo del museo archeologico, ospitato oggi al → Museo Correr.
L'edificio fu acquistato da Antonio Grimani, capostipite della famiglia, divenuto doge nel 1521.
Passò in eredità ai nipoti Vettore Grimani, procuratore della Repubblica di Venezia, e Giovanni Grimani, patriarca di Aquileia.
Nel 1558, alla morte di Vettore, Giovanni (1506-1593), divenuto unico possessore dell'immobile, ampliò e arricchì l'edificio con uno scalone monumentale, affreschi e una grande raccolta di antichità: sculture, vasi, bronzetti e gemme.
Nel 1587 decise di donare tutto a Venezia.
La facciata principale si affaccia sul Rio de San Severo.
©beap.beniculturali |
L'ingresso da terra è alla fine di una piccola calle, Ramo Grimani 4858. Un ingresso quasi invisibile, mentre il suo interno è qualcosa di unico.
Un grande cortile rende omaggio all'architettura dell'antica Roma.
In questo palazzo non c'è nulla della Venezia tradizionale, nulla di gotico.
Il palazzo è stato inaugurato nel 2008 dopo 25 anni di restauro.
Nella foto la situazione di degrado nel 1984 (©beap beni culturali)
L'interno è quasi spoglio, anche se nei progetti della città vi è quello di riportare qui le sculture oggi conservate al Museo Correr; per il momento la vera mostra è lo stesso palazzo, che costituisce di per sè una valida ragione per visitarlo.
Nel soffitto del Camerino di Apollo le grottesche di Giovanni da Udine (1540).
Le grottesche erano molto di moda nella Roma rinascimentale, ma poco diffuse a Venezia.
Rimando alla esauriente spiegazione delle grottesche di Palazzo Grimani alla pagina di Best Venice Guide.
Camerino di Apollo, soffitto rosso con quadriga.
Nella Sala da Pranzo il soffitto dipinto da Camillo Mantovano intorno al 1567.
Lo schema compositivo ancora una volta deriva da un prototipo antico, le decorazioni della Domus Aurea.
L'artista crea un'affascinate composizione con grappoli di pesce nelle reti, trofei di animali legati e mazzi di ortaggi pendenti da ghirlande e fiocchi dorati.
Nella Stanza Neoclassica il camino ha piastrelle con un bellissimo disegno ornamentale pattern.
Nella Sala della Tribuna erano collocati i pezzi più importanti della collezione classica.
Qui, sospesa al centro della sala nella posizione originale, è la scultura di Ganimede rapito dall'aquila dell'Olimpo, replica romana della fine del II secolo d.C.
Due busti in bronzo del secolo XVI, provenienti dal monastero di San Giovanni di Verdara a Padova, raffiguranti l'imperatore Adriano
e l'imperatrice Sabina in veste di Cerere.
Nella Sala Camaron d'Oro la statua in gesso raffigurante il Gruppo del Laocoonte, calco settecentesco della notissima scultura del I sec.a.C. ritrovata a Roma nel 1506 presso le Terme di Tito ed oggi conservata ai → Musei Vaticani.
SALA DEI FOGLIAMI
Dipinta da Camillo Mantovano, contiene senza dubbio gli affreschi più interessanti del palazzo.
Il soffitto e le pareti sono ricoperte di fogliame, piante e uccelli.
Mantovano incluse anche alcune specie del Nuovo Mondo che da poco erano state scoperte dagli europei, comprese quelle che avrebbero poi dato origine ai principali prodotti commercializzati da Venezia:
il tabacco e il granoturco.
Da ricordare che la prima domenica di ogni mese l'entrata è gratuita.
Con Palazzo Grimani si conclude l'itinerario di visita al Sestiere Castello: un quartiere esteso, il più grande di Venezia, un quartiere residenziale, poco frequentato dal turismo di massa.
Sitografia:
Nessun commento:
Posta un commento