Palazzo d'Accursio è quasi un palazzo-città, formatosi per successivi accorpamenti nel corso di tre secoli. Si deve ad Alfonso Torreggiani la definitiva forma settecentesca, poi modificato da Cosimo Morelli (1771).
Il nucleo originario si distingue nel corpo sormontato dalla torre. E' stato liberato dagli uffici comunali per dare carattere di polo culturale a disposizione dei cittadini.
Ha un lungo prospetto aperto da un grande portale con colonne sormontate da balcone, e due piani di finestre.
Al pianterreno la Biblioteca Sala Borsa, multimediale, ad alto contenuto tecnologico, sopra resti romani visibili sotto i pavimenti trasparenti.
LA FACCIATA E LE SCULTURE
Sulla facciata principale, notevolissima è la grande "Madonna col Bambino" di Niccolò dell'Arca, detta di Piazza.
Questa splendida opera in terracotta fu modellata dalle magiche mani dell'artista nel 1478.
Il portale monumentale regge la statua di Gregorio XIII, dello scultore bolognese Alessandro Menganti.
Il modello in busto, prova generale prima di creare la grande statua, è conservato al Museo Civico Medievale.
Gregorio XIII fu il riformatore del calendario moderno, la sua abitazione fu Palazzo Boncompagni a Bologna.
L’opera nasce in un momento preciso della storia cittadina: nel 1506 Bologna entra a far parte dello Stato Pontificio, perdendo la propria autonomia.
La statua, insieme alla Fontana del Nettuno e all’Archiginnasio, racconta la stessa volontà di rappresentare il potere papale.
Durante l’occupazione napoleonica viene modificata per salvarla dalla requisizione: papa Gregorio riceve mitra e pastorale e diventa San Petronio. Solo nel 1895 riacquista il suo aspetto originario.
MEMORIA E RESISTENZA
Sulla facciata della Sala Borsa una targa ricorda la medaglia d’oro al valor militare concessa a Bologna per la partecipazione alla Guerra di Liberazione.
Il Sacrario con le foto dei partigiani bolognesi caduti durante la Resistenza: furono 2064.
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©Edward Reed photo, 1945. |
Accanto, una lapide elenca le date delle stragi che hanno segnato la città: treno Italicus 1974, stazione di Bologna 1980, treno 904 nel 1984.
L’insieme di queste memorie fa del palazzo un luogo non solo amministrativo, ma civile.
IL CORTILE D'ONORE
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Scalone cordonato che conduce al primo piano. |
PRIMO PIANO – Sala d'Ercole
Al primo piano, nella Sala d’Ercole, la statua dell’eroe scolpita da Alfonso Lombardi domina lo spazio.
È un ambiente solenne, oggi sede del Consiglio comunale.
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Sala del Consiglio Comunale. |
Nella stessa sala si trova la Madonna del Terremoto di Francesco Francia, dipinta nel 1505 come ex voto dopo il sisma che colpisce Bologna.
Sul fondo, la città è rappresentata con precisione.
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"Madonna del terremoto", Francesco Francia (1505), particolare. |
Entrata della Sala Rossa, particolare.
SECONDO PIANO – Sala Farnese e Cappella
Oggi sposi!
Dalle finestre di Sala Farnese: il Crescentone di Piazza Maggiore.
Nella Cappella Farnese, Carlo V riceve nel 1530 la corona ferrea, prima dell'incoronazione a imperatore in San Petronio.
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Cappella Farnese. |
Gli affreschi di Prospero Fontana, 1562.
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Cappella Farnese. |
Cortili interni e vedute
Da qui, tra gli archi, un'intravista Piazza Maggiore.
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NOTE:
-tutte le foto sono di Monica Galeotti, salvo l'immagine del Sacrario 1945 (copyright indicato).