Palazzo d’Accursio, sede del potere civile bolognese fin dal Medioevo, è un complesso stratificato che nel Settecento raggiunse la sua forma definitiva, riflesso di secoli di ampliamenti e trasformazioni.
Il nucleo originario si distingue nel corpo sormontato dalla torre.
Ha un lungo prospetto aperto da un grande portale con colonne sormontate da balcone, e due piani di finestre.
E' stato liberato dagli uffici comunali per dare carattere di polo culturale a disposizione dei cittadini.
Al pianterreno la Biblioteca Sala Borsa, multimediale, ad alto contenuto tecnologico, sopra resti romani visibili sotto i pavimenti trasparenti.
LA FACCIATA E LE SCULTURE
Sulla facciata principale, notevolissima è la grande "Madonna col Bambino" di Niccolò dell'Arca, detta di Piazza.
Questa splendida opera in terracotta fu modellata dalle magiche mani dell'artista nel 1478.
Il portale monumentale regge la statua di Gregorio XIII, dello scultore bolognese Alessandro Menganti.
Il modello in busto, prova generale prima di creare la grande statua, è conservato al Museo Civico Medievale.
Gregorio XIII fu il riformatore del calendario moderno, la sua abitazione fu Palazzo Boncompagni a Bologna.
L’opera nasce in un momento preciso della storia cittadina: nel 1506 Bologna entra a far parte dello Stato Pontificio, perdendo la propria autonomia.
La statua, insieme alla Fontana del Nettuno e all’Archiginnasio, racconta la stessa volontà di rappresentare il potere papale.
Durante l’occupazione napoleonica viene modificata per salvarla dalla requisizione: papa Gregorio riceve mitra e pastorale e diventa San Petronio. Solo nel 1895 riacquista il suo aspetto originario.
MEMORIA E RESISTENZA
Sulla facciata della Sala Borsa una targa ricorda la medaglia d’oro al valor militare concessa a Bologna per la partecipazione alla Guerra di Liberazione.
Il Sacrario con le foto dei partigiani bolognesi caduti durante la Resistenza: furono 2064.
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| ©Edward Reed photo, 1945. |
Accanto, una lapide elenca le date delle stragi che hanno segnato la città: treno Italicus 1974, stazione di Bologna 1980, treno 904 nel 1984.
L’insieme di queste memorie fa del palazzo un luogo non solo amministrativo, ma civile.
IL CORTILE D'ONORE
PRIMO PIANO – Sala d'Ercole
L’opera è attribuita a Donato Bramante, incaricato da Papa Giulio II di trasformare il palazzo in una residenza apostolica degna di una seconda capitale dello Stato Pontificio, dopo Roma.
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| Scalone cordonato che sale al primo piano del palazzo. |
Qui, nella sala che porta il suo nome, la statua dell’eroe Ercole scolpita da Alfonso Lombardi, domina lo spazio.
È un ambiente solenne, oggi sede del Consiglio Comunale.
L’opera di Lombardi, del 1519, con Ercole trionfante sull’Idra di Lerna, può simboleggiare la sconfitta dei Bentivoglio e la restaurazione del potere pontificio a Bologna dopo il loro tentativo di ritorno del 1511-1512.
Nella stessa sala si trova la Madonna del Terremoto di Francesco Francia, dipinta nel 1505 come ex voto dopo il sisma che colpisce Bologna.
Sul fondo, la città è rappresentata con estrema precisione.
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| "Madonna del terremoto", Francesco Francia (1505), particolare. |
A ricordare la storia del dipinto è una lapide che ne documenta le vicende espositive e i restauri:
in origine decorava la Sala degli Anziani, ma in seguito fu coperto da una parete che ne oscurò la vista nel 1665.
Vent’anni dopo, gli stessi Anziani lo collocarono solennemente nella loro cappella.
Nel 1897, dopo i lavori di ristrutturazione della Sala del Consiglio provinciale, il dipinto rimase di nuovo nascosto al pubblico.
Fu quindi, per decisione della Provincia, trasferito qui, dove venne restaurato per recuperare le forme antiche rovinate dal tempo e da restauri maldestri.
Dalle finestre si scorge il cupolone di Santa Maria della Vita, quasi sospeso sopra i tetti.
SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE
La volta, affrescata nel 1676 da Angelo Michele Colonna con Gioacchino Pizzoli, è un capolavoro di quadratura: una decorazione prospettica che simula architetture reali e ospita cinque scene allegoriche dedicate alle virtù di Bologna.
Entrata all'anticamera della Sala Rossa, particolare.
È così chiamata per le tappezzerie novecentesche, e attualmente è adibita a sala per matrimoni civili.
Qui si conservava il Pallione della peste, dipinto da Guido Reni nel 1631 e oggi conservato in Pinacoteca Nazionale, commissionato dal Senato per celebrare la fine dell’epidemia.
Veniva portato in processione dal Palazzo Comunale a San Domenico, come seconda celebrazione mariana dopo quella di San Luca.
SECONDO PIANO – Sala Farnese, Cappella Farnese, Torre dell'Orologio e Collezioni Comunali d'Arte.
Il Porto fu completamente demolito nel 1934 (unico edificio superstite è La Salara) e il Canale del Cavaticcio interrato.
SALA FARNESE
La Sala Farnese costituiva l’ingresso dell’appartamento del cardinale Legato di Bologna, rappresentante pontificio.![]() |
| Sala Farnese al secondo piano di Palazzo d’Accursio. |
Una pratica stravagante che, nella tradizione, era attribuita ai monarchi per un "tocco regale".
L’episodio viene connesso al prestigio e al legame di Bologna con le corti europee.
In questa fase mi limito a segnalarlo come passaggio, mentre la descrizione completa verrà approfondita più avanti.
Il soggiorno del papa durò tre mesi nel 1543, in vista dell’incontro con l’imperatore Carlo V a Busseto.
Nei secoli successivi lungo il canale furono costruiti i punti di regolazione delle acque, tuttora in uso, e nel 1307 venne completato il primo mulino della Canonica.
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| Il cardinale Albornoz esamina i progetti per i lavori alla chiusa di Casalecchio e al canale di Reno, di Antonio Catalani e Girolamo Bonini. |
La veste regale e i tratti del volto sono fedelmente ispirati ai suoi ritratti ufficiali.
Oggi sposi!
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| Sposi che si baciano vicino alla finestra della Sala Farnese, da una foto del 2016. |
Dalle finestre: il Crescentone di Piazza Maggiore.
CAPPELLA FARNESE
Le sue dimensioni sono molto ampie e inconsuete, tanto che la Sala Farnese sembra fare da piazza, e la cappella una vera e propria chiesa all’interno del palazzo.
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| Portale della Cappella Farnese. |
LE FASI STORICHE DAL QUATTROCENTO AD OGGI
. 1454 – Fondazione
Durante la legazione del cardinale Bessarione, fu Aristotele Fioravanti a progettarla e costruirla come cappella privata.
. 1562 – Decorazione rinascimentale
È affrescata con il ciclo delle Storie della vita della Vergine, di Prospero Fontana, con raffinata eleganza manierista.
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| Panoramica interna della Cappella Farnese, con gli affreschi manieristi di Prospero Fontana. |
. 1658-1662 – Restauro seicentesco e nome "Cappella Farnese"
Più di due secoli dopo, durante la legazione del cardinale Girolamo Farnese, la cappella venne completamente restaurata e da allora prese il nome di Cappella Farnese, in onore del cardinale che ne promosse l'intervento.
Questo spazio venne destinato alle cerimonie più importanti: le funzioni religiose del rappresentante papale a Bologna e quelle della vita civica, come il giuramento del gonfaloniere e degli ufficiali con incarichi pubblici.
Il 22 febbraio 1530, Papa Clemente VII incoronò Carlo V re d’Italia con la corona ferrea, portata appositamente da Monza; due giorni dopo, nella Basilica di San Petronio, lo incoronò imperatore del Sacro Romano Impero.
Sconsacrata nel 1811, in epoca napoleonica, la cappella ebbe in seguito funzioni di deposito e archivio. È stata poi ristrutturata nel 1991 e riaperta al pubblico, divenendo uno degli ambienti più suggestivi di Palazzo d’Accursio.
Essendo uno spazio di particolare pregio è utilizzato per cerimonie civiche, conferenze e incontri pubblici. Quando non vi sono eventi in corso, è possibile visitarla e fotografarla liberamente.
Dalla cappella si accede a una piccola stanza interna che custodisce alcune opere religiose provenienti dalla Certosa, le cosiddette Madonne della Certosa, visitabile soltanto con il biglietto d’ingresso alle Collezioni Comunali d’Arte.
La descrizione di questa stanza e delle sue opere sarà approfondita nel post dedicato alle Collezioni Comunali d’Arte.
CORTILI INTERNI E VEDUTE DI PALAZZO D'ACCURSIO
Scendo lo scalone cordonato per uscire dal palazzo e osservare il cortile retrostante, che restituisce ancora una volta l’immagine della grandiosità dell’edificio e dei suoi numerosi accorpamenti.
E tra gli archi del Cortile d'Onore un'intravista Piazza Maggiore.
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| Foto 2016. |
> COLLEZIONI COMUNALI D'ARTE ANTICA (a breve)
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NOTE:
-tutte le foto sono di Monica Galeotti, salvo l'immagine del Sacrario 1945 (copyright indicato).
-La Sala del Consiglio Comunale, l'atrio del Municipio, la Sala Rossa e la Cappella Farnese, sono visitabili se liberi, mentre la piccola sala con le Madonne della Certosa di Bologna, all'interno della Cappella Farnese, si può visitare con il biglietto delle Collezioni Comunali.
-Per vedere nitide e ingrandite le foto, cliccaci sopra: si aprirà una versione ad alta definizione.
Per una visione ottimale della narrazione attraverso le immagini (fotoreportage) consiglio il PC.
FONTI:
-Audioguida del museo.
Siti Web:
> Sala Farnese/wikipedia
> Cappella Farnese/wikipedia
> DiscoverBaroqueArt/Sala Farnese






















































